Tesi affreschi ospizio esposti

~ 85 ~ Conclusioni Nel corso della tesi si è avanzata l’ ipotesi di datazione dell’ affresco analizzato, all’anno 1688, grazie al cartiglio precedentemente citato presente nell’ acquerello di A.Sanseverini e conservato all’ Archivio Storico di Parma. Conseguentemente ad una ricerca scientifica più approfondita si è cercato di comprendere se i pigmenti che componevano la tavolozza dei colori, realmente potessero far parte dell’ assortimento utilizzato da un artista di quel periodo storico o meno. Dopo aver effettuato le analisi con microscopia Raman e con Diffrattometria dei raggi X da polveri ( XRD) si è potuto riscontrare che i pigmenti trovati all’ interno dello strato pittorico dell’affresco sono riconducibili all’ epoca dell’ ipotizzata fattura dell’ opera d’ arte . Tutti i campioni analizzati mostrano presenza di quarzo, ma soprattutto di calcite,che testimonia la tecnica di pittura murale utilizzata; difatti il carbonato di calcio oltre a formarsi in superficie in conseguenza al processo di carbonatazione, è anche presente all’ interno del colore dato che la calcite era miscelata e stesa sull’intonaco fresco. Sia l’ analisi all’ XRD, che con la microscopia Raman si è accertata la preponderanza di questi minerali in tutti i campioni analizzati. Nel pigmento OV1-G è stata individuata della goethite,un minerale composto da idrossido di ferro, presente nei pigmenti di colore giallo, rosso, bruno, ed utilizzata come pigmento nel XVI, ma documentata già dai tempi della preistoria in quanto di semplice reperimento Questo minerale appartiene alla composizione del pigmento ocra gialla. . Il campione di colore nero (OV2-N) è risultato essere composto da carbone, prodotto dalla combustione o decomposizione di materiale organico, molto frequente nelle pitture murali in ogni epoca. L’ arrostimento di materiale vegetale o animale causa in entrambi i casi la degradazione di macromolecole organiche secondo la reazione: C x H y O z C+nH 2 O e il colore dato risulta nero anche se la sostanza primaria era bianca come ossa o avorio.

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