RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
metri ed alla distanza di 16 a 20 ognuna. Entro ogni buca si colloca una pianta, aggiungendovi tanto terriccio che basti a coprire le radici, e si assoda questa terra attorno ad esse mediante un buon innaffio. Più tardi quella parte di caule carnoso che devesi utilizzare della pianta si ricopre con terra fino al punto ove si dilatano le prime foglie, per modo che questo rincalzamento serve ad imbiancarla e renderla tenera. I porri seminati in febbraio e marzo si trapiantano ordinariamente verso la metà di giugno, scegliendo possi bilmente un tempo piovoso; e quelli seminati in giugno e luglio si trapiantano in settembre; i primi riescono atti alla consumazione per l’autunno; i secondi si conservano per l’inverno e primavera. Molti ortolani smozzano, durante l’estate, le foglie dei porri onde promuovere un maggior ingrossamento nel caule. Quantunque questa pratica appaia in certo qual modo contraria alla teoria, nullameno, avuto riguardo ai risultati che se ne ottengono, noi non esitiamo a racco mandarla. Le varietà dei porri così detti lunghi sono le più deli cate; per conservarle nell’inverno ove incontrasi piuttosto rigido, si estraggono nel mese di novembre, scegliendo un tempo asciutto; si collocano in una fossa, ravvicinandoli gli uni agli altri, si ricoprono le radici con un po’ di terra, ed il restante con strame e foglie per difenderli dal gelo. In tal modo si conservano facilmente fino in marzo ed aprile della primavera seguente. I porri corti, grossi, detti comunemente d’inverno, sono più rustici, e si possono conservare facilmente al loro posto mediante una leggera copertura di foglie. In marzo ed aprile si piantano in apposito luogo le piante destinate per la semente, le quali, ben inteso, devono essere scelte fra le più belle e meglio conservate. Gli steli che
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