LA CUCINA ITALIANA 1931
Pag. 2 LA CUCINA I TAL I ANA — Ci sono posatene e ar- genterie in Italia? Non lo sa- pevo. — Sa se in Italia esistano fabbriche di stoviglie, maioli- che, porcellane?... — Si, diamine ; Ginori, La- veno, Pe sarò... — E questo che cos'è? Il signor Geremìa sventola un piatto. — Vuol mettere : questo e un « Sevres » finissimo. — Allora, evviva Faenza! — grida il signor Geremìa lan- ciando il piatto sul pavimento. Il piatto va in pezzi ; i came- rieri accorrono, la gente si al- za ; il direttore e il maggior- domo ristanno sbigottiti. Il mio ospite non ha più freni; afferra un bicchiere: — E questo? — urla — Dica che cosa è questo? Di- ca, avanti, dica. Il direttore è smorto: —• Cristalleria di Boemia. .. — Benone! mandiamo un reverente saluto a Murano. Il bicchiere scagliato a terra si sbriciola — Signore... Il signor Geremìa non sen- te più niente; in un attimo to- glie il paralume rosa dal can- delabro della tavola e svita la lampadina: 1 — 1 Non bisogna dimentica- re l'illuminazione — dice mor- dente. — Guardi qui, diretto- re egregio, guardi la marca. Che cosa dice? Legga bene... « Rotterdam ». Lampadine o- landesi. Nel vostro nome, o martiri industriali d'Italia. A voi! La lampadina spaccata sul tavolino dà un botto fragoro- so. Qualche signora strilla, tut- ti vengono verso di noi. Il direttore è fremente : — Il signore rifonderà i 'danni... 1 — Seduta stante — repli- ca il signor Geremìa traendo il portafoglio con repentina tranquillità — Alle medesime condizioni mi riprometto di fa- re il giro dei suoi alberghi. Questione di metodo. Per pro- curare lavoro e prestigio alle fabbriche italiane, si fanno e- sposizioni, fiere, consorzi, ta- riffe doganali ecc. Io faccio Umb erto ^Notari N. 6 - 15 Giugno 1931. 7 Colazioni^ 7 Desinari per 4 persoáé con L. E C H I cosi. Le premiate ringraziano Tutti i premi promessi sono giunti a destinazione. Le premiate nell'accu- earci ricevimento dei vaglia e delle me- daglie esprimono graditi ringraziamen- ti per noi ed elogi per l'opera nostra. La signora Maria Valori (primo pre- mio) nel telegramma di ringraziamen- to, dice: « Sono contenta di aver contribuito modestamente al compito quotidiano delle massaie Italiane ». La signora Amalia Fuortes Giordano Lanza (secondo premio) scrive: « Sono lieta che sia stata lodata in me, non l'abilità eccezionale, che non era il caso; ma la paziente cura e la riflessione con cui tante donne italiane cercano di conciliare, nell'andamento del loro « menage », l'economia, le ne- cessità igieniche, ed anche un po' di gusto ». La signora Aida Baldini (terzo pre- mio) si dice lieta dell'onore reso — col premio conferitole — alla Cucina Ro- magnola. La signora Debora Bonazzi (quarto premio) scrive : «. . . per la riconoscenza morale otte- nuta, ho imparato ad avere un po' più di fiducia ini me stessa e 1 mi sono sentita un tantino innalzata dinanzi a mio ma- rito e ai miei figliuoli. Ho goduto in lo- ro la mia ricompensa! ». E ci fermiamo constatando ancora una volta quali tesori di saggezza e di bontà rivelino in ogni occasione le mas- saie italiane. „ «Ut-', iX i i : t i Un'altra bella prova di altitudine mo- rale ci hanno dato le massaie italiane a proposito del Grande Concorso Nit zionale : « Sette