RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

- 30 - di natura argillosa e compatta; poiché l’uomo lavorando colla vanga rimane sempre sul terreno da dissodare get­ tando la terra smossa avanti di sé, per modo che la terra lavorata non corra rischio di essere di nuovo compressa e riassodata dal calpestio del lavorante, la qual cosa, nei terreni di natura sabbiosa, riesce meno dannosa, come ve­ dremo in seguito. D e l l e z a p p a t u r e . — Generalmente si dissodano colla zappa (fig. 69) quei terreni di natura molto sabbiosa, i quali, malgrado rimangano un po’ calpestati dal lavorante, ricevono però meno danno, per quella stessa poca coesione che presenta la sabbia anche quando diventa fortemente premuta; ed è per questo motivo che noi vediamo molti orti nelle condizioni sopraccennate dare eccellenti risul­ tati anche lavorati quasi esclusivamente colla zappa, come sarebbero quelli del Genovesato ed altri. La zappa od il zappone diventano eccellenti stromenti quando occorre di sradicare siti boschivi i quali devono ridursi a coltivazione; essendoché in questo caso difficil­ mente la vanga potrebbe giovare, per la difficoltà che si incontrerebbe nel farla penetrare fra le radici delle piante, menti e la zappa, per quella maggior impulsione che riceve dall uomo, diventa più atta a tagliare le radici, ovvero ad introdursi sotto le medesime ed operare cosi uno schian- tamento più perfetto. La zappa poi diventa assai utile nei terreni sassosi, essendoché per la sua forma triangolare ed a punta riesce più atta a scivolare fra i sassi ed in­ trodursi nel terreno per operarne il dissodamento; nel qual caso però anche una vanga a punta (fig. 65) può dare risultati non molto inferiori. Nelle terre friabili e sabbiose i lavori eseguiti colla zappa riescono talvolta più spicci che non i lavori eseguiti colla vanga, perchè l’uomo pratico nel maneggio di questo stromento mentre dissoda la terra la polverizza batten­

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