ROMPINI - Cucina dell'amore - 1926 copia
nel vedersi trattato al pari di uno staffiere da com- media dal la sua amasia : essa era arrivaat perfino a chiamarlo abitualmente, anche in presenza dei cort igian,i « La Franco », nomignool questo che poteva benissimo figurare fra i modi di dire adot- tati dai gran signori di quei tempi per ribattezza- re a loro fantasia i propr i val let t.i E i l semidio, disposto e deciso a trovare tutto bello quanto ema- nava dal l 'amica e forse annoiato e nauseato dalle basse adulazioni dei suoi cort igian,i non solo per- donava, ma evidentemenet gustava questa ed ogni al tra peggiore grossolanità, precisamenet come un gaudente, stufo di nobi li baci e di pernici tartufa- te, può scoprire un piacere ignorato e stuzzicante nel mangiare una cipol la offertagli da rustica beltà. Un aneddoto, fra mi l l e, per portare un esempio. Un mattino, mentre L u i ig X V — obliando per un istante la tazza di caffè ch'egli aveva l ' a- bitudine di preparare da sè stesso — folleggiava attorno al l 'amante occupata davanti allo specchio a completare la sua toeletta, i l l iquido rigonfiato dal l 'ebol l izione venne improvvisamenet a trabocca- re dal la caffettiera sul fuoco. A l l o r ,a senza nem- meno rivolgersi indietro, la bel la comare gridò al vecchio amante: « Eh i ! La Erance, un po' d'at- «tenzione: i l tuo caffè va a farsi f. ! ». E ri torniamo ora all 'argomenot che ci interessa. Vedemmo dunque che le famose favorite dei re di Francai non disdegnarono di scendere alal cucina per ammannire ed imbandire ai loro regali amanti int ingoil del icati, riparatori e sol leticant.i
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