LA CUCINA ITALIANA 1931
r; N, 5 - 15 Maggio 1931. E A C U C I N A ^ I T A L I A NA Pag. 5 FIEN DEALL POLAEMIC SUALL metterla in rapporto con quelli degli altri alimenti. Ognuno di essi ha una finalità nell'economia organica: ed o- gnuno è necessario, ma considerato il solo valore nutritivo essa è solo supe- rata dalle sostanze grasse. 2 - I cereali che vengono consuma- ti naturali con a capo il riso, e qual- I questiti da nei sottoposti al gin- ili meno ricchi in albumina, quantun- 1 . . I q U e molte volte anch'etssi denaturati Chiudi amo in questo numero il nostro Re f e r endum sulla pasta a- sciutta, con le ul t ime risposte di al- tri insigni fisiologi, risposte che non po t erono venir pubbl i cate nei nu- meri precedenti per assoluta man- canza di spazio. dizio della Scienza sono ì seguent i: I Q U E S I T I A - se il valore nutritivo della pasta asciutta sia alto in rapporto a quello degli altri comuni alimenti. B - se, a parità di valore nutritivo, convenga far uso d'altri comuni ali- menti. C - se l'uso abituale della pasta asciut- ta appesantisca il corpo, ottunda lo spi- rilo, o rechi, comunque, svantaggi all'or- ganismo. D - se, per contro, ne sia raccoman- dabile l'uso. E - se le risposte ai punti C) e D) pos- sano essere univoche e generali per qualsiasi individuo, qualunque sia la sua età e costituzione, o debbansi rego- lare le risposte caso per caso. F - se vi siano circostanze speciali (clima, razza, costituzione, genere di occupazioni, malattie, ecc.) in cui l'uso della pasta asciutta sia particolarmente consigliabile o sconsigliabile. * s « Ed ecco LE R I S P O S TE il Prof. V. DUCCESCHI Istituto di Fisiologia R. Università di Padova fa - La pasta asciutta possiede un alto valore alimentare, sia per i princi- pii nutritivi che la compongono, quan- t o p e r i c o n d i m e n t i c h e si usa d i ag- giungere ad essa. Tj . Non credo che vi sia un altro ali- mento della categoria degli idrati di car- bonio che equivalga alla pasta asciutta per digeribilità e per valore nutritivo. ^Vengono, per importanza fisiologica, dopo i maccheroni, il pane ed il risotto («e.pagst'irijfifljp. è concito in,„nmdo.^so- stanzioso). C - L'uso abituale della pasta asciut- - , - •«- • ta non reca nessun inconveniente al be- s e m P r e P u j e 1 ™° d f a to di pa 1 i ctd QomuHn I.. : } ' da una eccessiva brillatura e decorti- cazione, sono da preferirsi in via molto generica agli alimenti artificialmente preparati dalla mano dell'uomo, fra cui è compresa la pasta asciutta perchè essi sono stati privati colle manipola- zioni di date sostanze e sono quindi più facilmente fermentescibili. ( ] - Non credo che arrechi svantag- gio all'organismo l'uso abituale della pasta asciutta, purché questa non sia di uso giornaliero, la quantità sia mo- derata, il grado di cottura sufficiente e non vi sia eccessivo contemporaneo IU- so di sostanze grasse, bensì di molti er- baggi e verdure. J ) - L'uso ne è raccomandabile in- vece nei mangiatori di carne e nelle forme in cui facilmente predominano putrefazioni intestinali, e specialmente quando vi è spiccata denutrizione or- ganica, e si vuol rapidamente ripristi- nare il peso dell'individuo. L'uso eccessivo di essa, come del re- sto di tutti gli amidacei, aumenta il la- voro degli organi digestivi, sia esso de- voluto alla secrezione che alPelahora- ne ultima dei prodotti di scissione: ral- lenta il ricambio ed aumenta l'acido- si con tutte le sue gravi conseguenze sull'economia organica. ]H - Una grande differenza di tolle- ranza è data dal tipo morfologico co- stituzionale cui fa riscontro uno spe- ciale metabolismo basale che rende molto più vivace o meno il ricambio cellulare, con una richiesta maggiore o minore di sostanze nutritizie e spe- cialmente di sostanze fortemente calo- rigene, fra cui i farinacei. Occorre quindi che la risposta venga regolata caso per caso, dopo minuto esame del soggetto dal punto di vista della sua individualità. p - In genere