LA CUCINA ITALIANA 1931
f a f . 4 L A C U C I N A I T A L I A N A N. 7 - lS"L- . ìg Ih mi. LA TAVOLA MAN I C A R E T T I -IP I A T T P R E L I BIAT - CUC IAN F O L C L OR I S T A -ACUC I N CONV I VEI A L COLAZIONE PER SEI PERSONE L I STA: Frittata al ch aro di luna; Zitella di Mare al D'avolo; Riso in terrazza ; Toscane infilzate in giardino; Lampi alla vaniglia; Frutta; Cacio; Bra- siliano. 1) • (Frittata al chiaro di luna). -- Sei torli d'uova montate aggiungendo rei cucchiai di parmigiano grattato, sa- le, pepe c noce moscata ; aggiungete le sei chiare montate a neve, versate me- tà del composto in una padella imbur- rata — appena rassodato spargete sei bei pomidori pelati c che siano stati grigliali — prezzcmol -, trito e basili- co. Versale il resto del composto dando dieci minuti di forno regolare. Capovol- gete in un piatto rotondo d'argento, ultimando la frittata con 300 gr. di tor- ¡éllini lessati, conditi e cosparsi di par- migiano grattato. 2) - j Zi t e l la di Mare al Diavolo). — Tagl iate le code a due belle arago- ste medie — tagliatele a medaglione traversale, passatele leggermente a fa- rina con una spruzzata di colmans — sale, pepe, e cajenna. Cucinate con un po' di scalogna trita, rosolandole. Ba- gnate con due bicchieri di vino bianco, appena ridotto aggiungete un bicchieri- no di cognac e se avete un po' di brodo di pesce — legate con un po' di fecola servendolo sul riso. 3) - ( Riso in terrazza). — Riso la- vato, lessato, scolato rilavato con ac- qua fresca asciugandolo sul tovagliolo rifinendolo di asciugare in una tortiera in stufa cospargendolo con un po' di burro leggermente sciolto. 4) - ( To s c a ne infilzate in giardinoì. — Due bei polli toscani novelli alio spiedo guarniti con primizie. 5} - (Lampi alla vaniglia) — L e- clairs o profiteroles dei francasi, le « bi- gnè » degli Italiani, farcite con panna e servite su piatto, salsandolc con cre- ma e vaniglia leggermente tiepida. — D'A LICATA (Capocuoco delle vetture ri- storanti dei Grandi Treni Europei). 'sceglietevi le più belle e i più belli (ge- neralmente sono i più grossi); ben la- vati, disposti su lastra, esponeteli a forte ce l ere: s'aprono. Cogliete il mollusco e serbatelo in un easseruoletto. Pre- paratevi una dadolata fra funghetti sotto aceto, e tartufi bianchi e ner i ; gril- lettatela con burro e condensatevi del vino bianco. Ancora preparate delle code di gam- beri sgusciate. Coi earapaceetti pestati nel mortaio e rosolati in molto burro con aromi, otterrete un panetto di bur- ro di gamberi col quale facendo spu- mare parecchi tuorli d'uovo col fumet- to dei filetti, avrete pronta una salsa di gamberi. E ' la consueta Olandese montata, in- vece che con burro semplice, con burro di gamberi e in più il fumetto o essen- za del fine pesce. E ora la pasta sfogliata: La stendete sul tavolo e v'incidete due ellissi vaste ben formate e che ab- biano la capacità in latitudine e lon- gitudine di contenere tutto quanto ave- te pronto. Sovrapposte dunque le due ellissi col- la voluta maniera, coll'incisione pure ellittica sulla superiore, mettete al forno forte, sapete già che appena cotta d'un bel colore flavo voi avete un'elegante « ventivola » di forma un po' inconsue- ta, ma graziosa. Preparatela vuota togliendo il coper- chio (ciò appena sformata). Dunque, prima sul fondo uno strato di quei tali lunghetti e tartufi, sopra i filetti co- spargete di salsa gamberi e guarnite coi molluschi e code di gamberi ed infine velate di salsa. Coperchio, e un momen- to ancora di forno. Colla massima ele- ganza pesate su vassoio d'argento delle salviette