LA CUCINA ITALIANA 1930
E Ä , G - UC I N A 1 I T 'M LÌ I AL N ; 'A\ ¿ïxiïSîïsaâÉïs % ài - '% t£Jt w£in. ¿täxk» t/Êà* c f IR. I. C E 1 F A E L ME S E BOMBA (non pericoloso) ALLA FLAVI ANN A COR 'CONTORNO È un piatto gustoso e saporitissimo e che si presenta mol to bene, purché servito con arie. Ingredienti : 300 grammi ili carne di manzo magra (proferibi lmente una f et i» larga), una fet- ta di mortadel la tagliata un po ' grossa, tiri pez- zetto (circa 20 gr.) di f orma parmigiana fre- sca, 50 gr. di burro, 200 gì", di piselli (già sgu- sciati), Prendete la carne e dopo ben battuta, col maz- zuolo, stendeteci la mortadella, la forma taglia- ta a fettine, alcune foglie di salvia >ed- un pizzico scarsissimo di composto; poi avvolgetela a for- ma di rotolo ben stretta e legatela fortemente con filo di refe per ogni lato, in ogni punto. In- di mettete la bomba già pronta in una casse- ruola ove farete contemporaneamente scioglie- re il barro; dopo ciò aggiungetevi sugo di po- modoro c sale per quanto basti; fritti i piselli e fate bollire a fuoco lento fino alia coltura. Alla buona e brava 'massaia, adibita alle no- bi li funzioni di cuoca, vien lasciato il compi to di ^predisporre ed ammanili re il piatto con la bomba che può essere tagliata a fettine innanzi di essere,portata in tavola o dopo contornata dei piselli cotti assiemo, a l essa che servono da ot- timo e piacevole contorno. — UMBERTO FOSCHI. PANCIA -DI VITELLO LESSA RIPIENA Dal macellaio si •fanno passare per la macchina due etti di pancia di vitello; a un altro pezzo si fa fare un'irici-sionc col coltello in maniera che resti una specie di sacchetto; poi colla carne pas- sata, l'uovo, un po' di prezzemolo tritato e sale quanto basta per insaporire, si fa tutto un impa- sto'mischiato bene. Si prende il pezzo della pancia di vitello ed entro il taglio'già indicato vi si introduce il det- to impasto. Poi con un ago e un filo bianco for- te, si cuce per bene, baciando che non resti la più piccola apertura. . Si prende 'una pentola della capacità di circa tré litri e mezzo o quattro d'acqua, vi si metto- no le oSsa che vi avranno date per giunta, la ci- polla, dèi sedano, una carota, il sale sufficiente e croste di parmigiano, che il tutto serve per dar sapore, si mette al fuoco e quando bolle vi si mette il vitello così preparalo e si fa bollire adagio adagio per due ore e mezzo. Quando si toglie via la carne si mette in un 'piatto e sopra un asse (che può essere il batti- lardo) con sopra un ferro da stiro, perchè la carne -si comprima bene. Anzi sarà bene fare .gitesi a operazione alla manina se il pranzo è per tà sera è cosi dUa sera innanzi se 'é per il Mezzogiorno, per poterla al momento tagliare bene e farle fare bella mostra. — TERESA MAZ- SfÙCATÒ' - Milano. SCALOPPINE DI VITELLO Con quattro etti di fesa di vitello taglia sei fcl- tino''possibilmente uguali. Battile con un colpo di batticarne. Passale nell'uovo sbattuto col suo bianco, .mei anale avrai messo un pizzico di, sale indi impanale nel pane grattugiato finemente. ìn-tma padella fa sciogliere 50 gr. di burro, quando avrà preso un bel dorato, nielli le S ca- loppine, cui farai prendere un bel colore bion- do da ambo le parli. Servirai, in tavola dei rotoletti di verdura bene allineali da una parte, e le scaloppine scagliona- te vicino sul medesimo piatto. — FILIPPINA PIC- CIONE'FJÌSTA - Barcola (Trieste). SPEZZATINO ALL'ORTOLANA Vitello 3 etti p della polpa, meglio se un po' grasso. (Normalmente lo spezzatino è in parli che hanno anche l'osso attaccalo ad ogni- pezzetto ed e buonissimo, ma per cuocerlo così è prefe- ribile polpa). Si mette insieme, fallo a pezzettini piccoli come nocciole, a cuocere con pezzi