VATEL - I funerali del coniglio - 1917 copia
pericolo (molte vol te più apparente che reale), deL cacciatore, anziché svignarsela col la sua fret ta t ra- dizionale! I^a diversità delle carni, dunque, esige diversità di trat tamento nelle cucine; ed è appunto come debbano cucinare i l conigl io, che da queste pagine potranno imparare le brave massaie; i l coniglio e non la lepre. Perchè dovranno ricordare che i l conigl io, per le pecul iari qualità del la sua carne, pel suo modo d i vivere e d'esser e al levato, e pel suo stess o modo di morire, somigl ia, assai più al pol lo che al la lepre; e piut tosto che come la lepre desidera esser t rat tato come un pol lo, specialmente dopo morto. Potrà, come vedremo, esser e t rat tato un po' come la lepre; ma le brave massaie in t al caso do- vranno affidarsi ai condimenti per dare al l ' insieme un sapore più forte, che la carne del conigl io non ha, e che pur avvicinandolo non raggiungerà l ' a roma del la lepre. Ta luno asserisce che per meglio gustarlo, p r ima d'esse r messo a cuocere, i l conigl io già fatto a pezzi e pul i to, dovrà venir riscaldato bene per hè possa piangere "tutte le sue lagrime, perdendo quel l 'acqua che rende meno sapida la sua carne e che la buona massaia butterà v ia sempre. Quale sia i l paes e d'origine del conigl io, non si sa con precisione; è originario dei paesi caldi; e venne accl imatato, come animale domestico nei paesi del No r d. Ma per mol to tempo si mantenne assai raro, e non prosperò perchè chi cercava d'al levarlo non conosceva sufficientemente le sue abi tudin,i le sue esigenze; si dice che intorno al 1300 in Inghi l terra, un conigl io avess e i l medesimo valore di un maiale. Eira dunque st imato animale raro. Ne l la stessa epoca, in Franc i a, ne vennero int ro- do t t i, e lasciati l iberi nei boschi diversi esemplari, allo scopo di ottenerne i n t al modo sia per trarne cibo, sia per popolare di selvaggina i boschi e le caccie.
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