RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

— 56 — divise e friabili; eppertanlo quando si devono sotterrare le erbe in istato fresco, si dovrà evitare di lasciarle disseccare al sole od all’aria, perchè in tal caso perdono assai dei loro principii attivi; quando poi non riesce possibile di applicarle in stato fresco, si compongono con esse dei terricci, come diremo in seguito. D e l l a t o r b a . — Questa materia, la quale si rinviene in date località, in grandi masse da costituire un ramo assai importante di commercio, perchè adoperata come combustibile in molte officine ed anche per varii usi do­ mestici, previene da depositi vegetali accumulati col tempo in certi siti bassi, divenuti in seguito paludosi, da dove l’uomo seppe estrarle a profitto dell’industria e deli’agri- coltura. La torba come ingrasso contiene gli stessi principii co­ muni agli altri vegetali, eppertanto ove questa materia abbonda, dessa merita d’essere presa in considerazione dagli ortolani, i quali possono valersi di residui che non hanno valore in commercio, per accumularli facendovi un’ addizione di calce e di materie animali azotate, onde adoperarli in seguito quando sono maggiormente decomposti. D e l tanno o v a l l o n e a . — Le corteccie delle quercie che ridotte in piccoli minuzzoli servono per conciare le pelli, costituiscono il così detto tanno, il quale in certi siti è molto apprezzato dai giardinieri pel doppio uso al quale viene generalmente applicalo, cioè, quando il tanno è fresco ed appena sortito dalle concie, desso entra facil­ mente in fermentazione e produce una massa di calore lento ed uniforme che può durare parecchi mesi a se­ conda del volume più o meno considerevole; così, di queste proprietà se ne valgono molti coltivatori di piante di ortaggio per produrre un calore artificiale nei cassoni, e per formare letti caldi ove effettuano una parte delle

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