di se- dano e carota (piccoli anch'essi) in un battuto colorito in biondo, di cipolla (stata prima mez- z'ora in acqua fresca) e prezzemolo con 50 gram- mi di burro e 2 cucchiai d'olio. Poi vi si unisce, se è estate, 6 pomodori a pezzi, toltine semi e buccia, e si cuoce adagio circa 2 ore. Il sedano deve essere bello, eli canna pienaì. Ce ne vuole quasi uno. La cipolla deve essere una, grossetla. J,i car ote 3 o 4 secondo il gusto. Friggere o ar- rostire <> fette di pane e versarvi sopra il lutto, c - lSs »no. Sale e pepe a piacere. — GIULIA Pistoia, togliere ad esse né le uova (quando le hanno) nò il fegato, si mettano in un litro d'acqua op- portunamente salata e si facciano bol l ire sino a metà cottura. A parte si frul l ino per bene due uova, utilizzando insieme tuorlo ed albume, iridi si aggiunga farina idi f rumento e poi latte lino a farne una crema mol to densa. Si immer- gano le rane in questa crema e quindi, toglien- dole ad una ad una c on un cucchiaio in modo che rimangano ricoperte della detta crema, si mettano a friggere in ol io d'ol iva o strutto; si rivoltino alcune volte fino a che abbiano preso un bel colore dorato e si servano calde. L'acqua salata in cui sono state bol l ite le ra- ne si trasformerà in ott imo brodo aggiungendo- vi pochissima cipol la, mezzo spi cchio d'aglio, prezzemolo e basi l ico finemente tritati e la- sciando bol l ire il tutto per brevi istanti. Tale brodo servirà quindi benissimo per zuppa di crostini o di pasta reale. Per chi non fosse amante dei fritti avverto -Iso le rane a metà cottura si possono preparare anche in umi do nel modo seguente: si cucciano le rane ili ol io e burro co aggiunta di cipol la ed aglio a seconda idei gusto, per conto mio con- siglio di non eccedere. Quando le rane sono qua- si cotte si aggiunge conserva di pomi do ro sciol- ta in un po ' di brodo e poi prezzemolo, basilico, salvia e rosmarino finemente tritati. Si lasci cuocere ancora un po ' rimestando il tutto con im pizzico di pele. Si SALSA BIANCA Mettete in una casseruola un bel pezzo di bur- ro e della farina in proporzione del la quantità di salsa che vorrete fare, intridejte bene con un cucchiaio di legno, salate ed aggiungete un filo di aceto, o megl io, sugo di l imone, bagnate con acqua calda o f redda e ' mettete sul fuoco, sin- ché la salsa stia per bollire, rimestando sem- pre. Poco prima di servirvene aggiungete un pezao di burro, ma fate cuocere e non bol l ire mai. Se la salsa riescisse troppo densa, allungatela con un po co d ' a c qua ; ' se fosse t roppo l iquida, intridete un po ' di farina nel burro e spargete a pezzetti, rimescolando sempre. Se la salsa vi si guastasse in ol io per eccesso di burro o per- chè fatta da tempo, guarirà aggiungendo un poco d'acqua f redda rimestando sempre. Tale inconveniente accade sempre quando questa sal- sa si riscalda di nuovo, ma anche il rimedio è sempre il medesimo. Questa salsa, secondo le vivande che deve accompagnare o coprire, può arricchirsi di cap- peri, filetti d'acciughe senape, ecc. Se la volete legare con tuorlo d'uovo, occórre allora cuo- cerla a bagnomaria. to (con acqua) in altro recipiente e come ha rag- giunto i 112° R. lo unite adagio adagio al miele e levate la conbinazione dal f uo c o; è il momento d'unirvi le mandorle dolci sbucciate ed asciutte, i pistacchi, le nocciole, la vaniglia. Mescolate bene il tutto e col lo spianatoio rin- serrate il composto entro quadrati di legno lar- ghi e bassi foderati di ostie. Dopo circa un quar- to d'ora ,la miscela è f redda; toglietela dagli stampi tagliatela a f orma di rettangoli uguali che avvolgerete in carta parafinata. Il torrone teme l 'umidi tà; perciò appena con- fezionato, riponetelo