all'infuori di queste considerazioni i climi caldi consiglia- no più l'uso di sostanze vegetali con deboli ^fqntepiiti jn idrati di garbpnio, e ricchi invece di acqua. Le occupazioni sedentarie consiglia- vi si aggiungano dei frammenti di car- ne e di organi viscerali (rigaglie), co- me si fa in certi tipi di confezionatura, si viene ad integrare anche il valore bio- logico delle proteine del frumento, che sarebbe un po' scarso come quello di tutte le proteine vegetali. Io direi an- zi che la pasta asciutta nei suoi vari ti- pi è una pròva della genialità latina nella creazione di un piatto gustoso s soddisfacente a molti dei fondamen- tali bisogni fisiologici. C - L'uso abituale della pasta asciut- ta potrà essere controindicato in sog- getti affetti da dilatazione dello stoma- co, da atonia del medesimo, da dispesia, da fermentazione; altrimenti non ci so- no, per l 'uomo sano, inconvenienti di sorta, più che non ve ne siano nell'uso del pane. L'uomo normale a dieta suf- ficiente non va mai incontro ad ottundi- mento dello spirito per ragioni pura- mente alimentari. Sono gli abusi che conducono a disordini fisiologici e psi- chici. J ) - Uso raccomandabilissimo. £ • p • Ci sono naturalmente con- dizioni individuali, che possono consi- gliare a ridurre o ad abolire l'uso di qualsiasi altro alimento; e non è il ca- so di entrare in questioni minute di terapia dietetica. In conclusione dal punto di vista fi- siologico e medico sono assurde le pro- scrizioni assolute come le propagande esclusiviste. Non c'è alcuna ragione di rinunziare all'uso di un eccellente piat- to nazionale per imitare abitudini ali- mentari di altri popol i, viventi in condi- zioni di clima diverse dal nostro. iCon distinti ossequi. — PROF. PIETRO RONDONO - Fisiopatologo. ¿1 Prof. Dott. C. TARCHETTI direttore medico primario del Civico Ospedale di Monza A - E' alto in relazione agli altri co- muni alimenti vegetali. La carne, i gras- si sono più ricchi di calorie; di qui il loro uso più largo nell'inverno e paesi del Nord. nei - Noufc possibile generalizzare. C - La pasta asciutta, per sè, non ot- tunde lo spirito: non l'ho mai consta- tato nè ho ragione di supporlo. E' vero tuttavia che la patsa asciutta non si può considerare come un cibo di facile di- gestione perchè dilata lo stomaco e non subisce, come il pane, una sufficiente preparazione colla masticazione. E' spe- cialmente difficile da digerire la pasta grossa, troppo unta, mal cotta. Pasta e riso al dente danno buon lavoro allo stomaco. ][) - Se non mi inganno, l'uso della pasta in genere è andata acquistando sempre maggior diffusione in Italia e all'estero e non trovo argomenti per combattere questa tendenza. E' un ge- niale prodotto italiano che permette bene di utilizzare il frumento a distan- za di tempo e di luogo. P - Caso per caso. p - Sicuramente: il clima in modo speciale e il genere di occupazioni. — Prof. Dott. CARLO TARCHETTI. il Prof. GAETANO V I A L F direttore dell'Istituto di Fisiologia della R. Università di Genova fa - il valore nutritivo è alto: un piatto di pasta ha più valore alimenta- re di un'eguale quantità di riso o di po- lenta; inferiore a quella di lenticchie, fagioli secchi...; e di molto a quella di una eguale quantità di carne, formag- gio... J3 - A parità di valore nutritivo, con- viene, se possibile variare; alternando pasta a riso, a minestre di legumi... - Nulla giustifica tali supposizioni. J ) - Ne è raccomandabile l'uso a chi la appetisce; e sopratutto a chi lavora muscolarmente. Pa^ta asciutta con abbondante for- maggio è alimento completo. — PROF. GAETANO VIALE - Direttore dell'Istituto di Fisiologia della R. Università di Ge- nova. nessere fisico e psichico delle persone sane e che menino una esistenza igieni- ca (così per esempio, che non si diano a lavori mentali faticosi subito dopo il pasto). D - L'uso della pasta asciutta è rac- comandabilissimo. E - Le risposte ai piunti Ci e D) sono Univoche e generali, quando si