SCAPPI - Opera - 1570 copia

L IB /( 0 V \ I M 0 pergettar gelo, & arme per intagliare pafle con diuerfc altre for- me di cera, & di legno, perciocbe qucHo faràfecondo la prudenza & uirtù del cuoco. Miparrebbe però cofa imperfetta^ indegna > Je non mi ricordasfi della prouifione, &> còmmodità che contiene ha nere un majìro Cuoco prudente,& aito a tale officio con li fuoi aiti* tanti,&garzoni, <& parimente [e non ragionasfì quel che conuiene ufarefé per forte in una cucina foffe pii4 d % unma(ìro,come nellegran corti y nellequali s"ufa cambiare ognijèttimana. Dico dunque che quando fono pm majlri, ambidue hanno da e/fere uguali, & conia medefima autorità dell'offitioi & quello a chi toccherà: feruire lajua fettimana > fé non haueràbifogno dell'aiuto del compagno , hauerà tutte le rega^hejnafieil compagno l'aiuterà, le partiranno dabuo~ nifratelli, nconofcendo però lifuoi aiutanti & garzoni fecondo U fiufificien\a lore; &fit fioffieitta conuentione con il Sig. Maflro di ca fa>&Sig. Scalc6,allhorapcr offeruarla >haueranno da mettere in opera le regaglic per ufo della ca r a . Quanto alfalarto io non ne par lo y rimettendoli alle conuentioni dell'una, & Valtra partema quan to alle còmmodità & parti quotidiane dico > che batterà il cuoco la fua camera, £r il letto fornito , candele , efeope , '& legne il uerno nel mòdo che l'hanno i gentilhuomiw, & perfino uitto tre libre dipa ne ilgiorno, &fieifiogliette di uino almeno dei medefimo che fi dà puro alla tauola de igentiluomini; del companaggio non parlo>per cloche farà fecondo la conuentione. Irta nelle corti grandi (eccettuan do quelle de i Tapi, Imperatori^ Rj> le qualijòn libere) fifoglie no dare ad ogni mafìro due libre, e-r me^a di carne di uitella, o di cafìrato,& un cappone, onero unagallina il giorno apprefio alla ere den%a del piatto chefi fiain cucina: & ne i giorni di magro otto no- ua>& nelli dì quarefimali due libre & me%a di pefee fuor delCordi- ne delia credenza delle muande, & oltre a queïio la metà drllafa- pradetta robbaper unfinofornitore; & dipitifigli dàfiefiaper una cauakatura,la qualpero ha da feruire per uiaggio quando il dette tnafiro Cuoco uà alfieruitio del Vrincipc. Gli aiutanti, garzoni , & pasticcieri oltre le camere, & letti fomiti deueno hauere per Uro Jpefia il giorno tre libre di pane, & due boccali di uino ordinari] per bocca, et una Ubr4,et me^a di carne , et nelligiorni di magrofei uo- uà congli antepafii > et nelligiorni quarejìmali una libra et mc%a di pefice • Quctia còmmoditàfi dà acciò feruano con più fedeltà al "Principe > et per lagran fatica > et fioggettione che tolerano.Ha

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