in vasi di vetro chiusi e al- l 'oscuro. Al l 'oscuro, si sa che di solito fa sempre fresco — MARIO MARINONI. * ' • ; — • — oppure: -: ^ • : v ; I I sette in cucina SALSA a ALLA PANNA » Un buon pezzo di burro e una cucchiaiata di farina, prezzemolo, una cipolla sminuzzata, sale, serva caldo avendo ot- P E P E e n o c e moscata. Quando il burro sia lique - „ . . ., fatto versare nella casseruola un bicchiere di tenuto un ottimo piatto nutriente e saporito — 1 a ® L'ABBONATA C. B. P. panna o di latte. Lasciar bollire un quarto d'ora, agitando sempre. Si possono mangiare con questa salsa pesce, patate, ecc. SALSA PICCANTE Fate un soffritto, aggiungete brodo, sale, pepe e aceto, e prezzemo lo trito. Lasciate cuocere circa un quanto d'ora e nel levare dal fuoco, ag- giungete cetriol ini sott'aceto, tagliati in dischet- ti. Si possono aggiungere erbe odorose trite e senape od altro. Se invece vi bisogna fredda, tri- tate le erbe odorose con ® ® 0 spicchio d'agl io, salate e servitevene. Si possono poi aggiungere acciughe, prosciutto magro, basilico, capperi strizzati, ecc., a vostro gusto. Se non vi paresse acida abbastanza, aggiungete aceto od agro di l imone lino al punto v o l u t o . PER PREPARARE LA SALSA 1)1 POMIDORO Accogliendo la richiesta di alcune abbonate che desideravano conoscere due ricette « tipi- che » per confezionare la salsa di pomidoro e per la conserva, rispondiamo qui con la compe- tenza di due nostri egregi collaboratori: il ca- valier Amedeo Pettini Capo Cuoco di S. M. il Re e Mario Marinoni il noto gastronomo mila- nese: Per ottenere uria buona salsa di pomi doro, dare sempre la preferenza al frutto fresco, ben maturo « a quel lo coltivato intorno ai caselli, cioè non eccessivamente acquoso e acido. Preparare un soffritto con burro od altri gras- si a piacere ed una tagliuzzata di odori di cu- cina in giuste proporzioni (cipol le, sedano, ca- rote); appena rosolati ! vegetali unirvi il pomo- doro o la conserva, far cuocere alquanto a ri- „ • , - - .. stretto, ciò che sopprime l 'acidità del frutto ed c 3 l e r o 8- 0,500 (da sciogliersi a parte e 200 gr. di in ogni caso aggiungere poco zucchero. Passare, zucchero in polvere in riserva, nocciole tostate staccio e diluire occorrendo con brodo. |g- 1-000, mandorle tostate g. 0,500, chiare d'uova Il torrone è fino se le materie in esso impie- gaie sono scelte a dovere. Miele puro, uova f re sene, essenze pure e non rancide, mandorle dol- ci e senza miscele di amare, pazienza ed at- tenzione nella manipolazione sono i cardini prin- cipali per ottenere questo prel ibato dolce in modo ineccepibi le. Ingredient i: Miele puro extra: kg. 3 — Zuc- chero pi le kg. 3 —- Nocc iole pralinate rosa ki lo- grammi 0.500 — Pistacchi kg. 0,250, Mandor- le bianche kg. 2 — Albumi alla neve N. 24. Vanigl ia quanto basta. Ponete il miele in una bastardella di rame sostenuto, ben pulita, e su f uo co non t roppo spinto, dimenando con una spatola, portatelo quasi al l 'ebol l izione. A questo punto coprite be- ne i carboni con cenere, così che il calore sia as- sai mi te; in questo modo il miele si condenserà senza alterarsi menomamente nel colore. Non dovete stancarvi intanto dal lavorare il contenu- to colla spatola, e osserverete attentamente a che la cenere non si sposti e quindi il f uo co venga in contatto diretto col recipiente. Dopo cir- ca un'ora di condensazione aggiungete poco per volta gli albumi alla neve amalgamandoli bene al mi Sono da qualche tempo ossessionato per la caccia al numero sette dovunque si t rovi: nella storia, nella leggenda, nella vita. Ha cosi curiose manifestazioni nella vita uma- na questo numero cabalistico, tali legami miste- riosi col le vicende