Colazioni e sette desi- nari, per quattro persone, con Lire 70 ». Confessiamo che, non appena pubbli- cati i nomi delle cinque vincitrici e del- le altre degne di solenne encomio, ci aspettavamo qualche centinaio di lette- re, magari anonime, contenenti prote- ste, biasimi, punzajccljiature e, forse, addirittura insulti alla Giuria! Non ci stancheremo mai di ripeterlo : Cinque le premiate e tremilaottocen- toquattro le aspiranti! Noi della Commissione aggiudicatri- ce ci andavamo confidando l'una all'al- tra : « Figurarsi ! La donna non ha cer- te superiorità e comprensioni. La vani- tà femminile, quando è offesa, non per- dona. » ! Una di noi che ha la cattiva abitudi- ne di citare Dante e fa ogni tanto la bas-bleu, ci ha persino ricordato che forse non a caso il divino Poeta pose, come primo condannato ad espiare nel- l'Inferno la colpa dell'invidia... una donna! La più ottimista fra noi coocedeva le attenuanti : « In fondo, però, per questo caso, il risentimento sarebbe abbastanza scusa- bile, che c'è di mezzo l'amor proprio familiare : Aver mancato il premio rincresce, di certo, non già per piccolezza maligna, e, tanto meno, per interesse; ma per- chè le concorrenti volevano far bella fi- gura agli occhi del consorte, dei geni- tori, del fidanzato ». -— Sia pure. Ma quante speranze de- luse! Chi ci salverà? Povere noi! — Invece... Quale gradita sorpresa ci aspettava ! « Udite. Udite ! » : Piovvero in Redazione le più grazio- se, le più simpatiche letterine piene di lodi a proposito del concorso. E chi miai ne erano le gentili firma- tarie? Proprio le concorrenti rimaste senza guiderdone! Ne riportiamo una: la lettera della Signora Silvia Bonandini Bergamaschi Sentite quanto è carina! « Io sono una delle 3800 concorrenti e per le indiscrezioni di Aldo Pasetti potevo non permettermi il lusso di ave- re un briciolo di speranza. Eppure ri- conosco che le signore premiate hanno presentato dei veri capolavori. « Ed io ammiro l'abilità della, signo- ra vincitrice nel preparaire le liste; non solo per la chiarezza e la precisione dei particolari, ma sopratutto per quel- l'amore che si legge tra le righe: l'a more della donna per la casa; e non per quella soltanto che è suo nido e suo tempio, ma per quella casa che sorri de alle altre, dove vorremmo vedere effuso e diffuso il sorriso che viene dal le geniali risorse della brava massaia ». Tanta delicatezza di sentire è vera- mente ammirevole. In quale campo di altre gare fra don- ne ai sarebbe verificato tale miracolo? Nei concorsi d'i bellezza? In quelli letterari? Hélas. Evviva la Massaia Italiana! Tuttavia, con la nostra solita siceri- tà, vogliamo dare sodisfazione anche a quelle quattro o cinque abbonate (sì, ci furono!) che trovarono a ridire — (comunque, con molto garbo e con mol- ta riguardosa discrezione) — sul pro- gramma del primo premio. Esse sono: la Signora Gibenni di To- rino, la Signora Garassino di Belluno, la Signora Ramacciotti di Firenze ed una che si firma « l'abbonata milanese C. R. B. », nonché, attraverso una car- tolina, « alcune brave mlassaie roma- ne ». La motivazione degli appunti mossi alla premiata ed alle premiatiti non fa però che... aumentare il merito della signora Valori, poiché è basata sulla meraviglia che reca