RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
massa si trovi spostata e rifatta di nuovo, la quale dopo due o tre mesi diventa perfettamente adatta per servire d’ingrasso secondo il bisogno. D e g l ’ in g r a s s i c o m po s t i . — Da quanto abbiamo detto finora delle diverse materie di cui il giardiniere può va lersi per concimare le sue coltivazioni, si può facilmente arguire che, qualora voglia usare desso tutta la possibile cura e diligenza, può benissimo in qualsiasi circostanza au mentare la massa de’ suoi concimi in modo, da trovarsi sempre di questi abbastanza provvisto, eppertanto noi non ci stanchiamo di raccomandare caldamente a’ mede simi di raccogliere accuratamente tutti i residui dei legumi, dei fiori, le erbe che vengono radunate mediante le diverse sarchiature, le foglie degli alberi, le spazza ture delle case, delle contrade, le zolle erbose, i muschi, le felci, il letto dei bachi da seta, il legno fracido, tutte quelle materie insomma che sono atte a decomporsi, e queste collocarle in un sito recondito del suo giardino, e aggiungendovi una certa quantità di sostanze animali o di letami, può con queste formare dei concimi composti, i quali sono per il giardiniere gl’ingrassi i più economici e della maggiore utilità. I concimi composti devono necessariamente essere modificati per renderli adatti ai diversi terreni ed alle diverse coltivazioni che si vogliono applicare: ed è ap punto nella formazione di questi concimi e nella loro applicazione che si può giudicare del grado d’intelligenza dell’ortolano che li confeziona e li adopera. Quando trat teremo delle coltivazioni speciali, indicheremo i concimi che crediamo più appropriati ai singoli generi di piante; per ora ci limitiamo a ripetere che i concimi composti, mentre sono i meno dispendiosi, sono quelli forse dai quali un buon ortolano può ottenere dei risultati più soddisfacenti. — 58 —
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