RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— 43 — eminentemente fertilizzanti; cosi questi apostoli del ben­ essere umano non cessarono mai di raccomandare in ogni tempo a tutti i possidenti di animali tanto di razza bo­ vina che cavallina, porcina, ecc., di tener conto delle orine, raccomandando di costruire presso le rispettive stalle delle apposite cisterne, per raccogliere quel super­ fluo che non viene assorbito dal lettosterco degli animali. Quando si considera che le orine possono annoverarsi fra gl’ingrassi i più efficaci e pronti, perchè, oltre alla quantità di ammoniaca di cui sono ricche, contengono eziandio una quantità di sali ed altri principii solubili e facilmente assimilabili delle piante; non si sa concepire come questo potente ingrasso sia solo da pochi apprezzato nel suo giusto valore, mentre la maggior parte lo lasciano disperdere inutilmente, a detrimento notevole dei campi e degli orti, i quali talvolta languono e rimangono come sterili, mentre ciò che potrebbe dar loro la vita ed arric­ chirli di una rigogliosa vegetazione scorre a poca distanza in schifosi rigagnoli con grande incomodo e nausea delle popolazioni. Le orine convengono assai bene pei terreni leggeri, sabbiosi e calcarei, ma difficilmente si applicano nei giar­ dini delle ortaglie in istato puro, perchè in tale stato la loro azione diventa troppo energica e le tenere piante di ortaggio non potrebbero sopportarne gli effetti; per la qual cosa quando si hanno ad applicare direttamente le orine come ingrasso, fa d’uopo che vengano mescolate con tre o quattro quinti d’acqua onde diminuire la loro ecces­ siva energia. Non potendo le orine essere adoperate ad ogni istante, raccomandiamo pertanto all’ ortolano il quale adopera quest’ingrasso per le sue coltivazioni, di avere per esse un serbatoio pari a quello che abbiamo suggerito per le ma­ terie fecali, per depositarle in esso onde servirsene all’oc­

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