VIALARDI - Cucina borghese - 1922 copia
in nere ferma e poscia 1 chilogramma d amandorle con altrettanto di nocciuole nette dalla pelle ben asciutte e tagliate, il tutto ben unito, versatelo dello spessore di due dita sopra delle ostie, ricopritelo con ostie, venuto freddo tagliatelo a quadretti e serviteli o conservateli sotto una campana di vetro. 191. C on se rv a a l l ’a r a n c i o od a l litn on e . — Le conserve ad uso di famiglia si compongono o di polpa di frutti cotti o di sughi dei medesimi e passati allo stac cio ; la dose è ima parte di sugo o di polpa con 4 parti di zucchero cotto alla gran piuma. Raschiate la scorza d’un arancio e di 2 limoni con 1 ettogramma di zuc chero in pane, finche divenuto giallo , profumato , schiacciatelo e mischiategli il sugo d un limone. Fate indi bollire in tegame quattro ettogrammi di zucchero bianco in un quintino d’ un litro d’ acqua ; bollito un poco aggiungete lo zucchero profumato, mescolate e fate cuocere alla gran piuma (Vedi sopra N. 183, cottura dello zucchero), tratto dal fuoco, sfregatelo un po con un cuc chiaio intorno alle pareti del tegame, versatelo in cas sette di carta, venuto un po’ freddo tagliatelo a quadretti, finite di seccarli nella stufa e conservateli in iscatole od inviluppati nella carta. Si fa allo stesso modo colla scorza di cedrato. 192. C on se rv a d ’ ogn i s o r t a d i f r n t t i . — Fate cuocere in tegame di terra 2 ettogrammi di pesche o di albicocche, o di pruni, o di mele, o pere con un po di acqua, cotte, ridotte in puree pascatele allo staccio. Po nete indi in un tegame mezzo .chilogramma di zuccheio bianco con 1 quintino d’un litro d acqua; bollito un mo mento, aggiungete la polpa dei frutti, continuate a farla cuocere mestolando finché ridotta in modo che ponen done una goccia su un foglio di carta, s’ allarghi ovvero che comprimendola con un dito resiste un po’ alla pres sione, versatela in cassette di carta, tagliatela e finitela come sopra N. 192. DELLE CONSERVE obà
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