LA CUCINA ITALIANA 1930
Pag. 2. L A C U C I N I I T A L I A N A N. 7 - 15 Luglio 1930. I A • C A S A L I N G A R I C E T T A R I D E L NI ESE in e s tv e vivande equiv alenti MINESTRONE \ Prendete fagioli, sedano tenero, porri, 3 po- midori maturi pelati e tritati, 100 grammi for- maggio grattuggiato, mezzo spicchio d'aglio, un cucchiaio di prezzemolo tritato, 50 grammi di lardo, e 300 grammi di riso. Fondete burro e pancetta tagliata a pezzettini e fate rinvenire in essi il fianco dei porri per qualche istante: aggiungetevi il pomidoro, la- sciate asciugare ed a questo punto unite le ver- dure che avrete sbucciate e tagliate a piccoli da- di. Lasciate stufare qualche minuto e poi ag- giungete due litri e mezzo d'acqua bollente; le- vato' il bollore, unite i fagiuoli se freschi (se sec- chi, li cuocerete prima a parte e li aggiungerete col riso) e cuccete per circa 50 minuti, viva- mente. A questo punto unite le verze (se d'inverno le metterete assieme al riso) e, dopo 5 minuti, il riso scelto e lavato. Dopo 12 minuti aggiungere il formaggio ed il battuto (la così detta « pesta- ta » formata con aglio, prezzemolo, lardo, tritati finemente, quasi impalpabili). Bollite ancora 3 minuti, rimestando sovente e servite. — DOT- TOR VITTORIO SATTO. IL PESTO ALLA GENOVESE E' un condimento ottimo per il minestrone ecc. Dosi : 100 grammi di formaggio pecorino grat- tuggiato, 2 spicchi d'aglio, 100 grammi foglie di basilico, la polpa di 6 noci, e 50 grammi olio di oliva. Pestare molto bene basilico, aglio e noci, in mortaio; aggiungere il formaggio e, poco alla volta, l 'olio rimestando sempre per ben amal- gamare. Al momento di usarne, diluirlo' con qualche cucchiaio di brodo del ministrone, ed aggiungerlo due minuti prima di ritirare la mi- nestra. Il minestrone genovese si può farlo con riso o pasta, a seconda dei gusti. — D. N., Monza. MACCHERONI RIPIENI CON RAGÙ' ALL'ALTALENA Si prende un chilo di polpa di manzo ben il- lardellato e ben legato si mette a cuocere a lento fuoco in una pentola di terracotta nella quale si è fatto dorare una noce di burro e un po' di cipolla. Quando la carne è dorata si aggiunge sedano, carote, qualche pomodoro pe- lato, un po' di sale e una presina di pepe e noce moscata, si lascia friggere un momento e poi si aggiunge tanto brodo che copra la carne e si la- scia cuocere circa tre ore a fuoco basso. Cotto che sia si passa il sugo allo staccio e si lascia in luogo tiepido. E il ragù è fatto. Si preparano cotti un chilo di maccheroni rigati lunghi circa 15 ceatimetri, si fanno sgoc- ciolare e si separano quelli rotti dagli altri. Prima si prepara il pieno con manzo, arrosto di vitello salsiccia, una fetta di giambone, sa- lame, profumi di pepe, noce moscata, basilico, prezzemolo e si trita il tutto a macchina poi si incorpora tutto bene con due rossi d'uova e una buona grattugiata di formaggio parmigiano. Si empiono ad uno ad uno i maccheroni, si spalma Una padella di ferro o di pirofila di bur- ro e vi si adagia uno strato di maccheroni ripie- ni, uno di formaggio ed uno di sugo, e così (fare modo che in ultimo ci sia uno strato piuttosto alto di formaggio) si passa al forno per un quar- to d'ora e si servono fumanti. Invece del ragù si possono condire benissi- mo con burro e formaggio ed in ogni altro mo- do secondo i gusti dei convitati. — L'Abbonata MARIA MARTELLI - Milano. RICETTA DEL BRODO E MACCHERONI AL POMODORO Prendi una bella pentola che sia pronrio lucente, riempila cFacqua pura, ponila a fuoco ardente, mettici dentro carne, prezzemolo, cipolla, sale, carota, sedano e fa che lento