STRAFFORELLO G. - Alimentazione - 1884 copia

Bevande. 61 che una persona sana, e in condizione non a t t i ­ vamente perspirante, r igett i , per escrezione, da c inque a sei l ibbre d ’acqua ogni ven t iqua t t r ’ore. Porz ione di questo f luido deriva da l l ’ aria in­ spirata; u n ’altra piccola porzione è assorbita, per avventura , dal la pel le ; ed una magg ior quant i tà, con le materie apparentemente solide del cibo. Il pieno complemento si effettua col l ’ imbibiz ione diretta del fluido per via della bocca; e gl i è della sostanza di cotesti fluidi e della loro quant i tà normale che dobbiam ora parlare. La sete è la sensazione penosa cagionata dalla mancanza di f luido nel sistema. Quan tunque qu e ­ sta sensazione sia occas iona lmente ingannevo le , come a l lorquando la membrana mucosa di una parte del canale digerente — bocca, esofago, sto­ maco od intest ini — è inf iammata od irr i tata dal sale o da qualche cibo acrido, in istato di sanità essa è però una gu ida assai più sicura dei bisogni del sistema di que l la che somministra i l senso correlat ivo del la fame. No i possiam stabil ire, per avventura , la quant i tà media necessaria ad una persona che non fa un esercizio a t t iviss imo e non ha l ’ab i tud ine viziosa di est inguere una sete artificiale, bevendo, fra un pasto e l ’altro, un due circa l i tri al giorno, bevut i in tre, od, al più al più, in quat tro volte. Molte persone consumano assai meno, non oltrepassando mai mezzo l i tro di f luido in una volta. Ne l caso poi del le donne, che menano vi ta se­ dentaria, essendo la pelle meno attiva e men fre­ quente la respiraz ione , la quant i tà di bevanda necessaria è assai più piccola che non nel caso

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