LA CUCINA ITALIANA 1931

Pag. 6 LA C U C I NA I T A L I A N A ! Jtòv . - »- X a massaia J m o a e r n a •mu iiiiiwiimrrifTm— IIIÌIIIIII MI U H I I I ' T R Ì M R R R W I I I N T M R R* • ^ • ^ - ^ " « T - R R ' " - La Cucina è on Arte A Londra si è tenuta nel marzo scorso la trentatreesima Esposizione d'Arte Cu- cinaria. Intervennero fra gli altri l'am- basciatore di Francia ricévuto alla por- ta da una guardia d'onore di allievi cuo- chi e di camerieri nelle loro uniformi bianche e nere. L'ambasciatore mr. de Fleurian tenne un discorso nel quale af fermò come egli dovesse la sua per. fetta salute principalmente ad un'adatta e perfetta preparazione delle vivande secondo l'antico precetto che ciò che lo stomaco gradisce non nuoce alla sa- lute. L'esposizione ha dato gratuitamen- te una quantità di utili informazioni sull'arte di cucinare. Alcuni locali era- no adibiti per dimostrare come deve essere provvista la cucina perfetta di una casa privata e quella di un pubbli- co ristorante. Alcune lezioni pratiche, poi, vennero impartite sulle arti, gene- ralmente assai trascurate, di trinciare, di condire e di mescolare conveniente- mente l'insalata. I cuochi più rinomati della capitale inglese insegnarono pra- ticamente i 30 modi meno usati di cu- cinare il pesce e la perfetta confezione dei piatti nazionali inglesi. Le gare Fu pure dato saggio (prova pratica) del modo migliore di servire un « tè » e un « lunch » . La casa Grosveuor ha offerto una coppa valutata 80 lire ster- line, più 25 lire sterline in contanti da regalarsi a quel cuoco che avrebbe or- ganizzato il pranzo migliore composto esclusivamente di piatti nazionali , in- glesi.. Una gara fu tenuta per la prepa- razione del pasticcio con i piccioni, se- condo un'antica ricetta di difficile ese- cuzione. Il friggere il pesce parve (ed è! Vedansi nostri articoli su questo gior- nale) un affare specialmente importante, poiché oltre 500 concorrenti accorsi da tutte le parti del Regno Unito, si cimen- tarono in questa prova. Il capolavoro dell'esposizione fu costituito dal tavo- l a centrale sul quale erano disposti i piatti composti dai laureati. Gli arti- sti erano tutti già decorati di medaglia d'oro per altre esposizioni del genere. Alcuni piatti raffiguravano danzatrici fa'seli e con .motivi floreali? altri ammali di specie diverse, o costruzioni compo- ste di prosciutto, salami affettati, bur- ro, alici, carciofini, uova sode, insomma di un intero antipasto. Birra verde Una delle novità commerciali più in- teressanti era costituita da un nuovo tipo di birra, verde come l'essenza di menta. L' inventore, sir Micael Mal- com, assicura che tale color verde è prodotto naturalmente senza aggiunte di alcuna materia colorante : anzi egli ha dovuto fare lunghi e difficili espe- rimenti durati due anni e adoperare mezzi assai complicati al fine di otte- nere il punto giusto di colorazione. Noi veramente non comprendiamo perchè valesse la pena di tanto studio. Ricerca pura di novità? Ma, almeno, Marinetti — quando tratta di futurismo in cucina — pensa, sopratutto, al palato e non soltanto al- l 'occhio. Non è poi eletto che il colore ambrato sia meno estetico ed invogliante . del verde. E, mentre a Londra si tiene una E- sposizione gastronomica, si svolgono a Roma le sedute e i lavori di UNA' LTRA "ACCADEMIA, E' sorta, infatti, a Roma, un'« Accade- mia Nazionale Gastronomica » , a poca distanza dal luogo ove s'estendeva- no i palazzi dell' opulentissimo Lu- cio Lucullo. In quell'atmosfera pregna ancora della fama mondiale che s'ebbe nei secoli il dovizioso cittadino romano si riuniscono giornalmente i più gran- di cuochi della capitale. Oltre a tutti i capi-cuochi dei pri- missimi alberghi, vi sono quelli delle Legazioni* quelli dei Principi romani e stranieri. Vi è poi la baldanzosa