bolla. Aggiungi pomodoro, ma questo è* a tuo piacere, perchè se il brodo è pallido è brutto da vedere. Con Veccellente brodo fanne la zuppa ai gatti, quindi di pasta asciutta tu mangiane 3 piatti, Bada, tal brodo è buono e lo puoi ben servire. Per quanto il batteriologo ci trovi da ridire. Parlar di pasta asciutta è troppo seria cosa per ricantarla in versi. Io te ne scrivo\ in prosa. Usa doppie le dosi se a pranzo hai degli artisti. Usale invece triple se sono giornalisti. Ti mando la ricetta di un aereoplano in groppa. D'è maccarune 'e Napole c'à pummarola ncoppa. Perchè questa minestra riesca bene sono in- dispensabili tre cose: 1) che la cuoca sia svelta, sana, simpatica; l'età non importa. Queste qualità si possono avere dai 15 ai 75 anni; 2) che il pomodoro sia ben maturo e natio dell'Italia meridionale, perchè lì c'è la terra asciutta e il sole adatto a quest'ortaggio; 3) che la pasta sia fabbricata a Napoli, o nel circondario. Non si pensi ch' io voglia fare della reclame: ho detto così della pasta, come direi che il prosciutto dev'essere friulano, le pere di Susa, gli aranci di Palermo e la polenta di Bergamo (*). Dunque per preparare i maccheroni, spaghetti lasagnine, ecc. ecco la maniera: tegame. Quando è ben cotto losi passi allo stac- cio. La salsa che ne viene si metta in altro te- game con 100 grammi di burro, ovvero 80 gram- mi di strutto, quattro o cinque foglie di basi- lico, sale a piacere e niente altro. La si fa re- stringere un poco a fuoco lento. Intanto l'acqua della pentola bolle. Si badi che sotto la pen- tola il fuoco sia molto vivo, prima di gettarvi il chilo di maccheroni, perchè la pasta deve cuo- cere sempre a forte bollore. Mentre la pasta cuoce la cuoca non deve allontanarsi dalla cu- cina e se anche le partecipano che ha vinto al lotto una quaterna, essa deve rispondere che a ciò potrà pensare dopo desinare. Bisogna rime- stare la pasta in modo da non spezzarla, per- chè i maccheroni sottili devono essere lunghi e si mangiano avvolgendoli attorno alla forchet- ta, mentre la pasta grossa può essere spezzata corta. Si toglie dal fuoco la pentola quando la pasta incomincia a sbianchire così è cotta, ma, per carità, non la lasciate spappolare perchè i maccheroni napoletani si chiamano « tenenti » e non devono confondersi con la colla degli at- tacchini, perciò con massima sveltezza si ver- sino nel colapasta quindi in una capace insala tiera (non nella zuppiera). Indi si condiscono sempre sveltamente col suddetto sugo di pomo- doro, formaggio grattuggiato di qualità a pia- cere e si servano subito e si mangino allegra- mente e velocemente. Se la cuoca si spaventa di dover usare tutta questa sveltezza le manderò in seguito una ricetta di una pietanza che po- trà essere preparata da una cuoca flemmatica, olandesemente flemmatica. — SORELLA LUCIA. (*) La gentile collaboratrice dimentica i Pa- stifìci di Perugia (Buitoni) e di Pescara (Fab- brocino) che fanno proprio.... il parmigiano di Parma, mentre, talvolta, a Parma si fa quello... di Lodi. (N. d. R.) RISO IN « PEVARADA » ALLA VENETA Macerate col sugo di 3 limoni 10 fegatini di pollo finemente tritati. Ponete in un casseruoli- no un bicchiere d'olio oliva, una mezza cipolla finissima, fate gorgogliare a fuoco, poscia uni. te : uno spicchio d'aglio schiacciato, 4 filetti d'ac. ciuga, nonché i fegatini. Coprite il casseruolino, regolate di sale e pepe e lasciate cuocere circa un'ora. Cuccete altresì del riso in acqua abbon- dante tenendolo molto al dente, rovesciatelo poi in un tegame di terra versandovi sopra la salsa. Far andare a forno per circa 10 