RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— 270 — senza però comprimerli soverchiamente, e si ricoprono di terra in modo da formare esteriormente come un cumulo semi-cilindrico, che debb’essere battuto e lisciato, acciò l’acqua possa facilmente scorrere ai lati senza penetrare nella fossa. In questa maniera imbiancano facilmente, posti in una giacitura non naturale, dessi si ricurvano con molta facilità, e fanno un po’ di gobba, cosa che non succede quando sono rincalzati verticalmente. Per fare la semente dei cardi si scelgono quelle piante che presentano migliori caratteri delle varietà a cui ap­ partengono, e si lasciano sul luogo stesso, ovvero si tras­ portano per tempo nell’aiuola destinata per le sementi. Ripiantati con diligenza, si procuri di preservarli con tutti i mezzi possibili dai geli dell’inverno. Nell’estate sus­ seguente queste piante fioriscono e producono il loro seme, dal quale bisogna usare dei mezzi che abbiamo indicati per i carciofi per preservarli dagli uccelli, che ne sono molto avidi. Tanto questi che i carciofi loro congeneri sono soggetti ad essere infestati da animali ed insetti che li deteriorano grandemente, come i topi, le larve delle carughe, i grilli- talpa, le formiche, ecc., contro i quali l’ortolano deve difendersi e muover loro una continua guerra, se desidera salvare i frutti de’suoi sudori. I cardi imbiancati riescono un cibo sano e delicato; si apprestano nelle cucine in diversi modi, e sarebbe super­ flua ogni spiegazione a questo riguardo, essendo l’uso delle coste o pezioli dei cardi troppo da noi conosciuto. Aggiungeremo però che in molti luoghi questi pezioli si mangiano crudi, scegliendo per quest’uso i più bianchi e centrali, si rompono a pezzi per poter loro meglio togliere la pellicola esterna ed i filamenti, quindi li bagnano in una salsa bollente, fatta con olio fino, aglio triturato, acciughe e tartufi bianchi quando se ne hanno. Questo

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