schiera degli « apprendisti » che vanno ad imparare con quali criterii ima lista viene com- pilata, che cosa è indispensabile al ti- pico banchetto, e al pranzo tradiziona- le. Arte complicata e difficile questa del fornello, che nella sede dell'Accademia assurge; all'importanza d'un culto. Al- cuni ne restano disorientati al punto da decidere di cambiare « professio- ne » ; poi il miraggio di diventare « ac- cademici » , infonde novelle forze al- l'apprendista che mette tutto l'impe- gno per imparare, ad esempio, come si portano a tavola le patatine contornan- ti l'arrosto d' identica dimensione, o preparate a guisa di collana d'i perle: patatine alla Wagner, le prime, alla :ccio, modella un trofeo di guerra nel burro, riduce un «pan di zucche- ro » a ceramica alla Wacha» ! . La biblioteca L'Accademia ha una discreta bibliote- ca, in cui figurano opere « classiche » dei diversi paesi. I più grandi cultori della gastrono- mia sono allineati dietro i vetri degli scaffali. Non può mancarvi — s'intende « La Cucina Italiana » — nè le bel- le ricche edizioni di Ada Boni: «Cu- cina romana » e « Talismano della feli- cità ». Avevano ragione i fratelli Gon- court a dire che le decisioni gravi si devono prendere a tavola, dopo un ac- curato pranzetto; chè il pranzetto, se non riesce a darti proprio la felicità, come crede la Boni, ti mette in condi- zioni di giudicare serenamente persone e cose. E hanno proprio ragione anche quelle signore che, per consolarsi del- la giovinezza che sfugge, fondano a Pa- rigi il club gastronomico delle « belle pernici » per il quale possono vantarsi d'essere regine del palato e d'avere cia- scuna un numeroso seguito di amici af- fezionatissimi ! NT ! - 15 Aprile 19317 mercato alimentare Fase di definitivo assestamento LA GUIAD GASTRONOAMIC D'ITALIA Sull'Italia Gastronomica molto si è scritto fin qui : ma non se ne è compiu- to che un quadro frammentario, spesso tratti imprecisi e incompleti. Manca- va sinora la prospettiva totalitaria, la scena completa e intera, il panorama fedele e complessivo. Questa lacuna è stata riempita dal « Touring Club Ita- con la pubblicazione della Gui- da Gastronomica d'Italia. L'idea sorse in una riunione del « Ro- tary Club» di Milano e ne fu padrino Ugo Ojetti. Il Touring la raccolse, la fece sua e attraverso una lunga, pazien- te opera di ricerca, di raggruppamento, di elencazione, di selezione, d'illustra- zione chiara e precisa, è riuscito a ri- cavarne un libro completo, interessante, vivo, che si legge con grande diletto e che porterà vantaggi notevoli. Per da- re un'idea della mole del lavoro com- piuto con tanta intelligente solerzia e grande amore e competenza del Prof. Guido Ruata, basti accennare che il questionario preparato dal Touring fu trasmesso a tutti i suoi 5000 consoli, a 1.800 medici affiliati al Touring, a 600 farmacisti, pure del Touring af- filiati; a 92 Consigli provinciali del- l 'Economia, e 100 fra Associazioni coope- rative e .consorzi agrari, facenti capo alla Federazione dei consorzi stessi, a fasci femminili, a 400 podestà, ecc. Ne è risultata un 'opera, di circa 600 pagine, che si può definire un vero e proprio itinerario, diremo così, attra- verso le varie cucine regionali più ca- ratteristiche, dalle più note alle quasi sconosciute. La Guida segue il raggrup- pamento regionale, e ciascuna ragione, premesso uno sguardo generale, è trat- tata provincia per provincia, incomin- ciando naturalmente del capoluogo, per passare alle altre località, anche le più secondarie, che offrono qualcosa che meriti rilievo in tutto ciò che si rife- risce alla mensa; dal pane alle carni, dalle minestre alle verdure, dal pesce alle frutta, dai formaggi ai dolci. Ogni cibo è descritto nelle sue parti- colarità e negli ingredienti che lo com- pongono, spesso nella sua