tanta modicità di spesa! E diciamo « meraviglia » per usare un cortese eufemismo: Era diffidenza bella e buona! Ecco la risposta a tale critica: La signora Valori aveva premesso al suo lavoro una dichiarazione generica che fu pubblicata insieme al saggio di concorso : « I prezzi cui s'ispira la soluzione di questo Concorso — diceva — sono quel- li praticati sul Mercato di Roma, uno dei più cari che esistono in Italia. So- no perciò piuttosto abbondanti che scarsi ». Ed una lettera diretta dalla concor- rente alla Giuria faceva constatare tut- ta la verità di quella affermazione pre- i giudiziale, poiché era ^accompagnata dal Bollettino dei prezzi del mercato di Roma nel mese di marzo (l'epoca, cioè in cui venne bandito il concorso). Or bene, tale bollettino di prezzi che si chiama Capitolium e che abbiamo novamente .sott'occhio mentre scrivia- mo la presente nota, (chiunque può, del resto, procurarselo) risponderà per noi ai vari... capi d'accusa. Da tale Capitolium risulta, per esem- pio, che il manzo congelato viene ven- duto a Roma proprio a L. 4 il Kg. a quel prezzo cioè parso inverosimile al- la nostra abbonata di Tonno la quale metteva del pari in dubbio i prezzi relativi all'oZio. Su questo punto, bisogna intanto con- siderare che le liste pel Concorso' ven- nero compilate proprio nel colmo della campagna per il ribasso dei prezzi e che perciò sui mercati rionali era una vera gava per mostrare al pubblico che si era tornati a prezzi prossimi a quelli dell'anteguerra. In quel tempo-, dunque, si vide scen- dere l'olio fino a L. 6 al fiasco, ossia a tre lire al Kg.! Pei- il baccalà, (altro alimento incri- minato per la indicazione del suo mo- dico costo) osserveremo che un mezzo chilo per quattro persone è dose quasi esagerata e che, perciò, se si è scarseg- giato nel prezzo, si è poi abbondato nel peso, il che permette di ristabilire molto facilmente l'equilibio. Questo ragionamento valga pure per l'olio, che ha costituito la vera testa di turco delle... protestanti: anche se og- gi è aumentato di prezzo, può venir so- stituito, in parte, con lo strutto. Ora, Io strutto è segnato sul Capito- lium L. 4,50 al Kg. e l'olio L. 5. Se si prendono 4 Eg. di strutto, la spesa è di L. 1,80, mentre 1/4 di litro d'olio può prendersi a L. 1,25. ( E poiché L. 1,80 più L. 1,25 fa li- re 3,05, torna la cifra preventivamen- te fissata dalla nostra concorrente. Il Capitolium dice altresì che le pa- tate costano L. 0,60 al Kg.; e, la lista della vincitrice del primo premio cal- cola una spesa di L. 0,40 per mezzo chilogramma di patate: diciamo MEZ- ZO. Dunque essa ce le flette più care della realtà. Le accusatoci sono in torto. Il prezzo dell'insalata è stato trovato troppo basso? Ma il Capitolium che la Giuria per suffragare le affermazioni della concorrente parla chiaro : L, 0,20 una pianta di indivia. Altre osservazioni vennero fatte sulla spesa del piatto « fettine di carne ». Il listino di Roma porta : Carni scel te con osso — fra cui la cosidetta pez za — L. 10. Ora non è proprio la « pez- za » la carne più adatta per le fettine? Tre etti di pezza a L. 10 al Kg. fanno dunque circa L. 3, come era stato se- gnato. E così al riso, alle lenti, alla morta- della si dettero prezzi più che giusti- ficati dal