osservi- no i precetti comuni della igiene ali- mentare, per quanto riguarda la quan- tità del cibo, la qualità del condimento, etc. etc. p > A queste domande potranno ri- spondere con maggior competenza i Cli- nici. — Prof. V. DUCCESCHI. il Prof. A. HERL I TZKA Fisiologo - Torino fa - Il valore nutritivo della pasta asciutta e elevato, circa come quello del liso, sulle 3500 calorie per Kg. Quello della carne è di 1520. rjuello del pane di 2500, delle patate 1000. Contenuto di sostanze azotate 11%, il cui valore sta asciutta, data la debole richiesta di calorie da parte di quegli organismi che fanno poco lavoro muscolare, ed è consigliabile inivece per essi l'uso di molte verdure e frutta, alimenti vitami- nici catalizzatori, e contenenti i sali necessari per gli sca'mbi vitali dei tes- suti non favoriti dal moto e dalla vita ali aria aperta, quindi di coefficienti re- spiratori molto alti. — PROF. ANTONIO RIVA - Varese. biologico basso ¿1 Prof. P I ETRO RONDONO dell'Istituto di Patologia Generale della R. Università di Milano A - Le paste alimentari rappresen- tano mente altro che una forma di som- ministrazione della farina di frumento ed hanno perciò un valore nutritivo che corrisponde a quello di altri fari- nacei e del pane stesso; spesso lo su- perano, per la forma speciale di con- fezionatura e cottura. Così 100 gr. di pasta alimentare danno 350 Calorie; e la stessa quantità di pane bianco dà qualcosa meno di 300 Calorie. La ra- zione alimentare dell 'uomo normale deve, constare per circa la metà delle è fortemente aumenta- to da aggiunta di piccole quantità di j Calorie totali di carboidrati; ora quo _ . . E . , , , , . . i , „ • , J «> r» ? 1 n n-T^i . 1 ! * . n . -i . ì formaggio. - E' questione di gusti e del prezzo del mercato. In ogni modo, conviene Ti n'alimentazione mista, e quindi mai esclusivamente falla con un solo ali- mento. (] - «Nonsenso ». J) - Certamente. Tant'è vero che la pasta asciutta si è conquistata diritto di cittadinanza nella cucina del mondo intero. Ho trovato che faceva parte del « menu » sulle vette delle Ande nel Chi- le e su un piroscafo Inglese nel Golfo di S. Lorenzo nel Canadà! p - Sì, fuori che per i dispeptici e i diabetici. p - Vedi risposta alla domanda pre- cedente. — Prof. AMEDEO HERLITZKA. . il Prof. ANTONIO RIVA "ella Clinica medica « La Quiete » - Varese j sti carboidrati, condizioni fisiologiche del tubo digerente presupposte, posso- no essere dati da diversi alimenti fa- rinacei e zuccherini, senèa grandi dif- ferenze all'infuori di quelle dovute ai gusti, abitudini, ecc. Tant'è vero che in tutte le cucine liberamente scelte dei diversi popoli dominano tipi di- ¿'ersi di farinacei, che ne formano la ba- se essenziale. Mentre l'italiano mangia molto pane e ¡molta pasta, altri popoli usano con larghezza dolci oppure pata- te, ecc. B " La pasta asciutta in confronto ad altri piatti a base di farinacei ha il vantaggio di essere abbondantemente condita con grassi di altissimo valore biologico (burro) o con sughi di carne o con sughi vegetali ricchi in vitami- ne, come il succo di pomodoro, quindi in questo speciale piatto a base di fari- na di frumento si verifica una integra- zione di fattori alimentari, che nella fa- rina sarebbero deficienti, quale non si fa - Il valore nutritivo della pasta j verifica in altri piatti nazionali di altri asciutta non presenta speciali caratte- Ipopoli, pure a base di farinacei. Così r istiche che possa farla preferire a quel- • ] a pasta asciutta è notevolmente supe- re degli altri tipi di farinacei. jriore a molti pudding ed alle mannel- l i valore nutritivo della pasta asciut- • late in uso nei paesi anglosassoni. Un t a considerato in rapporto allo stesso : piallo di pasta abbondantemente con- tì ì>o di alimenti (cereali) è quasi u- | dita con burro e succo fresco di pomo- guale per tutti, a parte piccole dille- j doro si può considerare come un cibo l e uze del loro contenuto in albumina, j completo da quasi tutti