storia, non- ché nel modo di prepararlo, di cuocer- lo, di servirlo. E di ognuno si precisa l'orbita, si cita il nome dialettale, si indica l'epoca favorita, si accompa- gnano richiami poetici E non solo delle pietanze cucinate, ci parla questa Guida Gastronomica, ma anche dei prodotti del suolo, speciali, in ciascuna ragione (verdura e frutta) e delle specialità dell'industria alimen tare (latticini, carni insaccate, dolciu- mi...). Importante è altresì la parte dedica- ta ai vini di cui è così ricco il Paese nostro: regione per regione, i bei vini biondi o sanguigni che fan gioconde le mense e colorano di rosa il prisma del- le brevi ore fortunate nelle quali non s'invecchia — sono elencati e descritti. Il conte Emilio Turati, in una riunio- ne rotariana tenutasi il 3 marzo ulti- mo in Milano e nella quale si parlò a lungo di questa interessante Guida, aisjse che essa preiìde letteralmente la gente.... per la gola e la fa girare per il nostro paese seguendo il fiuto di pro- fumi appetitosi, di modo che il senso dell'oliato e quello del palalo, comple- tano l 'attrazione della vista. Ed in, fatti scorrendo la Guida questa sensa- zione si prova; sicché si avvererà certa- mente quello che il Prof. Bognetti, dis- se, nella stessa riunione : augurarsi, cioè, che, come adesso si vedono i fo- restieri estrarre dalla tasca la solita gui- da del Touring dalla copertina rossa, per leggervi quali sono le nostre glo- rie artistiche, i monumenti, i paesaggi; si debbano presto vedere estrarre dal- l'altra tasca questa nuova Guida color verde... Ma anche — e sopratutto — sarà l'etto, consultato, gradito dagli Italiani il libro, (redatto in elegante forma le't- Fransescj^, JJertiiÙ,, lt? 4 ,sponde. E se fr<j- | feraria) riconducendoli anche al culto quenta il corso per la decorazione delle ! delle migliori tradizioni domestiche, vivande, scolpisce una bell'aquila nel L. P. Ci riferiamo alla circolare del Mini- stro delle Corporazioni e del Segreta- rio del Partito Fascista nella quale si davano dettagliate istruzioni alle dipen- denti e periferiche autorità circa il mo- mento che attraversa il mercato dei ge- neri alimentari al dettaglio, momento giustamente definito di « assestamenti) e di coordinamento dei ribassi conse- guiti ». Si deve per tanto ammettere che la « campagna » a suo tempo ini- ziata per raggiungere questi accarezzati ribassi, ha dato risultati che è difficile non definire del tutto soddisfacenti e ai quali hanno dato il loro apporto ef- ficace non soltanto le categorie interes- sate allo scambio dei detti generi ali mentari, ma le stesse massaie le quali sono state eque nei loro « desiderata » facilitando il compito in verità diffici- le di coloro che si erano fatti iniziato- ri del movimento. Peraltro, qualche piccola novità si è inserita^ nello svolgimento del merca- to alimentare; di fatti talune derrate ve getali hanno segnato all'ingrosso lievi rialzi i quali, poi, si sono riflessi nella costruzione del consueto indice che for pisce il locale Ufficio Provinciale della Economia, che ci avverte che appunto le derrate vegetali alimentari sono pas- sate da punti 350,78 a 358,50 e quelle animali invece da 412,69 a 407,56; va- le a dire nel primo caso si è registrato un aumento, quindi una sosta nella di scesa dei prezzi all'ingrosso, e nel se condo la flessione continua a svolgersi in perfette condizioni di normalità. Gli indici esposti riguardano la quarta set- timana di marzo nei confronti della quarta settimana di febbraio. La po- tenza di acquisto della lira sale da 28 a 28,08. Lento, quindi, ma persistente è il miglioramento della nostra valuta. PANE E PASTA. — Nel prezzo del pane non vi sono novità da segnalare. Si registrano oscillazioni, ma di poca ampiezza. Si potrebbe concludere che nella pluralità dei Capoluoghi, pér