RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

Nel mese di maggio, allorquando non sono più da temersi 1 geli o le brine, si trapiantano isolati in sito ben espo­ sto, ed in una terra soffice, lavorata profondamente e mo­ deratamente concimala, lasciando per lo meno lo spazio di un metro fra una pianla e l’altra, perchè durante la ve­ getazione le piante formano dei forti cespugli. Qualora v>fosse pericolo di qualche brina, ovvero che coteste piante fossero state collocate al loro posto verso la metà d’aprile per anticipare la maturanza dei frutti, in allora debbonsi ricoprire mediante coni di paglia, come abbiamo indicalo (fig. 19 e 20), e nell’estate poi debbonsi innaf­ fiare frequentemente, avendo desse una vegetazione assai rigogliosa. Abbiamo detto che il terreno debb’essere dissodato pro­ fondamente, ma moderatamente concimato, perchè una troppa quantità di concime spingerebbe troppo la vegeta­ zione; la qual cosa sarebbe a danno delle fioriture e dei frutti; essendoché dessi si mostrerebbero in minor quan­ tità e troppo tardi, per poter tutti convenientemente maturare. Molti usano seminare i chichingeri nel mese di agosto, e conservare 1 ? pianticine nei vasi, che si collocano in una stufa temperata durante l’inverno, per ripiantarle in piena terra la primavera susseguente. Questo modo di coltiva­ zione non presenta notevoli vantaggi, epperciò preferiamo il primo come più semplice. I frutli del chichingero si trovano come rinchiusi in Una specie di vescica rigonfia che si dissecca alla maturanza, maturi si raccolgono, si aprono le vesciche e si mangiano bacche, che sono di un color giallognolo, ed hanno un gusto piacevolmente acidulo. In molti siti, e nei paesi meridionali specialmente, quando sono maturi si raccolgono e si lasciano per qualche giorno gl’involucri al sole acciò dissecchino total­ — 201 —

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