Tesi affreschi ospizio esposti

~ 14 ~ Papiniano della Rovere che nel 1300 era il vescovo di Parma, intervenne significativamente nella vita dell’ospedale, nonostante in quegli anni vi fosse una crisi politica e sociale. Nel dicembre del 1302, il vescovo concesse indulgenze a coloro che visitavano la chiesa dell’ospedale ed aiutavano i frates (conversi che abitavano all’intero dell’ospedale). Proprio in questo periodo l’ospedale era da ritenersi una delle maggiori strutture esistenti sul territorio parmense. Si contavano numerose stanze: la stanza del rettore, le stanze per i 14 frates , le stanze per le 12 sorores , le stanze per le 15 persone di servizio e le stanze per i ricoverati. Queste ultime contenevano circa 120 posti letto. Il mantenimento economico per una struttura così imponente arrivava dai molti possedimenti terrieri ed immobiliari dislocati in tutto il territorio parmense, si tratta di 150 case (utilizzate anche per i degenti in caso di necessità), 8 mulini e 450 appezzamenti di terreno di varia tipologia (77% terra arativa, 9% terra boschiva, 8% terra ortiva, 6% terra prativa) 21 . Fino al 1471 (anno dell’istituzione del nuovo ospedale grande) l’ospedale affrontò due periodi di crisi, uno dovuto a degli anni di instabilità politica della città fra il 1335 e il 1346 22 , e uno alla violenta inondazione del 28 settembre 1413 che aveva colpito la città e che aveva fortemente danneggiato l’ospedale. 23 “ … ad ecclesiam et domus hospitalis predicti Rodulfi Tancii de Parma et cum exresentiam et inundationem aque fluminis Parme que proximis precedenti diebus videlicet die vigesimo secundo septembris inastasti deduxerant et deduxit in ruinam aliquam partem muro rum civitatis Parme prope et subtus monasterium sororum sive monacarum Sancte Caterine maxima pars 21 M. Guenza 2004, p. 146. 22 G. Albini 2004, p. 52. 23 G. Albini 2004, p. 52.

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