RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— 459 - benissimo i rigori dell’inverno, si trapianta in primavera in tante file distanti 50 centimetri ognuna, con altrettanto d’intervallo. Durante l’estate questa pianta richiede fre­ quenti innaffii, puliture e sarchiature convenevoli. All’ap— pressarsi dell’inverno, si tagliano i cauli e si coprono le radici con foglie secche, come abbiamo suggerito per la scorzonera. La radice di questa pianta, ora quasi in disuso, era an­ ticamente molto accreditata e coltivata, per cui assicurasi che l’imperatore Tiberio avesse per essa una predilezione particolare; ora i nostri gusti sono alquanto cambiati, e molti la trovano troppo dolce ed insipida per raccoman­ darla come pianta alimentare. S paragio (Vedi Asparago). ' Spigo. Lo S pigo in molti luoghi Lavanda — Lavande — [Lavandaia spica, Linn.) — è una pianta perenne della famiglia delle labiate, la quale è comune nei paesi meri­ dionali d’Italia. Si moltiplica per seme, ma questo mezzo è troppo lungo, perciò si preferisce dividere i cespi alla primavera nel mese di marzo, od in autunno nel mese di settembre. Questa pianta si coltiva negli orti per il grato profumo che tramandano le spighe de’ suoi fiori, le quali, riunite in piccoli mazzi, servono per dare un buon odore alle biancherie. Dai fiori distillati se ne estrae un olio volatile che si chiama olio di spigo, ovvero si fa l’acqua di lavanda, molto ricercata per la toeletta delle signore. Gli agricoltori apprezzano questa pianta perchè somministra un eccellente pascolo alle api.

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