RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia

D e i t e r r ic c i . — Vengono generalmente considerati come terricci quelle masse di terre alle quali vennero frammiste in gran quantità delle materie più o meno de­ composte, ovvero anche di sole materie che il tempo e la fermentazione ridussero in polvere, le quali sono conti­ nuamente preparale dal giardiniere per servirsene lungo l’anno nelle sue molteplici o variate coltivazioni. Per formare dei buoni terreni, il giardiniere dovrà Procurarsi anzitutto una quantità di terra vegetale buona, ovvero di zolla di prato, delle nettature dei fossi d’irri­ gazione a cui sono frammiste le erbe delle sponde, e di queste ne fa un primo strato di forma regolare dell’al­ tezza di circa 10 centimetri, il qual primo strato deve servire di base al cumulo di terriccio che si vuol com­ porre, epperciò debb’essere proporzionato in superficie alla quantità delle materie che si posseggono; sopra questo primo strato di terra vi si distenderà sopra uno strato da 6 a 8 centimetri di quelle materie fertilizzanti che abbiamo suggerito al giardiniere di far ampia prov­ vigione trattando più sopra dei concimi composti, aggiun­ gendovi un po’ di letame fresco ; sopra questo secondo strato vi si distenderà di nuovo uno strato di terra del­ l’altezza di 6 a 8 centimetri, sovra il quale verrà sovrap­ posto un nuovo strato di materie e concime fresco, e così, di mano in mano, finché il cumulo abbia raggiunto l’al­ tezza di m. 1,50, procurando che l’ultimo strato si trovi di terra come il primo della base. Disposto in tal modo il cumulo il quale deve formare la massa del terriccio, si procurerà che la parte superiore sia non solo piana (fìg. 8 ), ma anche un po’ concava. Perchè se si hanno a portata delle orine, del succo di letame, dell’acqua delle filande, sarà ottima cosa quella di versarvene sopra una certa quantità, in modo che la maggior parte del terriccio debba rimanere impregnata — 59 —

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