predetto listino. All'abbonata, poi, che scrive di aver pagato sèmpre i piccioni L. ' fif ia nostra premiata ha preventivamente risposto: Forse prevedendo come il prezzo ro- mano potesse sembrare troppo mode- sto, ci aveva spiegato che nel negozio Scialanga, in via dei Pastini, a Roma, si sono venduti piccioni a L. 2,90. E' possibile che la signora Valori abbia assistito, per pura, combinazione, ad una Specie di fenomeno più unico che raro? Ovvero che si sia messa a girare tutta Roma per veder d'imbroccare un'ope- razione di compra-vendita così eccezio- nale? E proseguiamo nella disamina: U pesce da frittura è segnato nel Ca- pitolium a L. 4,80 al Kg. (la vincitri- ce ha parlato di « L. 2 di pesce », sen- za indicare il peso). Avrà voluto dire: quasi mezzo chilo. Pure il prezzo dell'abbacchio roma- no fu controllato. Risponde al giusto. E così via. Comunque, i programmi vanno in- terpretati con un granellino di sale (di quello che... non si compra dal dro- ghiere). Non si potevano dare, al nostro que sito, soluzioni miracolose; ma tali che rappresentassero una guida, un aiuto: bisognava dimostrare, insomma, che si può mangiar bene anche nelle fami- glie di pochissimi mezzi, se la massaia sappia riflettere sul problema e orga- nizzarsi. Or bene, propio in questa gui- da, la signora Valori — anche se ci fos- se 4 '» 10 cent,epimi più o meno esatti nei suoi preventiyi — è meravigliosamente riuscita. E le rinnoviamo i nostri vivi rallegramenti ! citati) Parmigiano Kg. 0,050 a re 13) Maccheroni Kg. 0,400 a re 2,40) . . . . . Sale . . . . . . Riporto L. 4,80 . . » 0,60 0,65 (li. '(li- Pesce Kg. 0,200 a (L. 6) . . Uovo . . . Spinaci Strutto per friggere Kg. 0,045 a (L. 7) . . . . Patate Kg. 0,500 a (L. 0,60) . Ai-anéi N; 4 . . . . . » » » » » » » » » 0,95 0,10 1,20 0,40 0,15 0,30 0,30 0,45 L. 9,90 1 1 1 ° P r e m i o : A i d a B a l J i n i Rammenteranno i lettori come la vincitrice del terzo premio avesse re- datte due differenti liste per settimana: l'una dedicata alle famiglie d'operai; l'altra alle modeste borse della piccola borghesia, tenendo anche conto della di- versità dei cibi inerenti (più grossolani per chi lavora di braccia; più leggeri per chi fa vita setentaria o lavori di cervello). Nel precedente numero pub- blicammo i ménus relativi agli operai. Diamo oggi la lista per gli altri... L U N E D I ' Colazione: Riso in bianco; Frittatina con tre uova ; Fritelline di farina di castagne. Desinare : Brodo di verdura e pastina; Magro di castrato ai ferri per gli adulti; Formaggio fresco tenero per i ragazzi ; Verdura in insalata. SPESA Pane Kg. 1 a (L. 1,60) . . L. 1,60 Riso Kg. 0,400 a (L. 1,40) . » 0,55 Burro Kg. 0,100 a (L. 13) . » 1,30 Farina di castange Kg. 0,050 a (L. 7) » 0,35 Strutto per friggere Kg. 0,045 a (L. 7) » 0,30 Sale » 0,10 Verdura varia Kg. 1 a (L. 0,70) » 0,70 Pasta Kg. 0,250 a (L. 2,40) . » 0,60 Magro di castrato Kg. 0,200 a (L. 9) » 1,80 Parmigiano morbido Kg. 1 a (L. 8) » 0,80 Olio e aceto (L. 0,10 dell'uno e dell'altro) » 0,20 L. 8,30 NOTE Le fritelline di farina di castagne 3Ì fanno impastando farina e acqua; ver- sando l'acqua sulla farina a freddo nel- la proporzione che si vuole. Il brodo di verdura si ottiene metten- do a bollire nell'acqua salata, un gam- bo di