ROMPINI - Cucina dell'amore - 1926 copia

« del numero di commensali clie su di essi posso- « no prendere posto. Le estremità ne sono riser- « Tate agli ospiti di grado distinto : si lasciano i « posti infer ioir alle persone che sopravvengono « a l'l improvviso, condotte e presentate da alcuno « degli inv i tat, i ed ai parassit,i dei qua li i l padro- « ne di casa tol lera la presenza, pur senza deside- « rar la. A l c u ni Ga l l, i sdegnosi della pigra mollez- « za dei Roman i, sostituiscono ai let ti degli scan- « n i, degli sgabelli, dei sediil di legno ricoperti « di tappeti. « I l maggiordomo annunz ia che la cena è « pronta. « I convi tati si lavano le mani, e 1' abluzione « ripeteranno dopo i l primo servi to: indossano del- « le toglie speciali e calzano delle pianelle che ab- « bandoneranno ai piedi del sigma : spiegano i l lo- « ro tovagliolo se l ' hanno recato seco, perchè l ' a n- « fitrione non ne fornisce ; poi si dispongono at- « torno al la tavola. « G li schiavi apportano gran copia di carni « arrostite o lessate, che vengono trinciate con « garbo e prontezza da appositi uf f izia.l i I l vino « cotto misto al miele dà sempre ini z io al pasto; « è 1' assenzio del Y° secolo. Su un vassoio (repo- « sitorium) collocato nel centro delia tavola, si suc- « cedono senza interruzione uova fresche, grossi « tagli di bove, quarit di montone, di capretto, i l « tutto condito con tuoril d'ovo , pepe, salamoia, « cornino, zafferano, con semi di papavero, radice

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