STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia
Adulterazioni. io5 coscienza d ’ osti. — Sono tut tedue della stessa buccia. L a carne è, dopo il pane, l ’ a l imento di ma g gior uso e consumo. Non occorre dire che, sino a tanto che la si r imane a pezzi, la carne è inadul terab i le; ma, come pr ima la si sminuzza e la si concia in qualche maniera in cui si possa nascondere la sua fibra e forma or iginale, al lora la frode inco minc ia a lavorare. In fatto di carni si tratta meno di fals if icazioni che di sosti tuzione di carne di anima l i mort i od amma la t i alla carne di anima l i sani e macellati v i v i ; di spaccio di una qua l i tà di carne scadente per una buona, ad esempio, di carne di caval lo per carne di bue; e, finalmente, del la vendita di carni ava r i a t e , tr ichinate ed impor tate da l l ’ e stero, da l l ’Ame r i ca segnatamente. La carne di porco, così saporita, ma delle men digeribi l i , va, più d ’ ogni altra, soggetta alle adu l terazioni . Mang iando salame non siete sicuri di met ter sul lo stomaco tutta carne di maiale, ma inghiot t irete certamente del la carne. Diffidate soprattut to del le salsiccie che conten gono alle volte (oltre la farina e le patate) una vera arca di Noè (gatti, sorci, carni d ’ asino, di vacca, di capra, ecc., come, del resto, anche certi salami) e scansate anche quegl i insaccati che si fabbricano con sangue, grasso e viscer i degli an i mali ! Ne l la compra di queste leccornie, l ’ occhio e il naso devono essere giudic i del la loro bontà e fre schezza; perchè, alle volte, sui salati di carne ir
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