VIALARDI - Cucina borghese - 1922 copia
358 DELLO ZUCCHERO 181. Ghiaccio di doccinole o d'aiaiamlortc. — Sbattete in una terrina 2 ettogrammi di zucchero bianco pesto fino, con un bianco d’uovo più o meno, aggiungete 60 grammi di nocciuole o d’amandorle sbollentate, pelate, pestate e passate allo staccio, formate una pasta da sten dere sui pasticcetti e fateli seccare al forno poco caldo. 182. Ghiaccio al calPè nero. — Mescolate in te game 3 ettogrammi di zucchero bianco con mezzo bianco d’uovo e 6 cucchiai d’infusione di caffè nero forte e ben profumato, formate una poltiglia spessa e servitevene come sopra N. 181. 183. Chiarificazione e cottura dello zucchero. — Sbattete in tegame distagnato con un mazzetto di vi mini mezzo bianco d’un uovo con un litro d’acqua fredda aggiungete quindi 1 chilogramma di buon zucchero bianco, raffinato; mescolate, e posto al fuoco, quando bolla forte gettategli un po’ d’ acqua fredda mista con un po’ di bianco d ’uovo sbattuto ; venuto chiaro colla schiuma spessa, nerastra, schiumatelo e passatelo ad una tovaglia umidita e stesa (Vedi disegno, tav. 9, fig. 1) o meglio ad un sacchetto di lana o pezzo di moltone steso come la tovaglia. 1. Cottura. Reso chiaro lo zucchero, riposto in tegame su fuoco ardente fatelo bollire finché ridotto a sciroppo, cioè che formi il piccolo filo o pellicola (nappe) ; questa cottura si conosce bagnando la punta del dito indice nello zucchero, appoggiato diverse volte al pollice forma un piccolo filo lungo un centimetro che si rompe subito, ov vero versando del detto zucchero nel provino (areometro) (Vedi disegno, tav. 9, fig. 5) segna 32 gradi. Il zucchero a questa cottura serve a candire ogni sorta di frutti, fare il sorbetto di campagna, ed ogni sorta di sciroppi per conservare. 2. Cottura al gran filo. È quando l’areometro segna i 35 gradi ed il filo formasi più grosso e s’allunga di due centimetri. Questo sciroppo puossi formare con 2 parti di zucchero ed una d’acqua bolliti un momento.
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