VIALARDI - Cucina borghese - 1922 copia
pezzo di vetro e posto sopra il disegno che volete ave re formatelo collo scartoccio sopra il vetro; fatto sec care ad un dolce calore, staccatelo adagio e ponetelo sull oggetto che volete decorare ed in tal maniera vi riesce agevole il fare qualunque disegno in rilievo ed in colore per mangiare. 178. Ghiaccio al viuo di Madera o di Malaga o rimili. Grattuggiate leggermente la scorza d’un li mone o d’un arancio, schiacciatela bene con 3 ettogrammi di zucchero bianco, pesto, mescolatelo in una terrina con un bicchiere di buon vino di Madera o di Malaga, o rhum più o meno da formare una pasta da velare qualunque focaccia e pasticceria e fatela asciugare poscia ad un dolce calore od all’aria tiepida. Se la volete all’arancio aggiun getevi il suo sugo. 179. Ghiaccio di lamponi odi ribes o di fra gole. Spremete in una terrina 3 ettogrammi d’ uno dei suddetti frutti, passate il sugo ad una servietta o stamigna, mischiatevi tanto di zucchero bianco pesto tino da formare una poltiglia da velare qualunque pa- sticcetto. Se vi mescolate un po’ di rhum, o di spirito di vino o di qualsiasi liquore resta migliore ed asciuga più presto, oppure un po’ di bianco d’uova. 180. Ghiaccio verde ai pistacchi. — Sbollentate e pelate 2 ettogrammi di pistacchi verdi; pesti fini, pas sati allo staccio, poneteli in terrina con 3 ettogrammi di zucchero bianco pesto fino ed un bianco d’uovo più o meno, un po’ di verde di spinaci fatto nel modo seguente: pestate nel mortaio un pugno di foglie di spinaci, passa tele attraverso una tela spremendoli, fate bollire il sugo in tegame, appena rappreso scolatelo su tela e ciò che resta sopra unitelo col ghiaccio che darà un bel verde mescolato il tutto, servitevene per velare la pasticceria ; col suddetto verde sciolto nello spirito potete tingere dello zucchero per decorazioni ed ogni sorta di conletture. DEL GHIACCIO 3 5 7
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