LA CUCINA ITALIANA 1930

angiar meglio 9 spender meno„ B J O L I B I I I A VN3IS OIOONZIAJ - AAB ITJOSBFBJ -SIG 68981 i s o j 3 "3 VMVnVXI VMIDilD V r J G I O RN A LE DI G A S T R ONOM IA P ER LE F AM I G L IE E P ER I B UONG U S T AI CUCINA CASALINGA - ALTA CUCINA - CUCINA CONVIVIALE CUCINA FOLCLORISTICA - CUCINA PER STOMACHI DEBOLI CUCINA ALBERGHIERA • ARTE DELLA TAVOLA - RICETTARI S O C I E T À * A N O N I M A N O T A M I N. 11 — ANNO II 15 Novembre 1930 (IX) T e l e f o n o N . 7 0 - 3 5 7 ESCE IL QUINDICI DI OGNI MESE ( I S T I T U T O E D I T O K i A L E I T A L I A N O ) . M I L A N O - ^ l a M o u t c N a p o l e o n e OGNI NUMERO CENT. 50 — ABBONAMENTO AKNUO L. 5 — ESTERO L. 10 — INSERZIONI: L. 3 AL MILLIMETRO a massaia iam 11 Galateo della Tavola tavola meg ... E, finalmente, qael pranzo che co- minciammo in genna.o è terminato! Tocca adesso al la padrona di casa dar il segnale della fine, per passare... al- iordine del giorno, che è quanto dire al c a f f è . Monsignor Scotto di Pagl iara lasciò scritto: « Il caffè è una specie di termo- metro della signorilità, o semplicemen- te dell'educazione » . E' giusto. Quanto, però, ai consigli che Monsignore rivolge sull'argomento, noi non l i ripeteremo perchè ci parrebbe di menomare i l pubblico de La Cucina Ita- lana se, ad esempio, «¡pendessimo paro- le per raccomandare di non versar il «affé nel piattino, di non capovolgere la tazza dopo averlo sorbito, di non sof- iiarvi su, s'è troppo caldo, di non tra- cannarlo tutto d'un fiato, e così via. Anzi, noi pensiamo che non ci sia oggi più nessuno — di coloro erti il caffè viene o f f e r t o — che non sappia ricever- lo e farne u j » «riiib». I. : nveee i padroni di casa, che è quanto Premio alla solecitudine A. tutti coloro cke ìnvie- ranno I importo dell'atto- namento entro il 3o No - vembre corr. verrà dato n dono quale premio alla s o l l e c i t ud i n e: un pacco Iella ottima pa&ta raffinata Bui t o n i di grammi 900 l e i valore di vendi ta di * , 1 rr A rr-.m ,r.._ </' ' ir ALL ' ESPOS IZIONE DI MONZA. — TAVOLA DELLA SIGNORA BEVIONE. -— Tovaglia tU Jesu- miti. Ceramiche Richard-G inori di bellissimi colori su disegno ercolaoeo con molto viola Candelieri con vere candele, viola, Vetri colo rati in ametista. Nel centro un grappolo di vera uva di colore ametista armonizzante col colore dei vetri: viola-rosso - rosa - giallo. Posatine Sinp. piazzale della Vi l la Reale, dove le ele- ganti dame proprietarie, toglievano og- getti d'ornamento: tovaglierie, argente- •ie, cristallerie, vasellame e tutto quan- o doveva servire all'addobbo delle ta- vole. Scelto poi nei diversi reparti dell'E- sposizione quanto altro esse credevano utile al la loro iniziativa, anche questo nitro materiale veniva unito a quello di proprietà, per il migl ior consegui- mento ideilo scopo; e la gara s'iniziò. La sala presentava un colpo d'occhio magnifico, superbo: le sedici tavole rappresentavano un invito e un incita- mento e siamo certi che l'impressione suscitata darà ottimi risultati.

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