sedano (poco perchè dà amaro) carota, cipolla, 2 patate, 2 zucchini (pi- selli quando ci sono, un pugno) pochi spinaci e niente cavolo perchè domine- rebbe tutto. Si fa bollire due ore e si cola, per mo. do che il brodo resti limpido. La ver- dura si mangia poi con olio e aceto; ma avendo bollito così a lungo, ha ce- duto al brodo tutte le sostanze nutri- tive. M A R T E D Ì ' Colazione : Pastina in brodo; Lesso; Ci- polle lessate per contorno. Desinare: Crostini con burro e acciu- ghe; Polpettine colla carne avanzata per gli adulti; Due uova battute col- lo zucchero per i ragazzi; Aranci. SPESA Pane Kg. 1 a (L. 1,60) . . L. 1,60 Manzo per brodo Kg. 0,500 a (L- 7 > ,5 °) » 3,75 Rigaglie di pol lo: un fegati- no e uno stomaco « per ta- gliare il brodo » . . . . » 100 Strutto per friggere le poi- pettine Kg. 0,030 a (L. 7) Pasta Kg. 0,250 a (L. 2,40) . Cipolle Kg. 0,400 a (L. 0,50) Sale . . . ' . ' Burro Kg. 0,025 a L. 13) . . Un'acciuga per i crostini . . Uovo per polpette N. 1 . . Uova fresche N. 2 a (L. 0,45) Zucchero Kg. 0,045 a (L. 6,50) Aranci N. 4 . . 0,20 0,60 0,20 0,10 0,35 0,15 0,40 0,90 0,30 0,45 L. 10,00 NOTE La cipolla ha il vantaggio, nonostan- te il suo grande effetto sugli organi di- gestivi, di non condurre a nessuna ec- citazione e a nessun affaticamento di certi centri di nervi. Il suo contenuto di zolfo ha invece una buona influen- za sul tessuto nervoso dell'intestino e sull'attività dei réni. La carne si trita cól coltello, vi si unisce un uovo sbattuto, un po' di prez- zemolo, della mollica di pane inzuppa- ta nel latte; si fanno tante polpettine, si passano nel pangrattato e si frig- gono. M E R C O L E D Ì ' NOTE <• Eo spezzatino si mangia alla sera per- chè col suo sugo avendo condito la mi- nestra di mezzogiorno si verrebbero a mangiare due pietanze vicine, di gusto analogo. G I O V E D Ì ' Colazione'. Pastina in brodo; Manzo lesso e rigaglie pei ragazzi; Contor- no di insalata. Desinare : Riso in brodo; Manzo rima- sto con salsa; Ciambellone dolce. ' SPESA Pane Kg. 1 a (L. 1,60) . . Sale . . Manzo per brodo Kg. 0,600 a (L. 7,50) . . V . . / " V Rigaglie: stomaco e fegatino di pollo Insalata Olio e aceto Pastina per brodo Kg. 0.250 a (L. 2,40) Biso Kg. 0,250 a (L. 1,40) . . Olio Kg. 0,100 a (L. 7) . . Prezzemolo, pomodoro per salsa . Ciambellone dolce Kg . 0.150 a (L. 8) . . . . . . G R A T I S la Società Anon. NOTARI (Istituto Editoriale Italiano) invia l 'elegant e opuscolo conte- nente il Catalogo del le propr ie CELEBRAT RACECOLT per le quali - compresi gli ul t imi 15 vo lumi di UM- BERTO NOTARI - si co n c edono abbonamenti A R A T E M E N S I L I Farne richiesta alla Società stessa: Monte Napo l eone 45 M I L A N O L. 1,60 » 0,10 L. 4,50 » 1,00 » 0,25 » 0,35 » 0,60 » 0,35 » 0,70 » 0,20 » 1,20 L. 10,85 NOTE Il riso per la sera si cuoce nell'ac- qua, perchè altrimenti consumerebbe troppo brodo (un terzo di quello del pranzo). La salsa da met tere sul lesso — che va tagliato a pezzettini sottili — si fa con olio abbondante, prezzemolo e po- modoro. V E N E R D Ì ' Colazione : Pasta coi fagioli; Pesce per gli adulti; Uova per i ragazzi (a la coque). Desinare : Polenta; Uova per gli adulti (fritte); Formaggio per i ragazzi; Frutta. SPESA Pane Kg. 1 a (L. 1,60) . . L. 