fór- me di pane di gr. 500 e farina abburat- tata al 75 per cento, soltanto in uno è risultato aumentato. A Cagliari il prez- zo è disceso a L. 1,45, il più basso del Paese, mentre si sostiene a L. 1,95, il più alto, a Trapani. Osserviamo : essendo il prezzo del frumento in continua lieve flessione e conseguentemente anche quello delle farine, perchè altrettanto non si verifi- ca per quello del pane? Il prezzo della pasta batte il passo. Si spiega questo fatto, tenendo presen- te che la materia prima, semola di gra- no duro, difende energicamente le sue posizioni. CARNE FRESCA. — Localmente la vendita al dettaglio è molto dinamica. La Fiera apertasi di questi giorni, ri- chiamando un numero considerevole di visitatori italiani e stranieri, ha dato un efficace contributo a questa dinamicità; tuttavia rialzi veri e propri non se ne sono registrati. Certo non mancano nem- meno oggi qualità di carni che segnano prezzi che esulano alquanto dalle linee della normalità; difatti vi è la fesa di vitello che si ostina a superare, dalla media delle nostre indagini, L. 19 al chilogramma. E' un prezzo quindi che non segue la linea discendente dei cor- si della materia prima, cioè del bestia- me. Nei mercati rionali questa armonìa tra prezzi al dettaglio e prezzi all'in- grosso, è più manifesta, più chiara, in- somma più convincente. Attivissimo è stato di questi giorni ed è tuttora, lo scambio degli ovini. ino visto dei granoni lodigiani supe-. rare anche tali prezzi massimi: ma si tratta di qualità eccezionali. Richiesti i tipi da tavola. Su per giù i prezzi non hanno subito spostamenti nei confronti di quelli precedenti da noi esposti. Del resto questo mercato attraversa attualmente pn periodo, nor- male peraltro, di nervosismo provoca- to daìl'avvicinarsi del San Giorgio, epo- ca in cui tradizionalmente si stipulano i contratti del latte industriale per la nuova campagna casearia. GENERI DI SALUMERIA. — Grup- po di generi alimentari questo della salumeria diremo silenzioso, non offren- do il fianco che a scarse constatazioni: Il prosciutto ha segnato all'ingros- so qualche ribasso, il quale non si è ri- versato sui prezzi al dettaglio che, per questo articolo in modo particolare, so- no molto elevati e sproporzionati al co- sto della materia prima; oggi un etto di prosciutto buono costa ancora L. i3 E' esagerato quando si consideri che un chilogramma di suino a peso morto è calcolato sulle L. 4,60 ! Gli arzigogola- menti dei venditori non ci persuadono. Bisogna andare ai « rionali » e à qual- che altro negozio che rton persegue un vero fine speculativo, per poterlo acqui- stare a L. 2,50 l'etto, in media. Quello cotto segna da L. 19 a L. 20 al chi- logramma si intende. Mortadelle di Bo- logna extra L. 13, 15; idem di seconda qualità L. 10, 12; salsiccia L. 11, 13. Grassi alimentari: lardo L. 7; pan- cétta fesa e arrotolata da L. 6,50, 8; strutto L. 5,50, 6,50; sugna L. 5,50, 5,80. Come si cDosenra il vino io bottiglia inzucch 7 a v* * lai«* di zucche » ro m polvere e si lascia macerare il tut- to per un'ora. Dopo si pongono le fette dei frutti m un mortaio, per levarne col pestello di legno il,sugo, che si passa allo staccio Il marchese Cosimo Ridolfì, uno dei più illustri agronomi del nostro risor- gimento agrario, definì il vino: il latte dei vecchi e la delizia e il vigore dei giovani. Un buon bicchiere di vino scintillan- te come il rubino e chiaro come l'am- bra, è infatti una deliziosa bevanda che ristora il fisico ed esalta lo spirito. Occhio quindi alle bottiglie che si possono considerare scrigni conservanti piccoli tesori che padre Noè, in un mo- mento di buon umore, a suo tempo elar- gì a beneficio dell'umanità sofferente. Le massaie probabilmente non sa- pranno che la razionale conservazione delle bottiglie è fattore che a sua