RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
Per ottenere della buona semente, si lasciano fiorire le più belle teste portate da piante di due o tre anni, le quali prima che le sementi giungano a maturanza, s’involgono in un pezzo di garza od altra stoffa fina e trasparente, allo scopo di preservare i granelli dagli uccelli, di cui sono molto avidi. Raccolti i carciofi, si tagliano gli steli fin quasi presso l’inserzione, non dimenticando che per ottenere buoni prodotti l’anno susseguente, ed avere anche qualche buon ricettacolo nell’autunno stesso, fa d’uopo non trascurare menomamente le piante durante l’estate, col procurare loro frequenti innaffii, dei quali se ne somministreranno due o tre con ingrasso liquido, aggiungendovi la necessaria polizia e sarchiature per mantenere la superficie della terra in istato friabile e soffice. Nei paesi settentrionali, dove si provano grandi diffi coltà per conservarsi i cespi dei carciofi durante l’in verno a cagione dei freddi rigorosi e nevi prolungate, usasi dagli amatori, nelle piccole coltivazioni, estrarre questi cespi nel mese di novembre, procurando di lasciar attorno ad essi un bel pane di terra, e trasportarli in tal modo entro una buona cantina che riceva un po’ di luce, ove collocati nella sabbia asciutta, si conservano assai bene durante tutto l’inverno. Nella primavera quando non sono più da temersi i geli o le brine, si trasportano di nuovo al loro posto i cespi così conservati, i quali producono eccel lenti 1 icettacoli, coll anticipazione di due o tre settimane relativamente ad altri che fossero stati lasciati sul luogo e nel modo anzi descritto. In certi luoghi d’Italia si fanno disseccare i ricettacoli dei carciofi per conservarli; e per far ciò, li gettano nel- 1 acqua bollente e li lasciano cuocere per metà. Raffred dati, li spogliano delle prime squame esterne più coria cee, tagliano la base del ricettacolo fin contro le prime — 264 —
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