RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
ed essenzialmente per le pianle d’ortaggio, le di cui radici essendo per la maggior parte poco profonde abbisognano di essere bagnate più sovente, così, il giardiniere che vorrà trarre dal suo orto tutto quel maggior profitto Possibile, dovrà occuparsi seriamente della parte che riguarda la distribuzione delle acque e degli analoghi in naffiamenti. D e l t em po m a g g io rm en t e o p po r tuno p e r l e ir r ig a z io n i . — Taluno direbbe che il tempo più opportuno per Mnaffiare le piante si è appunto quando queste ne addimo strano il bisogno; questa ragione semplicissima, la quale non manca di giustezza, ha però bisogno di essere meglio chiarita, acciò l’ortolano possa regolare le sue irrigazioni secondo lo richiedono le diverse stagioni, secondo le di verse località, e la diversa natura delle terre, e giusta il bisogno delle diverse piante: p. e. sovra un terreno freddo ed umido, un ortolano si guarderà bene nella primavera e nell’autunno di bagnare le sue piante alla sera, ma sce glierà invece il mattino, aspettando anche in certi casi fino ad ora un po’ avanzata, quando diradate le nebbie, la terra incomincia a riscaldarsi, mentre nei siti caldi, sovra le terre sabbiose e molto permeabili, si ponno tal volta anche bagnare le piante alla sera, abbenchè di pri mavera o nell’autunno, senza che per questo abbiano a soffrire. Nella stagione estiva poi, gl’innaffiamenti deb bono essere fatti alla sera, quando il fresco diminuì l’ar sura del suolo, ed anche nella notte, perchè, se fatti in sul lattino, i raggi del solepercotendo tosto sovra il terreno appena bagnato, determinano talvolta una specie di fer mentazione, la quale riesce assai dannosa alla salute delle piante, salvo il caso però che il sito da innaffiarsi si trovi talmente ombreggiato da allontanare questo pericolo : ep- Pertanto, dalle sovra esposte ragioni deve il giardiniere ritenere per regola generale che durante la primavera ed — 75 —
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