RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

avendo cura di raccogliere la gemente sovra piante ro­ buste e dopo cinque o sei anni dalla loro piantagione. Si prepara a tal uopo un’aiuola ben esposta, ben dissodata, e con terra bensì sostanziosa, ma piuttosto leggera e sab­ biosa, vi si spande la semente sopra tutta la superficie, ovvero si dispone in file parallele, ma piuttosto rada, si ricopre leggermente, si assoda col piatto della vanga o colla mazzeranga, e s’innaffia specialmente nei primi mesi. Quando le pianlicine riescono troppo fitte si diradano e si mantengono continuamente libere dalle cattive erbe. Al secondo o terzo anno con queste piante si possono formare le sparagiaie nel modo che abbiamo indicato. Molti suggeriscono di seminare gli asparagi al loro posto senza trapiantarli; in tal caso si dispongono le fosse nel modo che abbiamo indicato, ed alle distanze suggerite, si depongono entro piccoli fori tre o quattro granelli’ lasciando in seguito una sola pianta, la più robusta. I tratta­ menti successivi sono identici aquelli di cui abbiamo parlato. Coltivazione forzata a dimora. — In una sparagiaia che abbia almeno cinque o sei anni di età, si segna quella porzione che si vuole spingere a vegetare innanzi tempo, alPinlorno di essa si pratica un fosso di 60 centimetri di profondità, ed altrettanto in larghezza AAAA (fig. 125). La terra estratta si colloca fuori dell’asparagiaia, ma in modo da poterla ricollocare al suo posto. Praticato questo fosso, si prende una sufficiente quan­ tità di letame fresco di cavallo, ed un terzo circa di foglie secche, colle quali materie si riempie il fosso, compri­ mendolo per strati nei modi che abbiamo di già suggerito, rialzandolo pure a guisa di argine fino all’altezza di 30 centimetri sopra la superficie della sparagiaia, coprendo questa pure interamente con uno strato di letame dello spessore di 30 centimetri (fig. 126). Otto o dieci giorni dopo si toglie questo strato di le­ — 232 —

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