i punti di vista Differente è ' i l giudizio se si deve i della fisiologia alimentare tmMerna. Se Un ghiotto rito della tavola I cinque secoli delle tagliatelle Bologna, 5 maggio. Festa della tradizione e dello stoma- co, dello spirito e del palato, quella del due maggio alla « Famèja Bulgnèisa ». Rito schietto dell'appetito, cui l'ono- rato Maestro Zafirano — Cuoco precla- ro alla Corte di Giovanni II Bentivo- glio — si è reso non poco benemerito con la lodatissima invenzione delle ine- guagliabili tagliatelle. E mastro Zafirano, papà di una vivanda particolarmente benemerita, ha avuta consacrazione d'immortale glo- ria, a cominciare dalla solenne epigrafe in puro quattrocento dettata, con lepi- da fantasia e rigore storico, da Giusep- pe Lipparini e riespressa in punta di pennello da Augusto Majani. L'epigrafe in paiola suona testual- mente così: « Mastro Zafirano - di coxina artifice bilustre - et gran mastro - in conzar sai- cicloni et faxani - a la Corte de Messer Zoanne II Bentivolio - de le lai addi? asciutte - fue inventore magnanimo - La « Famèja Bulgnèisa » - de lo gran fa'ti) - qui transmette il ric-hordo - perchè ogniuomo manicando sappia - qual si fue lo criatore - de lo admirabile petro- niano piatto». ••*"> ' Seduti al desco del giubilo comune ai celehràtori • delle tagliatelle bolo- gnese riuscii più agevole riandare la storia della insigne e preziosa fettuccia di pasta dorala. Lo scoprimento della lapide è stàio salutato da una calorosa ovazione e, dopo che dinanzi all'immagine di Ma- stro Zafirano è stata deposta una corona di alloro con bacche dorate e colori di Bologna da parte dell vi ssoci azioni • Pro- fessionale Arte Gastronomica — il Pre- sidente della Famèja Bulgnèisa Cav. Mario Sandri ha pronunciato il discor- so ufficiale, frizzante, arguto, saporito come il piatto celeberrimo che si ono- rava. Conclude : « Il miracolo dorato della tagliatella, si compie. Grande, magni- fica appetitosa t agliatella, chi può ridi- re le benemerenze che hai saputo pro- curarti in questi cinque secoli di girs:o- o primato? Chi può raccontare le vit- torie. chi può ripercorrcife il cammino, chi può ri udire le frasi di giubilo che questa fettuccia insigne ha suscitato iti tutte il mondo, ponendosi accanto alle ilorie più fulgide di Bologna tradizio- nale, mettendo tra guerre e carestie, tra calamità e soprusi, tra crimini e amba- sce, il trionfale aroma del suo rag'.nn squisitissimo, gustatissimo, solennissÌ- mo, di cui i cronisti dicono mirabilia? « La tagliatella bolognese, così sapo- rita al palato e così splendente alla vi- sta, segna veramente il traguardo del- l 'umana perfezione culinaria. La sua gloria non si supera. La sua fama non si vince. La sua solennità non si discute. Il suo sapore non può essere descritto. Voi tutti, per fortuna, disdegnate le vane parole, le insane polemiche, e, sani di stomaco come siete, potreste de- scriverlo e insegnarlo a me, questo ma- gnifico e beato aroma, intorno al quale volteggiano le tenui sciarpe del fumo ammaliatore. « Nel largo sorriso che inghirlanda il vostro faccione di cuorcontento — con- clude brillantemente l'oratore — c'è il suggello del trionfo, Mastro Zafirano. Nata dalla vostra cucina, in un istante di estro, la tagliatella oggi avvolge le- pidamente il mondo e voi, imperatore degli intingoli — dal paradiso delle anime ghiotte, ove gioite — certo con- template con un senso di paterno or- goglio questa lieta e sana umanità che giocondamente si ciba. « Noi, poveri peccatori in vena di eterna golosità, che cosa potevamo fa- re per voi, sovrano dei gusto e della Cordici ta? « La lapide che oggi entra nel mon- do della gastronomia, ti dice soltanto grazie : per quante avete creato e per quanto ci avete donato. « Adesso, dall'alto dèi vostro piedi- stallo d i gloria, benedite la nostra lieta imbandigione. « Mastro Zafirano, buon appetito! ». Cessati gli applausi che hanno salu- tata la scintillante orazione di Mario Sandri, dietro