RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

primaticcie, e per conseguenza più piccole, si diradano anche meno, scopo essendo non di aver rape voluminose, ma averle assai di buon’ora perchè più ricercate, per cui si estraggono prima che abbiano raggiunto il loro intero sviluppo; e questo anche nell’intendimento di evitare che le colgano i forti calori, i quali rendono questa radice dura e poco servibile. Le rape, come i ramolacci ed i cavoli, vanno soggette ad essere invase da un insetto che gli ortolani chiamano generalmente pulce, la qual cosa succede principalmente quando la stagione corre un po’ arida; in questo caso l’u­ nico rimedio è quello di spandere sulle piante della cenere fina o della fuligine. Nei mesi di luglio, agosto e settembre, dopo il raccolto dei piselli, dei cavoli primaticci e delle patate, si seminano le rape senz’altro ingrasso; si diradano se riescono troppo fitte, si sarchiano e s’ innaffiano abbondantemente se la stagione corre troppo asciutta. In molli luoghi e segnatamente in Francia le coste delle foglie vengono adoperale nella cucina come i cavoli, perciò, giunte ad un certo sviluppo, le recidono presso il collo della pianta, e colle dita le spogliano dalla parte fogliacea verde, delle coste ne fanno dei mazzetti che vengono tagliati in piccoli pezzi della lunghezza di un centimetro, e questi sono buoni a farne delle zuppe od a condirsi come i cavoli. Le radici delle rape producono facilmente altre foglie; quest’operazione può benissimo diminuire il loro volume, ma in modo poco sensibile. Le rape non soffrono i primi geli, per cui in molti luoghi si lasciano in terra fino alla fine di dicembre, estraendole di mano in mano che ne hanno bisogno; qualora poi il freddo diventi intenso, si ricoprono legger­ mente con foglie secche, ovvero si estraggono, si tagliano tutte le foglie fin presso il collo della radice, e si collocano — 438 —

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