del tempo e delle cose che vai la pena di studiarlo. E sono tutto lieto perchè nel vostro bel gior- nale La Cucina Italiana ho trovato un numero sette, dato da quella sinfonia dei sapori che ave- te riesumata dal gesuita Padre Cadel. Sette sono dunque i sapori e corrispondono ciascuno alla scala dei suoni. Tutto armonico è nella vita e l 'armonia è regolata dal numero sette. Ma io ho trovato che il sette mol te volte si presenta anche regolatore della cucina. Ecco qua: Nel medio-evo sette erano gli uf f ici relativi al servizio alimentario dei re. 1. Echansonnerie bouche ?.. Cuisine bouche '4 • 3. Paneterie bouche 4. Echansonnerie du commuti 5. Cuisine du commun 6. Paneterie du commun 7. Fruitene È arcinoto che i l migl iore aceto è quel lo dei sette ladroni; e, se è vero che sa di sale « lo pane altrui » , gli è perchè il pane degli altri ha... sette croste. I semi dei lupini appetiti dai Balilla di tutta Italia e venduti nel le ceste di giunchi dal gri- datore di « Faje » , vanno bol l iti, per essere buo- ni, in sette acque. Subiscono così la l oro sorte de- cretata dalla Vergine Maria la quale, in fuga dal l 'Egitto, vedendosi intralciato il cammino dalla esuberante fioritura di lupini che impedi- va il passo all 'asinelio, così li condannò: «Che possiate penare per sette volte prima di essere utili » . Sette, secondo Galeno, (Athenaeus I - 24), era- no i vini preferiti dai Romani. Ed ecco la gra- duatoria che egli stesso ci o f f r e: 1. Falerno; 2. Al bano; 3. Ferent ino; 4. Regg ino; 5. Priver- n o ; 6. Formiano; 7. Tr i fol ino. Le nostre vecchie donne di casa, — dove non è ancora entrata la ciminiera dell 'espresso —, ne l e: continuate intanto a lavorare colla spato- i n 8 e g n a I 1 0 c h e a c a f f è per esser buono deve ea* • coli istessa cautela. Condensandosi così ada- s e r e b o l l i t o s e t t e v o l t e La zuppa, lo insegnano le pregevoli ricette de gio il tutto, a un certo punto avrà raggiunto la giusta cottura. Per riconoscere il grado di c o t J r a Cucina Italiana" è ottimo al imento; m^ la tura giusto basta immergere una stecca di legno m u s a popolare ha insegnato le sue sette qualità: nel miele e successivamente nel l 'acqua: premen- do sotto le dita il miele rimasto sulla stecca si vedrà che esso si rompe come il caramello. Frat- tanto avrete già pronto l o zucchero, cotto in al- tra casseruola alla gradazione del lo spezzato de- bole (112° R. ) : unitelo allora adagio col mi e l e; Sette cose fa la zuppa Cava fame e sete attuppa; Empie il ventre e netta il dente. Fa dormire, fa smaltire, E la guancia fa arrossire. E volete sapere quando potrà essere pronta PER PREPARARE IL TORRONE IN CASA: Dos i : Miele gr. 0,250, glucosio gr. 0,250, zuc- per V ' c ehi preferisce l 'aroma del basi l ico fresco e l ' o l io e chi lo gusta con aroma di funghi sec- chi. — AMEDEO PETTINI - Capo Cuoco di S. M. il Re. PER PREPARARE LA CONSERVA DI POMIDORO Forse il migl iore è il modo quasi antico. alla neve N. 5. P r o f u m o a piacere. Mescolare miele e glucosio e asciugare dentro bacinella a fuoco lento o bagnomaria finché giunge alla consistenza del caramello, aggiunger- vi le chiare montate, quindi il mezzo chi logram- mo di zucchero colto pure al caramello, per ul- timo le nocc iole e le mandorle ben calde, me- scolarvi insieme lo zucchero rimanente e profu- mare con vaniglia. Foderare con ostie degli stam- Faeciamo cos i: Avete scelto i pomodori b e n ' p i bassi e versarvi il composto, ricoprendolo pu- 3naturi asciutti (vuol dire che non si presentino re con ostie, p r e s s a n d o bene la pasta con assi- tutti' schiacciati e d a quel momento soiio già a - celle e s o v r a p p o n e n d o v i alcuni pesi. " ! ' ! i 