Tesi affreschi ospizio esposti
~ 11 ~ Talia cur meritant. – A decies quito. Sex rursum mille duceno – temporibus cunctis. Hec domus hec faciet. – Tempore Gerardi. Qui tunc masar ameba – consul erat Iacobus. Petrus Ubaldus. Et hii – sic Iacobus. Petrus. Bernardus qn Iohes. Nec non Albertus iungitur inde sibi – gaudeat. Ergo diu cerdonu parmea turma Que meritis multis. Taliter est socia. 14 (“Questa leggenda dimostra di quanti beni goda la turba dei calzolai. Chiunque sia povero deve essere qui ricevuto, ed avervi ciò che gli è necessario. Morto uno dei soci, gli sarà cantata una messa , gli verrà fatto un officio più sontuoso del solito, e ciò nel primo lunedì dopo la festa di S. Martino. tutti i soci fanno ogni anno del proprio alla casa un dono, e quindi non è senza ragione che essi vengano trattati in tal guisa. Questa casa adempirà sempre un tale ufficio di pietà, cominciando dal 1256, tempo in che erano massaio di quella un Gherardo, e consoli Giacomo, Pietro, Ubaldo, a questi: cosi Giacomo, Pietro Bernardo del fu Giovanni, ed Alberto. Goda dunque per lungo tempo la turba parmense dei calzolai, la cui società va ornata di molti meriti.”) 15 I vescovi di Parma oltre a concedere le indulgenze a coloro che offrivano una donazione, si interessavano delle nomine degli amministratori e gestori. Controllavano periodicamente che l’intero assetto governativo dell’ospedale rispondesse ai requisiti stabiliti sin dal principio. L’ospedale era gestito da conversi e converse, che dovevano abitare necessariamente nel 14 M.O. Banzola 1980, p. 90, n. 15 15 M.Gazzini 2002, appendice, pp. 284-292
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