RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

come si facciano la marmellata, il siroppo, la gelatina ed il candito di rabarbaro, non che una specie di bibita chia­ mata vino di rabarbaro ( 1 ). Prima di terminare ciò che qui intendiamo dire circa l’uso del rabarbaro, non dobbiamo passare sotto silenzio che la parte verde delle foglie si può egualmente utiliz­ zare, preparandolan ella stessa guisa come gli spinaci, o l’acetosa. Molte sono le specie conosciute, fra le quali facciamo solo menzione delle principali e più usitale, valendoci del nome botanico, non conoscendone altri equivalenti in volgare. — Rheum rhaponticum. Originario dell’Asia, con foglie grandissime; il gusto dei pezioli un po’ piccante, ma di un acidulo gradevole. — Rheum hybridum. Parimenti originario dell’Asia, di sapore forse meno gradevole dell’antecedente, ma sti­ mato per i suoi pezioli molto grossi e carnosi. — Rheum palmatum. Originario della Cina. Questa specie è quella che somministra la maggior parte delle radici usate in medicina; i pezioli sono pure leggermente aciduli, ma però meno delle due antecedenti. — Rheum undulatum. Anche originario della Cina, e piuttosto stimato per la sua precocità. — Rheum compactum. Originario della Tartaria, stimato perchè tardivo. A queste specie devonsi aggiungere alcune delle varieta ottenute in Inghilterra, le quali superano d’assai le specie primitive, come il — Rabarbaro Queen Victoria. (1) Per maggiori schiarimenti rimandiamo il lettore alla Memoria — Il Rabarbaro inlrodotllo nell'economia domestica, 2a edizione, dei Fratelli Roda; cent. 50. — In vendita presso Unione Tip.-Editrice Torinese. — 432 -

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