RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

si ottiene lo stesso risultato collocando le zampe colle loro dita vicendevolmente intrecciate, colla cura però che le gemme si trovino tutte sul medesimo piano, e rivolte, ben inteso, all’insù. Prima di collocare le zampe nel cassone, conviene to­ glier via una metà della terra ivi r i­ posta, la quale, essendo umidetta e tiepida, servirà molto opportuna­ mente a ricoprirle dopo assestate. Una buona copertura sulle invetriate, un buon argine di letame attorno i muri del cassone gioveranno molto a mantenere il calore e facilitare lo sviluppo dei turioni. Rarissime volle s’incontra la ne­ cessità di dover innaffiare gli aspa­ ragi forzati; perchè il vapore stesso che viene emanato dalla fermenta­ zione del letame basta per mantenere la voluta umidità; ma quando, inse­ guito a successive giornate limpide, rallegrate da un bel sole, del quale l’ortolano ne appro­ fitta per dare un po’ d’aria nell’interno dei cassoni, avve­ nisse che un’aria essiccante rasciughi la superficie della terra, si potrà in tal caso inumidirla coll’ innaffiatoio mediante un’ acqua tiepida preparata nel modo sopra detto. Perchè questo modo di coltivazione forzala torni gio­ vevole, conviene collocare le zampe assai fitte, onde trar partito di tutto l’angusto spazio concesso nei cassoni. Sic­ come poi le zampe adoperate in questa maniera, oltre al non dare turioni così vigorosi come quelle forzate a dimora, finita questa loro imperfetta vegetazione diven­ tano inutili ; così non converrà mai disfare una sparagiaia — 237 — Fig. 129.

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