1 e in quantità conveniente? Un quarto d'ora dopo estrarre dalle f o rme e Pigiateli in capace marmitta (potete servirvi tagliarlo a liste eguali e quindi per traverso det anche del la.mazza di legno per costringerli nel tagliandole, per avvolgerle in seguito in carte pa- i-eeipiente) aggiungete c a r o t e , sedano, c i p o l l a e r a f f i n a t e . C o n s e r v a r e in vasi b e n chiusi al riparo qualche erba odorosa come basilico, unite poco dell 'aria e d e l l ' u m i d i t à . - AMEDEO PETTINI - CA- e Pa g e te a fuoco lasciate pur cuocere c i r c a ' / - » Cuoco di S. M. il ite- rine ore. ' esciate tutto quanto sopra ad un lino gran- POGGI RETICELLE Di VITELLO r C< ;!'^l ilte uh GUo ài polpa per persona (polpa e i. vi e o, si capisce, ma può andare anche un ¡ OJl pe2Z ° di manzo). Trituratela finissima, me- gito se roda macchinetta, eppoi raccolta in una bacinella vi mco rporate ^ 1 reoce mOSca ta, formaggio poco 50 gr . di b ,Jo m ezzo bicchiere di panila e circa 100 gr. di m o K i c f f l di ane intr isa in acqua calda, eppoi stri zsate e impastate tutto quanto con abbondante tempo _ Posda prep arate • ® reticella damatale tagliata ad ampi quadra- ti m ognuno dei quali collocate un blocchetto della pronta polpa (regolatevi che tutto quanto termini' assieme) involgete ricongiungendo le cocche d'ogni quadrato, i ndi premetele ah . bussandole allo spessore di circa 2 cent, e infari- natele tutte. In una padella col burro pronto bemcaMo, disponetevi le reticelle e doratele da ambo le parli lentamente, profumate con tre fo- glio di allòro. — MARIO MARINONI - 'Milano. raJe: lé Rovi ile ben lerniato ai quattro lati perchè debba so- ieiibsir o il p e s o i a s c j a r e colare un poco d'ac- qua dei pomidor i. Fateli passare allo staccio di crine ottenendo una purea alquanto corsiva; rac- r comando strizzare fortemente la polpa e vicina è un assurdo e fatica sprecata oppure : Credo che in famiglia questa preparazione sia quasi impossibile a meno che non siano ancora di quel le p a t r i a r c a l i famiglie di una volta. Di rò p o i che f a r e i l torrone in piccola quantità alla pelle Tutto quanto il p a s s a t o ottenuto per mezzo di un imbuto raccoglietelo in bottiglie forti tappa- tele a macchina e c o n n 0 ( J i j n c r o c j a t i assicurate il biscióne al collo. Involgete — ogni bottiglia in un fregone o canovaccio e collocatole in capace caldaia non sovrapponendole. Al p o s t o ,dei canovacci potete impedire il contatto dell'una coll 'altra col tra- mezzarvi della paglia, del fieno etc. Riempite d'acqua fredda a fuoco e allegramen- te lasciate bollire per circa due ore e anche tre: tanto, non passa di cottura. Sarà quasi sera; ri- tirate tutta la salsa dal fuoco e lasciatela raffred- dare nella propria pentola. Alla mattina tutte Perciò eccovi a piccola dose finché è pos- sibile. Ingredienti: Miele Kg. 1,500; Zucchero Kg 1,500; Noccio- le °r 250; Pistacchi gr- 125; Mandorle Kg. 1; Albumi 12 a neve. Vaniglia. Molta mano d'opera. In una bacinella di rame non stagnato scen- dete il miele e porgete a fuoco mite; tenetelo mosso continuamente tramenando colla spatola legno e portandolo a cpiasi ebollizione — il re- cipiente deve posare su fuoco di carbone di le- gno e coperto di cenere dopo circa un'ora il miele sarà ben condensato e allora poco per vol- ta unirete i bianchi d'uovo sbattuto — continua- te a tramenare e dopo circa un'ora immergete ben fredde, disponetele in dispensa ed avrete per «el la massa uno stecco di legno e subito questi metà anno della ottima salsa di pomidoro. La ritengo la più apprezzabi le di tutte le mi concentrate. — MARIO MARINONI. « m acqua fredad se avete raggiunto il caramel- lato, lo