minuti. Si usa nel Veneto come contorno al pollame allo spiedo, ma è ottimo come risotto. RISOTTO AL TONNO Apparecchiare in un tegame: gr. 50 puro olio oliva, gr. 50 burro da tavola, farvi rinvenire un trito di cipolline novelle. Farvi poi gorgo- gliare un bel pomodoro maturo sbucciato e ta- gliato a quadretti. Unire a quanto sopra gr. 150 ventresca di tonno sbriciolata, qualche goccia di limone lasciando appena bollire ed aggiungen- do allora 2 filetti d'acciuga spappolati in un cucchiaio d'olio caldo. Si può condire coli'ottimo sugo così ottenu- to aia un risotto bianco comune, sia un risotto di pesce, sia del riso semplicemente bollito. — G . GALLEANI. MINESTRA DI FRITTATINE Sbattere quattro uova intere con sale, pepe, prezzemolo trito, due cucchiaiate di formaggio grattuggiato, quattro o cinque cucchiaiate di lat- te; fare delle frittatine molto sottili. Stenderle quindi sopra un tovagliolo per asciugarle, tagliar- le a piccoli quadretti o piccoli rombi o losanghe, o a mo' di tagliatelle (che, anzi, è il modo mi- gliore). •••••: te -':>| W M Disporle in zuppiera e affogarle con ollimo brodo. — D. N. - Monza. VERZATA ALLA MILANESE Spogliate un grosso cavolo di circa kg. 2 delle foglie verdi; scartocciatelo, levatene le costo, la- vate per bene e mettete a scolare. In 3 litri d'acqua, fate bollire 500 grammi di cotenne di maiale tagliàte in grossi pezzi ed un ramoscello di salvia. Dopo mezz'ora aggiungete una cipolla intera e sei salamini; dopo 10 mi- nuti i cavoli. Fate bollire a fuoco vivo ancora 15 minuti ed a questo punto aggiungete brodo (o, in mancan- za, dadi Liebig sciolti in poca acqua) un buon pugno di formaggio grattuggiato e servite, to gliendo prima la cipolla e la salvia. A parte, fette di pane arrostito. ZUPPA GENOVESE DI LATTUGA Per un desinare di sei persone si metta al fuoco vivo una pentola con 6 litri di acqua (non meno) sufficiente per un chilo di pasta. Si prenda un chilo di pomodoro, ben lavatole rotto a pezzetti e si metta a spappolare in un Si prepara un buon brodo, piuttosto larga- mente condito di pomodoro, o, in mancanza, di qualche cucchiaio idi salsa pomodoro. Si monda- no tanti piccoli piedi di lattuga (quanti i com- mensali), lasciandoli sani, ma togliendo le parti dure esterne e scorzando il gambo. Non si deve togliere tutto il verde, che, contrariamente al pensiero degli ignari — cioè dei più — è la parte migliore. La carne ohe ha prodotto il bro- do —e deve essere di primissima qualità — si peata come per fare le polpette, e si condisce riccamente di uovo e parmigiano, con poca be- sciamella e odore di noce moscata. Se ne forma- no ideile grosse polpette come un uovo di oca, queste si internano ciascuna in un piede di lattuga, ribattendo intorno le foglie, e compri- mendole nel pugno. La lattuga, naturalmente, deve essere precedentemente scottata in acqua bollente. In una larga teglia si mette burro, po- ca cipolla trita, e minuzzoli di pancetta magra e prosciutto salato. Quando la cipolla è avviata, si mettono giù le lattughe preparate senza che restino sovrappo- ste e si fanno colorire dolcemente, fino a che l'impasto di carne si sia rassodato. A questo punto si comincia a versare il brodo caldo, un poco alla volta, perchè si incorpori e completi la cottura. Pensando che la lattuga è tenera ed è mangiabile anche cruda, è facile intendere che deve restare piuttosto al dente e non am- malvire come una zuppa d'erbe qualsiasi. In ogni scodella si adagia un crostino di pane, arrostito al forno, o leggermente fritto al burro, mettendoci sopra un piede di lattuga e il brodo in giusta