Tesi affreschi ospizio esposti

~ 28 ~ cum pactis, capitulis, edificiis[?], modo et forma in instrumento conduxionis rogato per sersumma librarum 3500 imperialium, ut latius in Libro Rubeo, f. 228 a tergo, apparet, debet dare solutas sivi per Damianum de Buttis massarium dicti hospitalis, vigore bullete fate et ipsi Damiano in credito, in isto in folio 96: £ I m L”. (Maestro Gaspare Fatuli, muratore, il quale ha preso dagli agenti dell’ospedale Rodolfo la conduzione della fabbrica di ogni singola volta delle tre navi dell’ospedale, con i tetti necessari, a tutte sue spese e con i patti e con i capitoli stabiliti nel contratto di conduzione, rogato da Andrea Rubieri, notaio e causidico parmense e del detto ospedale, in data 22 marzo 1491, per il compenso complessivo di 3500 lire imperiali, come si vede più distesamente nel Libro Rubeo nel foglio 228 verso; il detto maestro Gaspare deve dare, pagate a lui da Damiano Botti, massaro dell’ospedale in vigore della bolletta fatta e registrata in questo stesso registro a foglio 96, lire 1050). Aiutato dal fratello Antonio, il Fatuli lavorò presso il cantiere probabilmente fino al 1497 seguendo le direttive di Gian Antonio da Erba. Diversi sono stati gli artisti che lavorarono in quel periodo nel cantiere dell’ ospedale, ne ricordiamo alcuni. Il pittore Geminiano (non è noto il cognome), il quale ricevette somme di denaro per realizzare dei dipinti in occasione della festività di S. Ilario, più esattamente nel 1496 gli furono pagati una lira e quattro soldi “ pro picturis factis hospitali in fecto Sancti Ilari “ (Liber Morellus) 40 . Lo scultore Antonio Ferrari, detto da Agrate, al quale venne affidata la costruzione di tutta la parte relativa ai lapidei, uno dei primi lavori fu la realizzazione di una serie di colonne, dal Liber Turchinus a carta 160 recto leggiamo che venne effettuato un pagamento di 462 lire per la consegna di 22 colonne “ M.° Ant.° de ferrariis de grate picator lapidum debe hre p 40 BBPR, MPR 1625, Liber Niger, c.28v, 167v; MPR 1626, Liber Morellus, c. 106r, 197r; MPR 1628, Liber Turchinus, c. 33r, 161r, 223v; Pezzana 1837-59, vol. V, 1859, p. 162 e nn. 2-3; Testi 1918, p. 185; Banzola 1980, p.111

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