STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia
Cibo. 33 qu i che la natura ha lasciato il campo più ampio alla sua scelta; e, tut to ben considerato, p rov ve duto a ’ suoi gusti con la magg ior larghezza ed assiduità. In cotesto regno noi troviamo, nei va r i grani , a l iment i ugua l i quasi in forza nutr iente alla carne degli an ima l i ; sostanze più sapide, ma men n u tr itive, riposte nel le radici di var i vege tal i ; ma terie saporitissime e stimolant i nel le foglie, nei gamb i e nei succhi di alberi e vege tal i ; e, per ul t imo, frutt i di sapor del icato e del izioso per rinfrescare il suo sistema assetato ed inf iammato ed accrescere i piaceri della tavola, senza accre scere mater ialmente le esigenze sul le sue forze digestive. Da tut to ciò, di ffusi eziandio come sono questi va r i prodot ti sul la maggior parte del la superf icie terrestre, e faci l i a procurarsi dove non sono i n digeni , possiam rag ionevolmente conchiudere che la natura ha vo lu to che noi cerchiamo part ico larmente il nostro sostentamento nei vergini p r o dott i del suo suo lo : e che cons ideriamo le nostre mandr ie e le nostre greggi qua l i serbatoi di cibo soltanto per risparmiar tempo e lavoro in una condizione artificiale, e, sino ad un certo punto, non naturale di esistenza. Quando si dice che il cibo vegetale è una dieta r in frescante poco altro si può intender che que sto, vale a dire, che, essendo mol to digeribi le per mezzo dei succhi del la bocca e degli intestini , esso richiede una minor quant i tà di succo gastrico, il quale, quando è eccessivo, mette a dura prova le S t r a f f o r e l l o . 3
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