quantità. Volendo la zuppa più ricca, si deve serbare il lesso per altro uso, e sostituir- le con carne di vitello, spezzata e cotta al burro precedentemente. — L'ÁBBOIS T ATA N. M. - Torino. y e r J sesta. Superiormente il ripièno formerà un col- mo rilevato a medo di cappello di fungo, da spalmare con tuorlo sbattuto. Le zucchine ven- gono disposte, ritte in un tegame basso ben unto di burro, e messe poi per una ventina di minuti a forno moderato: fino a che il loro cappellino è diventato biondo dorato. — L'Ab- bonata MARIA P , BKIGHENTI . Roma. j i _ r _ e TIMBALLO DI FAGIOLINI A una besciamella di 35 gr. burro, 1 cucchia- io di farina, un bicchiere abbondante di latte, ben saporita di parmigiano, si aggiunge: una ventina di polpettine di carne grosse come noc- ciole, fritte in ol io fino (e saranno fatte col solito composto ben trito di avanzi di arrosto, una fetta di prosciutto, tuorlo d'ovo, parmigia- no, mollica di pane cotta e pappa con burro e brodo) e dei funghi pure cotti al burro e mar- sala. Nel frattempo i fagiolini (8 etti) sono stati già lessati e passati in burro abbondante. Se ne mette la metà in forma bassa di pirofila (ben unta di burro), sopra si dispone il com- posto di besciamella, polpettine, fegatini e fun- ghi e si ricopre col resto dei fagiolini dando forma di timballo e cospargendo di pangrattato, burro fuso, uovo frullato. A crostare, nel for- no moderato, per 15 minuti. — L'Abbonata MARIA P. BRIGHENTI, Roma. ASPARAGI AL FORNO Bolliteli al vapore, disponeteli in un piatto refrattario e spolverate le sole punte con abbon- dante formaggio parmigiano; mettetevi sopra pezzettini di burro ed infornate fino a fare roso- lare il formaggio. Servite nello stesso piatto. — IL DUCA DI SALAPARUTA. CATALOGNA AL SALTO Prendere 7 etti di verdura, chiamata volgar- mente catalogna, cuocerla a mezza cottura in acqua bollente. In una padella, possibilmente di ferro, far soffriggere gr. 40 o 50 di olio con uno o due spicchi d'aglio, mettervi la verdura ben spremuta e salare. Far cuocere a lenta fiamma per 10 minuti, mescolando di quando in quando. — L'abbonata ELISABETTA MAZZARJJVI - Milano. SCORZA BIANCA ALLA ROMAGNOLA Prendete 6 mazzi di scorza bianca o Barba di Becco come è chiamata in Romagna, raschiate- la, lavatela bene in acqua fresca, per liberarla dalla terra, indi tagliatela in pezzetti e mette- tela in un tegame con mezzo etto di olio di oliva, mezzo etto di burro e un decilitro abbondante d'acqua. Coprite il recipiente e fate cuocere a fuoco lento; in mezz'ora sarà pronta; a cottura finita, salatela. — L'Abbonata M ARIA RASTRELLI- Mestre. TORTA DI PATATE Fate lessare mezzo chilo di patate, pelatele e schiacciatele bene in un mortaio. Rosolate in tanto in una padella da friggere non troppo grande una cipolla tritata, con quattro cucchiai di olio di oliva, o burro se preferite; unite le patate schiacciate e mescolate bene: salate e aggiungete due bicchieri di acqua. Mescolando sempre, affinchè non attacchi, lasciate,asciugare tutta l'acqua e dopo aver aggiustata bene col cucchiaio la torta, lasciatela dorare a fuoco lento, badando di scuotere ogni tanto la pa- della onde evitare che attacchi. Con un piatto voltate la torta dall'altra parte, ungendo la pa- della con un po' di olio, se occorre, e così fino a che non avrete ottenuta una bella crosta do- rata. Servite caldo. — L'Abbonata LUISA SORBARA - Modena. PATATE ALLA SVIZZERA Pelare 7 o 8 belle patate, e poi tagliarle a fet- te spesse un centimetro e mezzo, senso longitu- dinale. Tagliare queste fette nell'altro senso, per ot- tenere piccoli