STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia
46 Capitolo quarto. una sì grande quant i tà per isvi luppare calore an i ma le bastante ad abi l i tarlo a resistere al rigor del suo cl ima. L ’ Indiano, per contro, v ive di una tenue quant i tà di riso e di gheee (burro fatto col lat te di bufola e chiari f icato con la bol li tura) da cui estrae sempl icemente cibo sufficiente a r i formare il tessuto, lasciandone poco per la pro duz ione del calore animale. § 18. Usi d e i c i b i c à r b o n a c e i . Ma, come proporzionare questa seconda classe di al iment i — i calor i f icant i — ai bisogni del sistema ? Risponderò con altre dimande. Quan to andate soggetto ad essere esposto al freddo? Quan to lavoro manua le eseguite, conver tendo il calore in forza muscolare, mediante la distruz ione del tessuto muscolare? Siete voi oc cupato at t ivamente a l l ’ aperto, espirando l ibera mente gas acido carbonico, ed ispirando, non men l iberamente, oss igeno? In tal caso, una buona porzione di calore è sottratta dal vostro corpo ed è necessaria una provvista proporz ionata di a l imento carbonaceo. Per lo contrario, se vo i siete sol tanto occupato passivamente in un magazz ino, in una bottega o al lo scrittoio, in un luogo ove la temperatura è ben preservata, poco sarà i l consumo di calorico e non sarà necessaria che una porzione moderata di carbonio nel l ’al imento. In tal caso, mang iate poco burro, ol io od altre sostanze grasse; e cibatevi invece moderatamente
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