ROMAGNOLI - Regalo di nozze - 1933 copia

X I I I andavano ancora a braccia. La notte destinata alla stampa del primo numero, il « motore umano » s i ammalò. Era necessario attendere qualche giorno e ritardare l'uscita della Rivista, già annunziata. Ma non era possibile, dopo tanta attesa, tardare ancora, ed allora il Romagnoli — die era il Direttore, compilatore, amministratore e fattorino della nuova Rivista (oh, Tito Livio Cianchettini! — ) — s i tramutò anche in motore. Per tutta una notte, lavorò al volante della macchina, e ciò dopo aver lavorato, il giorno prima, 18 ore in cucina, colla prospettiva di lavorare altrettanto il giorno dopo.... Basta: il primo numero uscì com'era previsto; gli abbonamenti procurarono la somma ne- cessarla per completare il pagamento e continuare la pubblicazione. « C u c i na Mo d e r n a » attirò subito l'attenzione e la simpatia dei lettori ed ebbe larga dif- fusione. La falange dei collaboratori andò aumentando, tanto nel campo tecnico — col contri- buto dei più rinomati cuochi e gastronomi, — quanto nel campo scientifico, con degli scritti d'illustri professionisti, di notabilità mediche, di fisiologi e d'igienisti. Dell'Università di Genova vi collaborarono: il prof. dott. G. B. Rarnoino, il prof. L. A. Oliva, il prof. Pasquero; i dottori P. Grassi, Giuseppe Mascagni, Pitero, Rubello, Savignone, prof. Zani, ecc. Dell'Università di Torino, la dottoressa Jole del Biondo; dell'Università di Napoli; prof. Giuseppe Lerede, Dott. Ermete Carlino. «Dottor Boccadoro » (pseudonimo d'un luminare della scienza medica), ecc. E ancora notiamo, fra i collaboratori maschili: Cesare Savio, Bartolomeo Garbarino, G. Ris$>o, Edoardo Troni; Mario Marinoni di Milano, Giovanni Giannoni di Firenze; Guglielmo Pratesi, corrispondente da Londra, Leopoldo Bianchi da Buenos Aires; ]. C Hee\ler da Tokio^ Tra l'elemento femminile, vi collaborarono le scrittrici: Umbertina di Cham&ry, Maria Dall'Olio, Giglio Altea, Valeria Vampa, Emma Cosci Botto, Rina Levi, Giovannino Canetto r Contessa A. R. del B., Carla Piccinini, Elvira Apperti, Rosa Borserini, Francesca Ajello, ecc. Vi apportarono contributi di studi vari i signori: comm. Guseppe Besana, Spadini nob. Giulio, Nicola Benvenuti, Gustavo L. De Sanctis ; per le Scuole professionali d'economia do- mestica, i signori: prof. Pratesi, direttore delle scuole di Londra, prof. Antonio Rosa Salva, direttore delle scuole Corner di Venezia, ed altri. Fra i più valorosi «tecnici» ricordiamo i cuochi: Amedeo Pettini (attualmente Capo- cuoco della Casa Reale), Salvatore Greco (anch'esso della Casa Reale); Ulisse Michetti, Settimio Bobini, Luigi Maddi, A. Benucci, Giovanni Frosini, i fratelli Goria, Arrigo Molegni* Alfredo Bruzzichetti, Sebastiano Aliata, Giovanni Maccagnola, e cento altri. « Cucina Moderna » fu una rivista veramente benemerita che contribuì efficacemente, in Italia, al risveglio degli studi nel campo dell' alimentazione, tanto dal punto d'i vista tecnico^ quanto da quello igienico. E le sue benemerenze furono ufficialmente riconosciute da Enti pubblici, col conferimento di numerosi diplomi ed onorificenze, fra cui ci limitiamo a ricor- dare le seguenti: Premio speciale all'Esposizione alimentare di Genova (1906); — Medaglia d'argento del Municipio di Roma (1908); — Medaglia d'argento della Camera di Commercio di Roma (1908); — Gran Croce al merito e medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale d'igiene di Genova (1908); — Medaglia d'oro del Municipio di Firenze (1913). La « C u c i n a M o d e r n a » , orientandosi sempre più sicuramente nel vasto campo dell'inda- gine e dello studio scientifico, mutò pei il suo titolo in quello de «c L / A l i me n t a z i o n e » , e c on t i nuò per parecchio tempo, acquistando sempre maggiore autorità e maggior diffusione. Poi venne la guerra, — il grande Cataclisma che travolse uomini e cose. Occorre però aggiungere che Ernesto Romagnoli, che fu richiamato alle armi colle ulti- me due classi della «territoriale», e che aveva due figli volontari al fronte, seppe per pa- recchi mesi — olire a compiere il suo dovere di soldato — continuare a dirigere la Rivista, dirigere il suo Negozio d'arte, occuparsi di filatelia e di lavori tipografici, partecipare alla direzione di un Ristorante-caffè cooperativo, essere Presidente di una Società di case eco- nomiche, e persino dirigere i lavori di sfruttamento d'una miniera di lignite Insomma, un'attività fantastica, come se possedesse il dono dell'ubiquità.

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