volta determina la buona conservazione del vino. E' grande la influenza che eser- cita il modo di tenere in cantina le bot- tiglie, cioè se tenerle Orizzontali o ver- ticali. Generalmente si tengono verti- cali: ciò è errore. Tanti ottimi vini im- bottigliati nelle migliori condizioni di limpidezza e di gusto, quando si passa- no al bicchiere presentano spesso di- fetti nel colore e nel sapore. La colpa Va attribuita anzitutto al modo irrazio- nale di conservare le bottiglie, poiché, penetrando l'aria attraverso il turac- ciolo diseccato, ii vino presto o tardi si altera, alterazione che talora lo rende anche imbevibile. Le lettrici, che si interessano di forni- re la tavola dei loro cari anche di un buon bicchiere di vino, dispongano nei OLIO DI OLIVA. — Movimenti rial- le. loro piccole cantine ìe bottiglie oriz- ~ ^ t a lme n t e. Se hanno sabbia asciutta zisti si sono verificati all'origine, cioè alla produzione con scarse e poco ap- prezzabili ripercussioni sui prezzi al dettaglio. Un fiasco di gr. 1600 di qua- lità corrente L.I0, 10,50; idem di Bi- tondo L. 11; idem di Lucca L. 11,50; in latte da mezzo chilogramma L. 3,50; idem da un chilogramma L. 7, 8, se- condo la marca. UOVA E POLLAME. — La stagione si svolge favorevole alla fetazione delle zontalmente possono stratificarle con questa. SÌ pos- sono altresì mettere le une sulle altre, purché ciascuno strato sia diviso da due robuste listerelle di legno. In comimer- ciò vi sono scaffali di filo di ferro zin- cato di tutte le capacità. Sono molto in- dicati per questa bisogna. Non costano, poi, nemmeno tanto. Raccomandiamo altresì di coprire il turacciolo, che deve essere raso netta- f m o . , f e . , s i , n i e s c , o ì a c ° n 3/4 di litro d'ac- qua. Si pone la mescolanza in cantina. Si mette in un secchio di ghiaccio una mezza bottiglia di «champagne», poi si mescolano i due liquidi al momento di offrire la fresca bevanda che deve va- nir servita in bicchiere di cristallo e si pone davanti ad ogni bicchiere una sot- tile fetta di arancia senza semi. Si possono aggiungere anche a que- sta aranciata dei piccoli frutti interi, come fragole di bosco, lamponi, oppu- re Una pesca tagliata a pezzetti. SCIROPPO DI FIORI D'ARANCIO Fare sciogliere a freddo 900 str. di zucchero in 500 grammi d'acqua di fio- ri d'arancio. Quando la miscela e ben fusa, filtra- re attraverso una tela fina. SCIROPPO D'ARANCI E LIMONI Versare in terrina 1/2 litro di scirop- po freddo di zucchero (come l'altra ricetta); si aggiunga le membrane di fi 6 aranci e 3 l imoni; si copre e si lascia V/ l u i v u i ^ CUÌÌI i ut az j i v /wv r- j ' -"i •' n " ' ' > ~ • u ^ ^ a uova e conseguentemente il prezzo di j m e n t e sul foro della bottiglia, con ma- queste declina rapidamente con guai- j s t l c e composto: pece di Borgogna grani- cne sosta registratasi durante le 'teste j pasquali, festa dell 'uovo! Prezzi: da L. 4 a 5 per le migliori qualità, a pre- scindere dalla freschezza che deve ri- tenersi sempre in senso assoluto, senza èoncessioni. Del resto la stagione attua- le garantisce la freschezza delle uova. Le uova scelte, di qualità dovrebbero • c o l I ° r e . s t i "vestito di questo mastice il pesare intorno a gr. 66-67; quelle me- 1 r !HU ' e - Jn sostanza, mira a precludere die gr. 58-59 e quelle piccole gr. 45-46. l ' e n i r a t a dell'aria, attraverso il sughero, mi 500; cera gialla gr. 150 e gì. 50 di terra rossa o di altro Colore. Il tutto si mette in tegame dì creta facendolo scio- gliere a lento calore. Ottenuta una solu- zione liquida, si introduce nella stessa il collo délia bottiglia che si fa girare su se medesima, d'i modo elle meta del in infuso per ¿4 ore. A parte, si spreme il sugo delle aran- L ce e dei limoni e si versa sul tutto tiri ì\ litro d'acqua, che verrà passato con uno L