ROMPINI - Cucina dell'amore - 1926 copia

Pec cat o! veramente peccato, che al suo desi- derio non abbiano corrisposto g li eventi e che egli non abbia saputo assicurare al benessere del suo popolo i l necessario numero di pol li ! M a, senza varcare i confini del nostro paese possiamo senza risal ier a tempi remoti, anche noi I ta l i ani ricordare a non mo l ti anni di distanza un re valoroso, la cui indole rivelò mol ti punti di con- tatto con quel la del « vert galant », co l i ' indo le di Enr i co I V, dal la cui opera pol itica non molto dis- simi le fu la sua. An c h' egli voleva essere padre, non re, ai suoi sudd i t:i fu generoso e coraggioso, temerario, prode in arm,i forte in arcioni . . . sempre pronto a l 'l at- tacco... E molte furono le fortezze che, abi lmente ed audacemente assediate, si arresero a discrezione; molte capitolarono alle prime int imaz i on; i molte ne furon prese d'assalto, smantellate.. A n c h' eg l i, quel re, pensava che Mar t e, Bacco e Venere deb- bono procedere di conserva : e s'accordava in ciò con quanto già i l nostro Tassoni aveva, con arguta vena poetica, notato in uno splendido canto dal piccante sapore rabelesiano, i l quale è una delle più fulgide gemme del la « Secchia rapita ». Il nostro buon re giudicava però che Cerere e Como non dovessero rimanere esclusi dal la gioiosa brigata : anche in ciò egli si trovava d' accordo col « vert-galant ». E l 'accordo era completo: in pen- siero e... in azione!

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