consiglio di Giuseppe Lipparini dalle parole si è passati ai fatti e i cento convitati si sono assisi alla mensa, signorilmente imbandita. Alle frutta, Mario Sandri ha dato let- tura delle adesioni, accolte da scoppi d'entusiasmo e da scroscianti ovazioni: di Guglielmo Marconi — il grande bo- lognese la cui gloria è nel mondo, Pre- cidente Onorario della Famèja — di S. E. il Prefetto Gr. Uff. Guadagnini, di S. E. il Senatore Luigi Rava — Socio Onorario del Sodalizio petroniano —, del Gr. Uff'. Bognetti presidente del Touring Club. E finalmente de La Cuci- na Italiana che aderì con il seguente vi- brante saluto: « Entusiastico messaggio di solidarie- tà e simpatia per la celebrazione di gloria gastronomica paesana e nazio- nale vi manda il giornale La Cucina Italiana anche e sopratutto a nome del suo fondatore che si vanta di essere na- to a Bologna ». L'<( Ordine della Tagliatella » Dopo di che sono stati insigniti del- l'onorificenza della Tagliatella, apposi- tamente creata, Al fredo Testoni, Giu- reppe Lipparini, Augusto Majani e Gio- vanni Cenzato per speciali, incommen- surabili benemerenze gastronomiche. Il conferimento delle decorazioni — che ripetevano il caro motivo di una tagliatella accoppiata al bianco rosso dei colori bolognesi — è state accora pagnato dalla lettura delle singole mo tivazioni, accolte da scroscianti applau si all'indirizzo degli illustri insigniti Ma ecco, tra il lepido e l'accorato, le varsi Carlo Zangarini, il quale fa rile vare come alcune adesioni — e non 1< meno significative — siano giunte a lu direttamente. — Di esse, fra la più in tensa e allegra attenzione, il librettista della « Fanciulla del West » dà imme- diata lettura, suscitando le più matte risate. Il Vecchio Testamento ha così telegra fato : « Se mio tempo fossero esistite cele bri tagliatelle non solo non vendevo pri- mogenitura ma, pregavo di rinascere per godermi due vite di pasta asciutta. Esaù (quello delle lenticchie)». Lucio Lucinio Lucullo ha aderito in questi termini, dai pantagruelici Elisi « Darei mia gloria per invenzione ta- gliatelle. Provatele al ragù di lampre da. Saranno veramente luculliane. Due mila anni di successo. Piacere tattile prelabiale petronianissimo. Lucullo » Verdi (Oh, le tagliatelle omonime! si è degnato di inviare questo dispaccio interplanetario : « Da buon emiliano non avrei biso- gno di confermare la mia devozione tra- dizionale alle tagliatelle. Scrivo per as- sociarmi alle feste per quel bravo Ma- stro Zafirano, che Piave poteva ben met- termi in qualche libretto... Una sola co- sa vi raccomando: che al condimento della classica minestra aggiungiate una ricca dose di ottimo parmigiano. Non sono nato da queste parti per nulla. Ri- cordate la romanza di Radaines, nel- 1'« Aida » ? Celeste Aida, forma divina!... Divina e parmigiana, mi raccomando Giuseppe Verdi ». Un sonetto di A. Testoni Cessate le acclamazioni che hanno salutati questi ed altri fantasiosi mes- saggi, si è iniziata la gaia giostra di poe ti, cantori, artisti e letterati, giostra gio- conda e tradizionale che Al fredo Te- stoni — Maestro del vernacolo e della gaiezza bolognese — ha aperta con il seguente saporito sonetto d'occasione: A pinsàri pulid Ve un caso strano Quèll ed stasira: festeggia un cugh Ed zenqzènt ami indrì? Ma con che [sugh? E lassa pur ch'ai s'eiama Zafirano! Un cugh!? L'è invezi un uomo sovru- mano, Che per truvàrn un alter uguàl, am zugh La testa me! L'è l'inventor sovrano Del tajadell con èl persoti o al sugh. Che Dante? Che Colombo? Che Raf- [faèll? Totta zèint ch'l'an vài brisa un azzidèinl Al so cunfront ch'l'ha fatt èl tajadell! Tant che s'al vgneva al mond ai nuster [de, l'ai fàven certamente presidèint D'I'Accademia d'Italia e stessla lé!... Calde, reiterate ovazioni hanno ac- colto la declamazione del papà della Sgnera Cattareina. M. S. A propoosil id past asciautt ! Dopo l'applauditissima conferenza su « Fascismo e Futurismo » tenuta recen- temente dall'accademico