RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

nei mesi di settembre ed ottobre dei rampolli fortis­ simi, i quali dal momento che sono staccati dalla pianta madre impiegano meno di dodici mesi a dare un frutto spiccato del peso di oltre due chilogrammi e di tutta per­ fezione (Gg. 114), la qual cosa, come si vede, semplifica di molto la coltivazione da renderla accessibile a chic­ chessia. Stante le difficoltà che s’incontrano talvolta per avere continuamente ed a sufficienza del letame per formare e mantenere dei letti caldi, molti adoperano la vallonea, o tanno, che è quella buccia dei conciatori, la quale fermenta lentamente, producendo un calore mite e durevole; ma non essendo questa materia sempre a portata di chi desi­ dera godere di qualche fruito d’ananasso, si provvede in tal caso col dividere il cassone verso la mela della sua altezza con lastre di pietra sottili o di ferro fuso, le quali non devono unirsi perfellamente fra di loro, ma lasciare delle fessure dello spazio di tre o quattro centimetri; nella parte inferiore di questo cassone si colloca una stufa C (fig. 115), che può essere di ferro o di cotto, ed il tubo del fumo, il quale sarà parimenti di ferro o di cotto, percorrerà per tulla la sua lunghezza sotto la divisione del cassone, ma ad una disianza non maggiore di metri nove, perchè il fumo, percorrendo una distanza maggiore, si raffredda e si condensa nello stesso tubo, formando tante gocciole che in breve tempo, se il tubo è di ferro, lo corrode. Disposto in tal modo questo cassone, si debbono collo­ care sulla parie superiore alle lastre di pietra o di ferro, dei rottami di vasi, frantumi di tegole e simili, disposti in modo che dalle fessure lasciate fra le lastre di pietra possa sfuggire facilmente il calore prodotto dalla stufa e tubo del fumo posti inferiormente e dilatarsi per tutta la superficie superiore; sovra questi frantumi si disponga uno strato dell’altezza di 12 a 15 centimetri di segatura — 213 —

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