STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia
Adu lterazion i. Chi la squallida cervogia A lle labbra sue congiugne, Presto muore, o rado giugne A l l ’ età vecchia e barbogia; e di preferir, le mi l le volte, il suo Ch i an t i , la. sua Verdea e il suo Montepulciano, d’ ogni vino il Re. Se il lettore, paventando gl i in t rug l i del vino e del la birra, se ne ast iene per quan to può, cercando un r i fug io nel caffè, corre il rischio, ah imè ! il più sovente di evitare Sci l la per andar a cascare in Car iddi . Il caffè, al dì d ’ oggi , è adulterato ge neralmente, anche più del v ino e della birra. A l la sua polvere ben preparata si mescola fecola di patate, orzo, avena, granturco , grano, rape, c a rote , barbab ietole , ghiande e, sopra t tut to , c i coria. Di questa si fa commercio aper tamente, van tandola come succedanea del caffè. Il vero si è che la cicoria, per dirne il megl io possibi le, è una radice insipida, priva affatto di ogni qual ità nutr iente o rinfrescante, dest ituta int ieramente di ogni pr inc ipio azotato, mentre dubitasi forte mente che la riesca assai nociva al sistema n e r voso. 11 professore Beer, celebre ocul ista di V ienna , ne vietava l ’ uso a ’ suoi pazient i , considerandola quale cagione del la cecità amaurot ica. Ma, anche supponendola innocua , il caffè inqu ina to di c i coria non è più que l la bevanda del iziosa, che rav v iva gl i spiriti , e diventa una sempl ice tisane. A v v i e n e spesso, come abb i am de t to , che g l i in-
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