F. T. Mari- netti alla «Dante Al ighieri» di Tunisi, venne offerta a] Ristorante Chianti una cena futurista premossa dai pittori Al- berto Bevilacqua e Pippo Rizzo. Ecco la lista delle pietanze: « Tronchi rossi e gialli d'Italia, a- sciutti » ; « Rósaspina mediterranea alla salsa di zolfo e corteo di vallindietro in co- rallo » ; «Aeroplano di palude al f o r n o » ; « Simultaneità verde giallo violetta sott'acetolio » ; « Virtuosa dolcezza, coro finale di Rea » ; « Arabanmarask ». In lingua povera, ecco la stessa lista: PASTASCIUTTA ( ! ) e precisamente cannelloni. Aragosta od ombrina bollita con sal- sa maionese e gamberi; Anatra selva tica al forno; Insalata mista; Dolce, formaggio, frutta, vini, liquori e caffè. In 100 anni ài vita la pastina glutinata BUITONI Ha con- quistato 1 importanti mer- cati mondiali. YE LITA Ijt .A, M O D A i q 31 S mplicità di linea e vivacità di tinte r> La moda quest'anno è tornata gio- vane, fresca, semplicissima; la linea esce intatta dagli abiti, eliminando ogni superfluo dettaglio. La nota più saliente della stagione poi è senza dub- bio il ritorno alle tinte vivaci e ai tes- suti stampati. Tutte le stoffe usate nei nuovi modelli si fanno chiare, colle più svariate combinazioni di disegni e di colori. La necessità di economia che si fa sentire ovunque e che ha influito sui modelli, rendendoli così pratici e ra- zionali, impone a tutte le signore, anche le più eleganti, di restringere la loro scelta alle cose meno costose e più solide. Esse hanno perciò più che mai modo di mostrare insieme ad un gusto persona- le e sicuro, la loro abilità negli acquisti. S p e c i a l me n te nelle stoffe stampate, oltre l'armonia delle tinte e la novità dei dise- gni e la modicità del prezzo, dovranno ri- cercare la bontà del tessuto e, ciò che è più difficile, la solidi- tà dei colori. La produzione dei tessuti ha fatto enor- mi progressi in questo c amp o , specialmente nel trattamento di ar- iicoli di cotone, la cui voga quest'anno va ri- affermandosi in tutto il mondo. Ma dif- ficilissimo riesce a chi deve scegliere fra infinite qualità, il riconoscere le buone dalle cattive. Quindi l'opportu- nità di rivolgersi a prodotti di case co- nosciute e sicure, che colla stessa loro firma siano garanzia di buon acquisto. Prima fra queste la DE AN- GELI FRUA si è pre- occupata di dar modo al pubblico di ricono- scere i suoi prodotti, brevettando il nome dei suoi tessuti e stam- pando poi sulle ri- mosse il nome di fab- brica o di brevetto. In tutte le stoffe DE ANGELI FRUA si ri- conosce la perizia del tei nife che con sempre nuovi proce- dimenti riesce a dare agli stampati eccezio- nale resistenza a ripe- tuti lavaggi, alla luce, alle intemperie — e il gusto dell'artista che vi infonde grazia di disegni, novità di intonazioni, bellezza di sfumature. In VELITA sul fondo leggero ma re- sistentissimo della voi- le, i colori più tenui, più vaporosi si con- fondono e armonizza- no come in un delica- to acquerello. Nella morbida RA- DIOSA, tessuto più pesante, composto di seta artificiale e finis- simo makò, il fondo solido dà maggior ri- lievo al disegno e ai colori. E ancor più ardita in tinte e disegni è SOL, la cretonne che in campagna e al ma- re porta una nota bril- lante fra l'azzurro del cielo e delle acque. Molto indicate poi per abiti di bim- bi e signore e per ogni uso pratico è la tela resisi entissi- ma, economica, fa- cilmente lavabile, che porta il nome brevet- tato TELENE. Per maggior sicu- rezza di chi compe- ra, la DE ANGELI FRUA oltre che im- primere sulle rimos- se delle stoffe il no- me di fabbrica o di brevetto, unisce ad ogni pezza l'ormai fa- mosa in afe a Sole e Onda, eimonimo di jraranzia assoluta, e 6 » • : ... contrassegno di un p r o d o t t o nazionale TELENE c he compete vittorio- samente con qualsiasi marca esteta. Richiedere dunque ed esigere sem- pre le STOFFE MARCA SOLE E ONDA DEANGELI-FRUA RAB IOSA SOL
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