VIALARDI - TRATTATO DI CUCINA - 1854 copia

— 607 — il più che potrete, chiudete le alberelle con un sano turac- ciolo di sughero facendolo entrare forzatamente più basso del bordo del buco, ben legato con filo spago o fil di ferro. Indi fate un mastico in questo modo: prendete della calce viva, spruzzatela con un po' d'acqua, o tenetela ad un luogo umido finche sia spenta e ridotta in polvere, passatela al setaccio, ponendola in un vaso coperto, onde servirvene all'occorrente, formate una poltiglia spessa con la calce e del formaggio fresco tenero detto cacciolino ( tomin ), met- tetene sopra ed air intorno del turacciolo dell'albereta che dovete chiudere, con un pezzo di tela sopra ben legalo stretto con filo spago ,* mettetele entro una marmitta con della paglia tra mezzo e sotto onde non si rompano, ver- satevi dell' acqua fresca sino al collo delle bottiglie od al- berelle , posta la marmitta al fuoco lento, ben chiusa col suo coperto, e giunto il punto dell' ebollizione si comincia a contare il tempo, lasciandola bollire per un' ora non troppo forte e sempre coperta, tratta dal fuoco, lasciatela raffred- dare per tre quarti d'ora, scolate l'acqua, lasciate ancora le alberelle entro la marmitta coperta per una mezz'ora, levatele, lasciatele raffreddare affatto, ed è segno di buona riuscita a tutte quelle alberelle che danno nessun segno d'essersi smosso il turacciolo, ed uscito dell' umido, ed es- sere il mastico ben secco, attaccato alle bottiglie ed al tu- racciolo. Ricordatevi sempre che il segreto consiste nel chiu- dere perfettamente le bottiglie e portarle al punto di calore onde decomporre l'aria che trovasi nelle bottiglie• (V. sopra N. % ), levale la tela, incatramatele col seguente mastico, tenetele in cantina al fresco, e servitevi all' occorrente. 5. - MASTICO PER INCATRAMARE LE BOTTIGLIE. — Fate fon- dere entro un piatto di terra sul fuoco dolce 8 ettogr. di pece-resina comune, 60 gram, di cera nuova, 30 gram, di sevo, ed un po'di minio o nero d'avorio; tutto fuso ben unito, fatene raffreddare un pezzetto, e se rimane tròppo duro, aggiungeie del sevo, e se è troppo molle della pece finché sia giunto alla consistenza che desiderate e servitevi. 6. - ALTRO MODO DI CONSERVARE I TARTUFI NERI. — La- vate e pelate leggiermente 3 chilogr. di buoni tartufi ben neri, tagliateli a pezzi che possano entrare nelle bottiglie od alberelle che avete destinate, poneteli çnlro un tegame con una bottiglia di vino di Marsalla, o Vernaccia di Sar-

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