staccio di seta. Si mette in un bacino grande 3 libbre di zucchero e il succo ottenuto e si po- ne tutto al fuoco, Si fa fondere Io zuc- chero e quand'esso è al punto voluto si misura lo sciroppo con appos 'to stru- mento: si devono ottenere 32 gradi. Se 10 sciroppo ha una percentuale più al- ta, si aggiungerà un poco d'acqua fino a raggiungere il grado giudo. LIMONATA D'ARANCIO Si prendono dieci cucchiaiate cólme di zucchero in polvere e vi si versa un litro d'acqua, lasciando sciogliere fred- do. Si -scelgono 6 arancie mature e su- gose, si dividono in due e se ne spreme 11 sugo per mezzo dello spremi-limone, poi si passa il succo allo staccio di crine. Si prende 1/4 di litro di lampone; si pone il frutto nel buratto e si '-preme togliere tutto il «ufro possibile, hi versa, inf ine, 51 ai Ì-,'.. fino Gli uffici daziari, di non lieta memo- ria, calcolavano in media 18 uova per chilogramma; il dazio di Parigi invece ne calcola 20. Pol lame: prezzi ben difesi. Scarsa la selvaggina. Prezzi resistenti. PESCE. — Mercato discusso come quello ittico in esame difficilmente ha riscontro in altro articolo. Inutile scen- dere in dettagli: gii e certo che non sol- tanto sulla nostra piazza ma su tutte le Jtre dove affluisce e si vende pesce, gli è certo, ripetiamo, che i prezzi al- lontanano il consumatore; lo allontana- no al punto che in media il consumo di questo ottimo alimento tra gli otti- mi, è appena appena di qualche chilo- gramma a testa all'anno. Le qualità fine e finissime hanno bi- sogno di consumatori speciali, perchè la pluralità di questi deve ricorrere a quelle andanti se vuole mangiare un po ' di pesce! Omettiamo i prezzi al det- taglio sulla nostra piazza che si man- tengono al livello citato nella rassegna precedente. VINO. — La promessa che si ritene- va fatta dal sottosegretario on. Alfieri circa una congrua riduzione della im- nella bottiglia, e quindi insidiare le qualità organolettiche del vino. Il turacciolo deve essere di sughero di prima qualità, morbido, elastico ed assolutamente senza vuoti e senza buchi la cui presenza starebbe peraltro a di- mostrare la incapacità del turacciolo stesso ad assolvere il suo compito. Pri- ma di usarlo è bene sottoporlo al se- guente trattamento: su una pentola in ebollizione si dispone una rete di fili di ferro zincato sulla quale si pongono e si tengono i turaccioli sino a quando si sono gonfiati. Si lasciano asciugare e si umettano di spirito al momento di impiegarli e non di sapone o di olio. E ancora: l'ambiente in cui conser- vare le bottiglie deve essere asciutto, a temperatura presso che costante e non molto illuminato. Con questo semplice procedimento le massaie si pongono in condizione di of- frire ai propri cari ma anche agli ami- ci un buon bicchiere di vino, di quelli che « letificano il core ». Il Cantiniere. SCIROPPI DI AGRUMI sciroppo di zuc- il sugo d'arancia nello chero e si conserva la limonata al lam- pone. i lamponi resti- è piace- Se si desidera che no interi nella limonata, il che vole a vedersi, basta preparare uno sci- roppo di zucchero con sugo d'arancio, e si aggiungono poi i lamponi. SCIROPPO DI LIMONI Si scelgono 24 limoni sugosi. A tre di essi si toglie la pelle interna e si pon- gono in una terrina sulla quale si sten- de uno staccio. Si tagliano i limoni in due parti, poi collo spremi-limone si spreme il sugo sullo staccio. Se il sugo è torbido, bi- sogna filtrarlo. Si fa poi uno sciroppo con 4 libbre di zucchero, che si lascia raffreddare in un'altra terrina. Quindi si mescolano i due liquidi, mescolando bene. Si mette poi una grande casseruola al fuoco per portare il liquido all'ebol- lizione. Porvi la terrina del sciroppo, ri- mescolando con un cucchiaio di .legno. Quando lo -sciroppo è caldissimo, quasi bollente, toglierlo dal fuoco e