STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia

48 manua le o del l ’occupazione sedentaria sul sistema, regolare l ’ assetto generale del suo vi t to g io rna ­ liero, purché ne abbia sempre i mezzi , dacché è sempre vero pur troppo quel dettato popolare: P rim a p ig lia la lepre e po i cucinala così e così. Il povero e coloro che ignorano le leggi del­ l ’a l imentaz ione o che preferiscono spendere nel lo sbevezzare i quat t r in i che dovrebbero impiegare a nudr ire i loro corpi e que l l i del le loro famigl ie, sono spinti generalmente a comprare que l la specie di cibo che è apparentemente più a buon mer­ cato, e di cui le patate formano, per soli to, una grande porzione. Ma la specie più a buon mercato di cibo è que l la che, per una data spesa, dà la maggior quant i tà di vero nu t r imento ; e questo è sempre cibo an ima le , buona farina di grano con una porzione del la sua crusca , farina d ’avena o di piselli , con una razione di burro o di alt ro grasso animale. Quando non se ne può procurare una quant i tà sufficiente sarà da considerare se non sia megl io r itardare il grado naturale di consumo del corpo co l l ’uso del caffè, del thè od anche del tabacco, che dipendere da un v i t to di un carattere inn u ­ t r i t ivo, che inganna col suo vo lume e pone spesso le fondamenta di malatt ie ost inate, se non incu ­ rabi li.

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