ROMPINI - Cucina dell'amore - 1926 copia

I — 13 — vestite del la sola beltà — eran le donne, le schia- ve, che attorno al trono del la Dea volteggiavano leggere, agitando l i evi piume iridescenti, bruciando profumi, intonando canzoni lascive, traendo mo l il suoni dal le cetre, intrecciando caròle folleggiando con bamb ini incarnanit g li amori . . . L a trireme era un paradiso ! — « Venere viene incontro a Bacco ! » escla- marono, del iranit di entusiasmo, le turbe dei l e- gionari allo scorgere 1' estasiante visione. E Bacco s'avanz ò ; e v i d e! e cadde vinto, schiavo, ai piedi di Venere. Ant onio fu tutto avvolto nelle fiamme d ' a- more : non visse più che per le carezze di Cleo- patra. Le feste, le orgie, che la regina indisse a con- solidare la disfatta del nemico, furono le più fa- stose, le più splendide, ma anche le più licenziose, le più lubriche, che la storia galante abbia mai registrate. Inut i le entrare nei part icolair ! Quel lo che per noi interessa, e che è fuor di dubbio, g li è, che in quelle feste le blandizie del la mensa si fecero preziose alleate alle arti d'amore: fu appunto nella cucina di Citerà, nelle sue for- mule afrodisiache, che Cleopatra trovò altre risorse, altre arm,i possenti !, per assodare e mantenere i l suo dominio sul t r iumv i ro già debellato dai suoi vezzi, fiaccato da voluttà non mai sognate. I b an- chett i, a cui Ant on io veniva convitato dal la donna che lo signoreggiava, acuivano in l ui fino al la fre- nesia i l desiderio di rinovellate voluttà fra quelle •

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