ROSSETTI - Dello scalco - 1584 copia

LIBRO SECONDO. 115 Non fi lafcia veder venuto è meco , 6 qui difopra, e con le M ufi ç^époUo ,, E l'armonia , che voijèntite è quella , (Vin vofiro honorJà il Canto aonio (oro , E "Venere inuifibilefcherTando Stafsifra voi, co i pargolettiamori ; empiete ^iuje il Qel di lieti fùoni. Qui fi fonò. Copia gentil^ nonpur a quefla etade Lume y efylcndor ima a laltre, theverranno. Dt bontà 3 di valoryfoecchio, & effempio i Sienuibenigni i Qel,benigni iFati, E la Natura ,e la Fortuna injieme "Di tutti i donifnoi cortefe, e larga (optagentil, e non men chiara* e degna Di quella copia celebre, & antiqua Di Teleo, e di Theti,à le cui norge Nonfi[degnar0 i Dei d ejjir prejenfi • Terò , come di lor nacque tardato St intrepido ^Achil', delcui valore Cantò così altamente ilgrandeHomero* Coti nafean da voi filici Hero?y Che di chiara virtude ornino il mondo , Emendino il conHn del loro Impero Dariftro

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