ROSSETTI - Dello scalco - 1584 copia

*îfle à i tempi di Tiberio, il quale fole* mangiar varie cofe per jngraflare, & di diuerfi animalidiuerfamcnteconditi,accioche foflfero più faporiti. Scriflero dell'arte della Cucina appref- foiGreci, Timachida, Rodiano, &Numenio,Heracleano, &Metrea Pitaneo, &Hcgemone Tafio, & Fiîofleno huomo golofifsimo :& à tempi moderni Chriftoforo Sbugo, il Panun- to , che fu Scalco di vn Pontefice, & Bartolomeo Scapi, & pri- ma di loro il Platina, fé bene più tofto egli ne fcriffe da me - dico, che da golofo, &oltrai fopradetti alcuni altri,i quali tralafciò per breuità. Ma tutti hanno più tofto fcritto per feruitio dei cuochi, che per memoria, & amaeftramento de i Scalchi principianti, benchéfi può anche dire, che non pof- fanohauer fatto molto feruitio à cuochi,intendendo fempre de i Prencipi, poiché fcriuono tutte cofe ordinarinarie non fò lo note à maeftri, ma anche ài loro garzoni. Et tanto bafti di quefto. Chi leggerà quefto mio libro rimarrà forfè maraui- gliato, che io quantunque Italiano vfi però altro modo di fer- uirei banchetti di quello, chefivfa in molti luoghi d'Italia, cheèdifcruirefera, &mattina,primaconi bolliti, & poi con gli arrofti. A che io lafciando di dire, che fempre fi dee porre innanti, & dopò parto quei cibi, che più fi confano per vi— uerè fanamente, & mille altre ragioni, che aciò mi petfuado- no le quali per breuità tralafcioj dico che quefto è vfo commu- ne de i Polach i, de Boemi, de Tedefchi, & di tutta la Francia, &anco di alcuni luoghi d'Italia, & particolarmente di Fer- rara , doue mi pare, che molto, & molto fontuofamente fi bâ- chetti.Ilche auuiene perlofplendore delle Corti, & per la grande vnione de Caualieri,i quali non folamente di carnoua- le, quiui forfè più magnifico, & nobile, che in molti altri luo- ghi del mondo, ma continouamcnte, vfano di conuitarfi à vicenda. Lodo i Tedefchi, e iFranccfi, poi che di loro ho fat- to mentione difopm, nel condimento delle viuande, come veramente inucntori di molte, così di carne, come dipefce ra- rifsimefenzapari, &altrefid'infinitepafte,&falfe, l'vfodel- le quali cofe imparato da noftri cuochi d'Italia, con l'aggion- gerui vna nobile politezza, è ftato pofcia da loro à ottima per- fettione ridotto. Sì come anco giuditiofamente nel feruitio hanno à quelli tempi rimoffo, parlo di quelli, che la intendo- no, il fouerchio caricar ditauole, &ilferuire prima di cofe dolci

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