frangiate, disponetevi ai lati dei cespugli di crescione, delle fronde di capelvenere e varate alla tavola que- sto poema d' ittiologia! — MARIO MARI- NONI. freddare, indi aggiungetevi mezzo bic- chiere di buon brodo e passate all'« é- iamir.e ». Versate detto liquido in una casseruola con cinque tuorli d'uova è 150 grammi di burro fresco, lavoratela a bagno-maria bollente, lasciando po- scia riposare. Prima di servirla lavo- ratela di nuovo aggiungendo altri 50 grammi di burro. — LUIGI GORLA. ALTRA SALSA COME SOPRA Un tri tume di timo, cipolla, carota, gambi di prezzemolo, fare soffriggere con olio, quando incominci a prendere un po' di colore, scolare Fol io e ba- gnare con un po' d'aceto di vino bian- co lasciando ridurre. Quindi aggiunge- re un po' di salsa spagnola e fondo di caccia. Coprire la casseruola e lascia- re bollire dolcemente per li arigo tem- po; aggiungere pure qualche chicco di pepe. Al momento di servire terminare la salsa, tirandovi panna (montata le iil bianco d'uova dure e tritate. — G. GIANNONI. PASTICCIO DI FEGATO PER ANTIPASTO Un etto di burro, tre fritture di mezzo etto d'acciughe. Si fanno arroso- lare le fritture con cipolla, ritirandole dal fuoco quasi subito e tolta la cipol- la, si mettono sul tagliere insieme alle acciughe e i i trita tutto •finissimo; iridi si passa al setaccio, si sbatte il burro, che avrete reso tenerissimo mettendolo un pochino nel forno della 3tufa, e poi ci si unisce il pesto, ottenuto mescolan- do con cura. Allora si mette in una forma e si la- ncia in luogo fresco almeno per dodici ore. — L'Abbonda RINA TADELLA-MC- RETTA. PALLOTTOLINE DEL PARADISO Montate 4 chiare d'uovo, unite i ros- si, versateci 4 cucchiaiate di pan-trito e altrettanti di formaggio, un pochino di noce moscata e sale. Mescolate il tutto adagino perchè ri- manga soffice. Versate a piccole cucchia- iate nel brodo di pollo e lasciate cuo- cere per dieci minuti. — L'Abbonata RINA TADEI.LA. Moretta (Cuneo). INSALATA D'OLIVE FARCITE Prendete delle grosse olive, dalle qua- li, con cura, si toglieranno i noccioli. Preparate un ripieno di carne di pollo ed erbe fine e introducete il detto'ripie- no nelle olive, immergendole per pochi mini'iti nell 'acqua bollente. Quando le olive saranno per bene asciugate, si condiranno con sale, pe- pe, aceto e olio. A questa insalata si possono aggiun- gere dele uova sode, tagliate a lunette. INSALATA DI ARANCE Tagliate traversalmente le arance in fette dello spessore di mezzo centime- tro, levandone i semi. Disponete le fette in un piatto fon- do, cospargete generosamente di zuc- chero in polvere, versatevi sopra del buon cognac e lasciatele macerare una mezz'ora. — L'Abbonata GIUSEPPINA JASBITZ . Trieste. ZUPPA REALE Si prendano 30 grammi di fiore di fa- rina, 30 di burro fuso, 25 di parmi- giano grattugiato e un movo. Si amalgama tutto insieme e vi si aggiunge sale e odore di noce moscata a piacere, Si prende poi un pezzo di tela bagnata, vi si vers'a il composto, si lega piuttosto lento e si mette a bol- lire nel brodo per dire ore. Si toglie e si taglia a fette, a dadi, a losanghe a piacere. Si pone in una zuppiera e si versa il brodo. Questa dose basta per ire persone. — EGLE ANCIDEI CEYA. OLI VETTE DI FILETTO AL RISO Sottilmente cpahmte delle fette di filetto allineale sopra al tagliere leg- germente cbsjxu'fq di farina bianca. Ottenete un finissimo ripieno con ri- tagli di filetto c fegato di vitello, sala- me crudo, formaggio grattugiato, prez- zemolo, un pezzo di pancetta, sale, pepe, noce moscata. Distribuitolo a macchiet- ti in mezze, alle fasele di filetto. Invol- gete tosto dando bella forma cilindrica. Intercalate quindi fra un'olivetta e l 'altra delle foglie di salvia e delle fette di guancetta e passandole cogli stecchi riuniteli a gruppi di tre. Da ambe le parti biondeggiate in bur- ro abbondante, fragrantizzate con mar- sala e quando saranno ben cotte, pre- sentate sopra ad un rialzo di risotto bi anco . .