RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
distaccano ogni primavera dalle piante madri quando su biscono la loro prima pulitura. Questi si collocano rego larmente in un solco, alla distanza di 8 a 10 centimetri ognuno, si mantengono in posizione verticale, e si rin calzano fino «alla metà della loro altezza; due o tre setti mane dopo si procede ad un secondo rincalzamento, por tando la terra a due terzi dell’altezza delle piante, e dopo alti e due o tre settimane si fa l’ultimo rincalzamento por tando la terra fin presso l’estremità; in questo i carducci subiscono un discreto accrescimento, e diventano bianchi e tenerissimi. Ripetendo pertanto successivamente questa operazione, si possono ottenere per lungo tempo ed anche nell inverno dei buoni carducci, da supplire fino ad un certo punto ai cardi, di cui parleremo in seguito. Geneialmente gli ortolani dividono i carciofi in due categorie, cioè seivalichi e domestici (fig. 439 e 140). Nella prima comprendono quelli le di cui squame termi nano in punta in guisa di acute spine e questi si prestano meglio a mangiarsi crudi che cotti, a cagione delle loro spine che riescono molto incomode. Dei domestici se ne trovano di diverse varietà, di cui le principali sono: Carciofo verde, grosso, di Saon. Carciofo camus di Bretagna. Carciofo violetto o pavonazzo. Carciofo di Provenza. Cardo. I l C ardo — Cardon — [Cynara cardunculus, Linn.) '. un® pianta biennale della famiglia delle composte originaria della Barberia e dell’isola di Candia. In marzo, aprile ed anche in maggio, secondo le di verse località, nello tscopo di ottenere dei prodotti mag — 266 —
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=