RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

Assestate le zampe ai luoghi designati, si ricoprono con uno strato di terriccio D (fig. 121) dell’altezza di 6 centim., facendolo passare con tutta cura fra le radici onde non rimanga vuoto alcuno, e sovra questo si di­ stende uno strato di 2 centimetri di sabbia fina. Questo strato di sabbia riesce assai giovevole per impedire il nascimento di piante estranee, e non permette ai sorci, i quali sono molto avidi delle radici carnose di queste piante, di poter praticare le loro gallerie e cibarsene. Durante l’estate che segue la piantagione, se questa corre molto asciutta, può succedere il bisogno d’innaffiare le sparagiaie; in allora si mescoli all’acqua qualche ma­ teria fertilizzante, come sugo di stalla o di letamaio, oppure un 80“ ° di guano, sciolto nell’acqua, e ciò per una volta sola ed in quantità moderata. Rare volte, negli anni successivi, occorrono innaffiamenti, ma qualora vi abbisognassero, non si adoperi acqua pura. Non rimane in seguito che mantenere netta la superficie dell’aspara­ giaia e conservare scrupolosamente tutti gli steli. Giunto all’autunno, cosi nel primo anno come nei successivi, si tagliano accuratamente gli steli, nettando contemporaneamente la superficie della sparagiaia, non solo coll’estrarre le cattive erbe, ma pur anche tutta la semente che vi fosse caduta, affinchè non produca piante che mai si dovranno lasciare. Ciò fatto, spandesi uno strato di 8 centimetri di buon concime maturo e sminuz­ zato, con sopra uno strato di 3 centimetri di sabbia fina. Al terzo anno si possono incominciare a raccogliere degli asparagi, scegliendo però qua e là i turioni più ro­ busti, senza toccare le piante esili, perchè possano mag­ giormente inforzarsi. In Francia, nel Belgio, in Ger­ mania sono talvolta ricercati gli asparagi bianchi, la qual cosa si ottiene coH’aggiungere maggiormente ogni anno sovra i medesimi del concime e sabbia; per cui, rima­ — 230 —

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