parallelepipedi- Lavarle, asciugarle con un lino e gettarli nel- l 'olio già caldo in padella, ma non ancora bru- ciante; si lascino cuocere fino a che diventino tenere. Scolarle dal glasso a questo punto, e tornarle a gettare nell'olio bruciante a fuoco ardente, per farle diventare secche e croccanti. Scodellarle su carta assorbente, cospargerle di sale finissimo e servirle ben calde. PATATE ALLA TRIESTINA Tagliare a quadrellini due chilogrammi di patate crude. Struggere 15 decagrammi di lardo, buttarci le patate, coprirle con acqua e lasciarle consumare, spesso mescolando perchè non ab- brucino. A mezza cottura aggiungere sale, mol- ta maggiorana e un due cucchiai di buon aceto di vino. — L'abbonata SILVIA PRESEL - Trieste. RADICI ALL'UOVO Pulite delle grosse radici di cicoria (qualità dolce), tagliatele a pezzi e passatele all'uovo e al pane grattuggiato. Friggetele all'olio, salatele e servitele. — L'abbonata LUCIANA PASINI . Gal- iterà Veneta. INSALATA DI POMODORO Normalmente si usa condire il pomodoro co- inè tutte le altre insalate verdi: è un errore; il pomodoro è già per se stesso un po' acido, e non si deve mettere nell'insalata di pomodoro dell'aceto. Prendere alcuni pomodori non troppo matu- ri, tagliarli a fette sottili; diversi peperoni ver- di piccoli, due piccoli citrioli i quali però de- vono essere prima tagliati a fette e nièssi per qualche minuto nel sale e poi spremuti, co- spargere l'insalata con foghe di basilico tritate e aggiungere uno spicchio di aglio schiacciato o tritato, salare e condire l'insalata di abbon- dante olio d'oliva. Ciò che rende l'insalata gustosa è il profumo del basilico e dell'aglio, ma ciò che la completa è l 'olio che deve essere di pura oliva, ma non l 'olio usualmente in commercio delle grandi Ditte, il quale pure essendo elio di oliva è per tre quarti olio raffinato, insaporo, incoloro, ino- doro, olio che unge, ma non condisce e che real- mente usato senza aceto è un po' nauseante. Bisogna condire questa insalata come si fa qui in Liguria con òlio di oliva mosto, di prima pressione, non filtrato, con olio fatto con le oli- ve a perfetta maturazione, in aprile che è dol- ce, profumato, non grasso. I nostri frantoiani durante il lavoro sogliono far colazione, immer- gendo grosse fette di pane casalingo nelle Va- sche dell'olio e cospargendole poi di sale, sono gustosissime, ma sarebbero nauseanti se si trat- tasse del solito olio in commercio. Provate l'insalata che vi ho descritto, non di- menticate l'aglio e il basilico, gustatela prefe- ribilmente come antipasto e sentirete il vostro stomaco eccitarsi e più ben disposto a ricevere le altre portate. c a r n - i POLLO FRITTO Prendere un pollo novello: dopo averlo p lilO', lavato e asciugato, dividerlo in cniat" parti: (prima però si devono levare le zafflf il collo e le punte delle ali). Battere leggermeli i pezzi per spianarli, in modo p e r ò eli non rol pere le ossa; immergere i pezzi da ambedue parti, prima nel burro appena f u s o , poi nd farina bianca, indi nell'uovo sbattuto, infine 1 pane grattuggiato: badare che questi vi ade* sca bene. Farli friggere in una padella con del bili sfriggolante e alcune foglie di salvia : fare alt' 1 zione che la crosticina che vi si forma resti ai l'ente al polio. Naturalmente,- deve restare sul fuoco uiì f di più delle costolette alla Milanese: ma Fessi ziale si è che il pollo sia novello, altrimenti si cuoce perfettamente: servirlo- con spicchi limone. — L'Abbonata I. G. VITELLO TONNATO Si prende quella parte del vitello che m L& bardia chiamano « fesa francese-»,, e che è P presentata dalla