im- bottigliarlo. Molto richiesti capretti, agnelli e altre- sì il famoso abbacchio che ha carni effettivamente squisite. Prezzi da L. 8 su su sino a L. 14 secondo la parte LATTICINI. — Nel quadro dei ge- neri alimentari di prima necessità noi concediamo un posto preclare ai pro- dotti lavorati del latte i quali nell'esa- minando mese, hanno avuto un merca- to instabile e ciò segnatamente nei con- fronti del burro i cui prezzi si sono mossi a zig-zag, proprio come sono di- pinte le saette. L'estero ha determinato questi diremo violenti spostamenti: ora il burro all'ingrosso segna L. 12,50 sul- la nostra piazza. Si tratta di burro di affioramento dei casoni milanesi, rite- nuto dalle nostre massaie il più fine. Nella maggioranza dei negozi con- dotti in economia il burro segna prezzi che vanno da L. 14 a L. 16. Ai « rio- nali »' si contrae questo prezzo; ma sem- brerebbe che tale flessione stesse ad in- dicare la qualità senza alcuna pretesa. posta di consumo, aveva in un primo Non mài come in questo tempo fu tempo galvanizzato questo mercato; poi diffusa la preferenza per l'alimentazio- è venuta la smentita, cioè che il Sotto- 1 ne vitaminica. segretario prefato, non si era mai so- j E' pertanto opportuno dare ricette gnato di fare una simile promessa la ! che permettano — anche quando è quale gli era stata attribuita da qua!- passata la stagione degli aranci e limoni che giornalista avente larghe estensioni J — usare i succhi di tali agrumi che di di vigneti da salvare. (Opiniamo pur troppo che di giornalisti possidenti ve ne siano pochi!), e i prezzi sono calati o per lo meno è stato sottratto ad essi quel « q u i d » , che li rendeva dinamici. Certo la riduzione della imposta, po- trebbe stimolare efficacemente il consu- mo del vino; ma da questo orecchio a Roma non si sente, per ora almeno. Conclusione? Il complesso dei gene- ri alimentari oggi passa al consumato- re a prezzi più giusti di quelli che non lo fossero qualche tempo fa; e se le massaie non risentono intero il benefi- cio di questi ribassi, secondo noi la colpa è della resistenza che oppongo- no a discendere i prezzi degli articoli non alimentari che integrano i bisogni j ^ RL/ILLA INTIJ I M-INL: ! ..! ® della vita e i quali vanno considerati come di prima necessità. In poche chia- re parole: il risparmio che la massaia vitamine sono ricchissimi. Con gli sci roppi e altri preparati che qui indi- chiamo si può sopratutto nutrire util- mente convdìescenti e bambini. SCIROPPO DI A RANCIE Si schiacciano in un recipiente circa 18 arancie sugose, dopo averle sbuccia- te; si passa il sugo attraverso un cola- brodo e si aggiunge poi dello zucche- ro, nella proporzione di 150 grammi ogni cento grammi di liquido. Posto il miscuglio sul fuoco, lo si fa bollire tre volte. Poi si versa Io scirop- po caldo sopra le scorze d'arancio po- ste in fondo ad una terrina. Si lascia raffreddare il tutto; ed infine si levano le scorze solamente quando si imbotti- la. ARANCIATA ALLO CHAMPAGNE Squisita bevanda d'estate. Si prendo oggi consegue sul bilancio famigliale no 4 arancie e due limoni di grandezza . - nella I« voce » alimentari, passa a coprì- media, che si tagliano a fette sènza sbrac- Reggiam e parmigiani da grattùgia i re le .passività determinate dalla « vo- ' ciarli, ma bisogna aver cura di togliere da L. 14 a L. 20. In questo ampio arco, ce » vestiario e Via di seguito. I i semi che avrebbero sapore amaro sono incluse le diverse qualità. Abbia- 1 F. C. 1 Si pone il frutto in una terrina, si «] i!) !< Hi il, l'e to f 1 ' Se ci ii i >S» i, V ! ¡si 1 {<1 C] d CÎ C \h t( |v 6( t( hi i P Disse il bimbo alla mammina: Gigi ed 10 staremo buoni Sol se a pranzo la pastina C? darai, ma sia Buitoni. 11' l> t SI K ; lt l¡ 1» ! fa k. I I ÌJ ti ti 1<

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