1,60 Sale e pepe » 0,10 Pasta Kg. 0,200 a (L. 2,40) . » 0,50 Fagioli Kg. 0,200 a (L. 1,40) » 0,30 Olio Kg. 0,040 a (L. 7) . . » 0,30 Cipolla e pomodoro . . . » 0,20 Pesce Kg. 0,400 a (L. 6) . . » 2,40 Uova N. 4 » 1,60 Formaggio Kg. 0>,100 a (L. 8) » 0,80 Fichi sécchi Kg. 0,050 a (li- re 2,25) » o,30 TEREM DI SALEIC ( p r e s s o V o g k e r a ) MAGGIO -OTTOBRE CURE S A L S O I OD I CHE ( B a g n i . Fanghi - I na l a z i o n i) C U RE S O L F O R O S E Consu l en ti : p r o f . C l i v i » , p r o f . Ca l am i t a, p r o f . Ma n t e g a z za 1 D i r e t t o re San i t ar i o: D . r E. D i v i a ni L. 8,10 NOTE Soffritto con olio e cipolla e pomo- doro. Indi i fagioli con tutta l'acqua ove hanno bollito e la pasta. Pepe. S A B A T O Colazione : Risotto milanese (senza bro- do); Coniglio arrosto con patate. Desinare: Zuppa di verdura con dadi- ni di pane « saltato » nel burro; Mo r- tadella. Frutta: mele o castagne. NOTE Si soffrigge nel burro una grossa ci- polla e vi si cuoce il riso allungando con acqua bollente. Poi vi si mette lo zafferano. « Lo zafferano ha un'azione eccitante, stimola l'appetito e promuove la di gestione. — Artusi ». • La verdura dopo cotta si passa al se- taccio e vi si gettano i dadini di pane. Eccellente quando vi sono i piselli freschi. SPESA Pane Kg. 1 a (L. 1,60) . . L. 1,60 Mele c castagne Kg. 0,250 (a L. 1,40) E' il boccone più squisito perchè composto della famose olive dolcificato! TOMASELLI, denocciola, te e ripiene con filetti d'acciughe all'olio, con contorno di capperini piccanti; è l 'ideale pe* stimolare deliziosamente l'appetito e mangiare di- vinamente bene. Si vendo nelle primarie salumeria a L. 4 l'etto. Per propa- ganda spediscasi, sotto co- sto, per una sola volta, pacco postale con tré' eleganti scatole di gr. 300 ciascuna, frane«, domicilio in qualsiasi Comune d'Italia, previ*, rimessa vaglia postale di sole lire dieci, o contrassegno L. 1 in più. Indirizzare: IN- DUSTRIE OLIVE TOMASELLI . PATERNO' (Sicilia). Colazione: Maccheroni al sugo; Pesce ! ^ ' ' ' ' ' ' ' ' ' - - ° Zafferano (una cantina) • • Burro e formaggió Kg. 0,100 fritto per gli adulti; Frittatina per i ragazzi. Desinare: Stracotto di spezzatino con patate lessate; Aranci: SPESA Pane Kg, 1 a (L. 1,60) ." . L. 1,6Q Spezzatino di vitello Kg. 0,400 a (L. 8) . . . . . . . » 3,20 Per intingolo: sedano, carota, pancetta, olio (prezzi già A riportare L. 4,80 a (L. 13) Coniglio Kg. 0,350 a (L. 6) . Patate Kg. 0,500 a (L. 0,60) Strutto Kg. 0,45 a (L. 7) . . Cipòlla Kg. 0,100 a (L. 0,50) Mortadella Kg. 0,150 a (L. 12) Verdura per zuppa Kg. 1 a L. 0,95) 0.35 0,10 0,20 1,30 2,10 0,30 0,30' 0,05 1,80 0,95 L. 9,05 LA GUGINAJGIAENIG VISITATE I MAGAZZINI E NEGOZIO DELLA DITTA SPEC I AL I ZZATA IN MO- BILI DA CUCINA IGIENICI E . 2 A N O T T I . ARREDATE LA VOSTRA C U C I NA f CON MOB I LI I T A L X A M i S i S I M I DI STILEE LAVORAZIONE, ELEGANTI, PRATICI, SO- LIDISSIMI, SEMPLICI E IN SPECIAL MODO LAVABILI ALL' INTERNO PER L' IGIE- NE PIÙ SCRUPOLOSA COMPLETATE LA VOSTRA CUCINA CON LA GHIACCIAIA ZANOTTI IGIENICA, PRATICA E CHE CONSENTE UN ECONOMIA DEL 30°| o MASSIME ONOREFICENZE FABBRICA PROPRIA VIA VINCENZO MONTI 33 MILANO TELEFONO N- 8 0 - 3 59
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