polpa magra. Con un po' di burro la si metta a cuocere fuoco bassissimo, perchè non diventi meiioi" niente rosolato. Il burro serve soltanto ad *> intorbidirla e non a friggerla. A poco a poco vi si aggiunga acqua calda (p inteso, salata) di modo che, dopo pòco tejfll (per un chilo il tempo è di un'ora e un qua^ si abbia un bollito morbidissimo e già al qua* saporito, perchè non cotto, come alcuni us» nell'acqua sola, ma col burro. Levato dal fuoco, lo si lasci raffreddare, e P lo si tagli a fette. A parte si prepari una salsa maionese. Poi si prenda — sempre per la proporzi" 1 di un chilo di carne — due etti di tonno, mei etto di acciughe, 10 grammi di capperi, e si p' si il tutto nello staccio. Al passato si aggiunga il sugo di un limo) 1 Questa — chiamiamola così — salsa, si ' giunga alla maionese ( e qui si raccomanda sf ciale attenzione a non fare il viceversa; cioè aggiungere la mionese al passato), e si versi 9 1 le predisposte fette del vitello lessato. PASTICCIO DI TONNO CONSERVATO Dosi: grammi 300 di tonno, grammi 300 mollica di pane, grammi 100 di burro fres* un quinto di latte. Si mette a bagno la mollica di pane nel y indi si passa allo staccio insieme al tonno $ tritato in modo da ottenere una pasta omogéri' si unisce il burro ed il sale, si lavora per và mi nuti. Si dispone su di un piatto a f o r m a di peS<4 si ricopre di salsa maionese. Questa dose À servire per 6 persone. — Un'abbonata. (segue a pag. 3) Il migrlio re LE ELEGANTISSIME ZUCCHINE Si scelgono di grandezza media o ben forma- te. Dopo averle lessate, in acqua salata, a mezza cottura si tagliano trasversalmente, ognuna in tre pezzi (alti 5-6 cm. circa)* che con un accu- rato lavoro di scavo — togliendone cioè con un cucchiaino la polpa mediana — vengono fog- giate a vere e proprie coppette. Nel fondo di queste si mette una cucchiaiata di un trito di prosciutto e funghi cotto al burro e marsala; e si termina di riempire il vuòto Con un composto ben fino e delicato di purea di patate, tuorli, burro, parmigiano, aroma di limone e noce mo- Difficile compi to di uu editore è quel lo di of frire sani e gradevoli l ibri d'i lettura ai giova- netti fra i 10 e i 16 anni. 11 cinematografo, Io sport e altri fenomeni della odierna vita civile hanno notevolmente modificata la sensibilità delle giovanissime generazioni. — Il l ibro — specie il bel l ibro di educazione del sentimento, di formazione del lo spirito, di preparazione alla vita, per quanto dilettevole sia — non ha per i « ragazzi d' oggi » quel- l'attrattiva ch' ebbe sull'infanzia delle generazioni passate. — Uno spettacolo di pugilistica, un incontro di calcio, una pel l iccola di Charlot, battono, nella preferenza e nell 'attrazione dei fanciulli e dei giovanetti, qualsiasi l ibro. — La Società Anonima Notari (Istituto Editoriale Italiano) conscia dei suoi doveri e delle sue funzioni ha predisposto una breve raccolta di l ibri quanto mai adatta alla gioventù e quanto mai piacevo l e: -x ( C O L L E Z I O N E M A S S I M O N O T A R ! ) La Biblioteca dei Ragazzi è composta di 12 volumi nei quali in forma piana, accessibile briosa, i migl iori autori del genere han trattato tutto ciò che può interessare e giovare ai ragazzi italiani. ELENCO DEi VOLUMI A. Padovan: LE MERAVIGLIE DEL MONDO - Descrizione fosforescente degli usi, costumi, ca- ratteristiche dei popoli e dei paesi del mondo moderno. — 1 Reggio : LE MERAVIGL IE DEL- LA TERRA - Le grandi forze fisiche del suolo che abitiamo, i misteri e la vita del sottosuolo, i fenomeni della creazione geologica, sintetizzati ili una narrazione