RODA - Manuale dell ortolano - 1882 copia
perchè quest’acqua cadendo con troppo impeto, non solo r°vina le piante sciupando i fragili getti e le tenere foglie, percotendo fortemente la terra, ne indurisce la crosta senza penetrarvi, trascinando con sè quei sali e concimi che incontra alla superficie nel suo rapido passaggio. Dopo l’acqua del cielo viene quella dei fiumi, la quale Può veramente considerarsi siccome quella che costituisce la base delle irrigazioni della nostra agricoltura; epper- tanto, senza voler entrare in dettagli analitici, onde deter minare la maggiore o minore bontà relativa delle acque dei fiumi, secondo quella quantità di materie fertiliz zanti che arrecano, secondo i siti per ove passano, di remo solo che il valor principale dovuto all’acqua dei fiumi devesi essenzialmente ripetere dalla circostanza che queste acque scorrono per lunghi tratti allo scoperto, agi tate ed esposte al sole ed all’aria, per cui acquistano non solo una temperatura quasi eguale aH’ambienle generale, ma vengono altresi saturate dei principii fertilizzanti che si trovano nell’aria, per la qual cosa le acque dei fiumi sufficientemente riscaldale dal sole e dall’ambiente gene rale dell’atmosfera, noi le stimiamo le più acconcie per l’irrigazione delle verdure, abbénchè. in istato di lim pidezza; non intendiamo però di conchiudere che tutte le acque dei fiumi debbano essere egualmente buone per la coltivazione delle verdure, perchè in certi casi queste acque essendo prodotte in tutto od in parte da sorgenti fredde, nè avendo potuto percorrere un tratto bastantemente lungo per riscaldarsi e rimanere a con tatto dell’aria, ne deriva che dette acque sono molto meno adatte per le irrigazioni in generale, ed in ispecie Per gli orti; per la qual cosa quando il giardiniere è co stretto a valersi di acque siffatte per le sue coltivazioni, farà assai bene se potrà farle depositare in apposite cister- nelle scoperte, ove le lascierà qualche tempo, perchè — 79 —
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