zucchero colante si spezza come il vetro. Frattanto avrete già preparato lo zucchero col- levate la miscela dal fuoco, unitevi le mandor- l'insalata? Quando la preparino sette « P » . le dolci sbucciate e asciutte, i pistacchi, le noc- c iole e la vaniglia, che avrete tenuto previa- mente un p o ' al caldo. Mescolate b i ne il tutto e coll 'aiuto del lo spianatoio rinserrate il com- posto entro quadrati di legno larghi e bassi fo- derati di ostie. Dopo circa uu quarto d'ora che la miscela si sia raffreddata, togliètela dagli stamr' pi e tagliatela in f orma di stecche uguali, che ravvolgerete in carta paraffinata. [1 torrone soffre mol to se esposto al l ' umido: si conserva assai bene nei vasi di vetro ermeti- camente chiusi o in latte pulite pure eremetica- mente chiuse. La menta, la cannella, il garofano, la rosa, ecc. classificano le diverse qualità del pro fumo da darsi all ' impasto. Pel torrone al cioccolato serve il cacao in pa- ni di qualità fina, sciolto a calore temperato, e impastato nella massa quando essa è ancora piut- tosto calda e mol le. Ecco la poesiola di Luigi Grossi: Ci vuol perchè sia buona l'insalata Un Pronto che tenera la colga, Un Pul ito la terga in acqua monda, Sia dalla man di un Parco inacetata; E un Prodigo l'olio vi profonda; Con man discreta spargavi un Prudente Sale conveniente. Un Pazzo la rimescoli e., sconvolga Furiosamente e dentro il piatto e fuori; E un Porco a due man se la divori, — G. L UIGI C ERCHIARI, Roma. OGNI POPOLO HA IL NUTRI- MENTO CHE Sì MERITA. DOLCE VIRGILIANO Etti 7 1/2 noci sanissime pesate col guscio; 13 ; cucchiai da tavola di zucchero; 6 rossi d'uova;"' picoli pani di cioccolati©; 1 cuchiaio di fari- na bianca. Ai rossi d 'uovo battuti col lo zucchero, unire la farina e poi il c iacco lano grattuggiato. A que- sto composto unirvi le noci tritate finemente col- la mezzaluna e per ul t imo 5 chiare battute a fiocca. Versare il tutto in amo stampo unto di burro e impanato e cuocere a bagno-maria. A cottura perfetta ( che deve diventare sodo) at- tendere un po ' a versarlo sul piatto. Si può ser- vire caldo coperto con zabagl ione oppure irro- rato con rhum o alcool purissimo: accenderlo mentre si presenta in tavola, è di piacevole ef - fetto. Ottimo, questo dolce, anche f reddo. Lo rantisco. — L'abbonata B. Q. R. - Revere di Mantova. I. Signori abbonati che desidera- no di aver cambiato 1 indirizzo, so- no fregati d'includere alla richiesta UNA LIRA in fran.cobolli nonché la vecchia fascetta con la quale riceve- vano il giornale. «.-laeaEKSKS srjxmr.m. ^ANE ALLA LOMELUNESE Si prenda lo dc-diçi rane, b?Üe ed n-v.--.nto 6 r °âse, pul iscono. p; - b f » e cm andò h uòn Chiedete per fare dolci in cesa ( 5 E M P R E I N B U S T I N A R O S A ) FLUM CAKE - Moencß SAVARIN Moeticß PANETTONE - Moencß ALSACAKE - Moencß MADDALENE - Moencß ZUCCHERO VANIGLIATO - Moencß sono ottimi per fa preparazione dei dolci in casa. Sta&ifimento MO E N CH & Fiflfi MILANO - Viafe Utn&ria 40 ÎILANO • Viale Umbria 40 S. .A LAETT CONDOENSAT LOMOBARD Capitale Int. Vers. L. 12.500.000 - Fondata nel 1879 MILANO - Via Vineen-o Monti, 21 ' G E N I CO BRODO CONCENTRATO CONSIGLIATO DALL'ALTA AUTORITÀ ECCLE- SIASTICA nei giorni di magro, perchè estratto dalle albumine del latte. SUPERIORE PER POTERE NUTRITIVO agli estratti di carne. IGIENICO, perchè esente dalle tossine della carne (in- dicato per gli arteriosclerotici, uricemici, etc.). N.B. - Chiedere cataloghi alla « S.A. Latte Condensato Lombardo » pei prodotti alimentari Farina MAMMA per lattanti; SIEBUR siero concentrato contro le gastro enteriti dei bambini; LATTE CONDENSATO con o senza zucchero. SS s -
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