avvincente. — A. Padovani LE MERAVIGLIE DEL CIELO - Lo spazio ce- leste con tutti i suoi arcani; la vita dei pianeti; la gravitazione degli innumerevoli mond i ; l'è- nigma dell ' infinito scrutato dalla scienza. — I. Reggio : LE MERAVIGLIE DEL MARE - La flora e la fauna favolosa degli oceani; l 'occulto degli abissi marini; il racconto attraentissinio dei f enomen i, d'ella vita, dei cataclismi gene- rati dalle immense distese di acque. — I. Reg. gio: I PIÙ' GRANDI I TAL I ANI - Chi sono? Che hanno fatto? Quando hanno vissuto? Eroi- ci condottieri, grandi pensatori, celebri roman- zieri, immortali poeti, pittori, scultori, musicisti, scienziati. La loro vita e le l oro opere sono de- scritte in questo volume. — I Reggio : LE PIÙ' BELLE C I TTA' D ' I TAL IA - Quali sono le loro bel lezze? I loro tesori d'arie, i monumenti più insigni? E le grandi costruzioni moderne non meno degne di essere descritte di quelle del pas- sato? In questo l ibro c 'è tutto: è un viaggio ci- nematografico attraverso le più bel le città del più bel paese del mo nd o : l'Italia. — I. Benci- venni : I PRODIGI DELLA SCIENZA - Tutte le invenzioni, tutte le scoperte, tutti i misteri della natura carpiti dalla scienza e trasformati, signo- reggiati dal l 'uomo a prof itto della civiltà. — D. Provenzali LE FORZE DELL ' UOMO - Quali sono? Non soltanto quel le dei muscol i, non sol- tanto quel le del le ai'mì, non soltanto quel le del- l ' intelletto. Ci sono altre forze che i giovani 'oqn- seggono e che ben conosciute e ben sviluppate faranno di essi, nella vita reale, uomini d i vo- lontà, di prestigio, di potenza. — S. Patina: EV- V I VA IL MIO PAESE - Per conoscere bene un paese bisogna mol to viaggiare. — In attesa dei . viaggi che i giovani studenti faranno quando sa- ranno grandi, questo l ibro è una scintillante cor- sa attraverso tutte le regioni e le geriti d'Italia che sfilano così con tutte le loro più pittoresche caratteristiche. — A. G. Bianchi: EVV I VA LO SPORT - Tutti gli sport» spiegati e descritti con tutte le buone regole e i più sensazionali ci- menti, dal cicl ismo al l 'automobi l ismo, dali'aiie- tica alla scherma, dal nuoto al canottaggio. dal pugilato al tennis. — S. Bùi Albini: EVV I VA IL MIO AVVENI RE - Gr ido d'i ottimi smo che deve prorompere dal l 'animo di tutti i giovani che alla vigilia di finire i l o ro studi, stanno per scegliere o per avviarsi a una carriera. Quale? Questo l ibro e di grande aiuto nella non sem- pre facile scelta. — Massimo Notari: IL L I BRO DI MASSIMO - La vita e l 'anima del lo studente italiano in tutte le sue manifestazioni — la scuo- la, la casa, gli spettacoli, i gusti, le tendenze, i primi passi nella realtà del domani. Meravi- gliosa plasmazione della sensibilità e del l ' im- maginazione studentesca, scritta fra i 14 e i 19 anni dal « Primo Studente d'Italia » . Ogni volume è splendidamente rilegato con fregi e illustrazioni dei migliori• disegnatori. L'in- tera collezione costa L. 100, pagabili anche in 10 rate mensili consecutive di L. 10 ciascuna. I volumi vengono spediti subito franchi di porto, al pagamento della prima quota di L. !(>. I volumi si vendono anche separatamente. Ciascuno costa L, 10 Indirizzare vaglia alla So- cietà Anonima Notari (Istituto Editoriale Italiano) - Via Monte Napoleone, 45 • Mi lano. Indirizzare vaglia alla Società Anonima Notari (Istituto Editoriale Italiano) - Via Monte Napoleone, 45 • Mi lano. 'Agi? abbonati alla Cucina Italiana che verseranno l'importo ? n una sola volta, sarà concesso lo scoìito del 10 le.
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