— ERNESTO ROMAGNOLI. GELATINA DOLCE TRASPARENTE Sfogliando un vecchio libro, trovato j ili casa della mia nonna, leggo notala , qualche ricetta che trascrivo pel gior- I naie La Cucina Ital iana — giornale tan- i to simpatico, interessante, che con i "sùòi consigli istruisce aiuta e diletta. Zucchero, rosolio, rhum, colla di pe- sce. Si pongono nell 'acqua venti grammi di colla di pesce per qualche momen- to, cambiando nel frattempo due volte l 'acqua. Quando la colla è gonfiata si pone in una pirofila al fuoco con un bic- chiere d'acqua. Sciolta che sia, si passa per un pan- nolino. Nel frattempo porre al fuoco tre etti di zucchero con un bicchiere d'acqua. Unire lo zucchero sciolto alla colla passata, aggiungendo il succo di un limone, un bicchierino di alkermes per dare il colore e un poco di rhum. Quando il composto si comincia a in- tiepidire si versa nello stampo bagnato tli rosolio e si pone in ghiaccio. — L'Abbonata MARIA BEVILACQUA, Chieti. UOVA ALLA CINESE Sei uova sode vengano tagliate ognu- na in quattro parti, indi passatele al- l'uovo ed il pane per essere fritte. Così preparate vengano adagiate in un tega- me ove si trova un buon sugo di manzo. Gustate di pape, noce moscata e sugo di limone. Una sabatina basta per poter servire. — ERNESTO ROMAGNOLI. MINESTRA DI PALLOTTOLE DI RISO Vuol essere riso cotto nel latte e avan- zato. Scolatelo bene e impastatelo a freddo con un .pa'. di cale, burro, par- migiano grattugiato, noce moscata, un uovo intero e un torlo. Fat to per bene il pastone, ne farete tante piccole pal- lottole che involgerete nell'uovo sbattu- to, poi nel pangrattato e finalmente frig- gerete nel burro. Mettete in zuppiera, versate il brodo caldo e servite. — Un abbonato fedele - Intra. FILETTI DI TROTA ALLA « BENACO» A varie trote d'uguale grossezza, cen la voluta arte, togliete i filetti. Accarezzateli colla copparella e quin- di allineateli su placca spugnata di bur- ro, polverizzate con sale, gocciolatevi del sugo di limone e spargetevi degli aromi, timo, piloro, cipolla, steli di prezzemolo, pepe contuso, ecc. Spruz- zate infine con vino bianco e metteteci sopra un manto di carta pergamena bar rata; sono pronti da porgere al forno. Fra un'adunata di ostriche e peoci BAMBINI FASCIATI Preparate, ben battute, tante fetto- line di polpa di manzo o di vitello che disporrete una a fianco dell'altra sul tagliere. Sopra ogni fettina collocate poi un battuto, hen trito e amalga- mato, di lardo e salvia, uno spicchio di uovo sodo, un listerello di carota e uno di sedano; spolverate con sale e pepe, quindi ravvolgete la fettolina col ripieno come si fascia un bimbo, e legatela con un filo. In casseruola, preparate , un buon soffritto misto di burro e lardo o di burro ed olio, cipol- lina ed altro a vostro piacere, ponen- dovi a rosolare per 'Un quarto d'ora i « niiios envtieltos » fino a che abbia- no preso un bel colore; poi unirete salsa di pomodoro diluita o, se più vi piace, vino bianco, cuocendo lentamen- te e unendo, come guarnizione, nell'in- tingolo stesso, spinaci o piselli. — CE- SARINA LUSENTI. SALSA PER PESCE Pestate in mortaio 2 acciughe salate, che avrete prima pulite e private delle lische, 2 spicchi d'aglio, 75 gr. finocchi, 25 gr. capperi, 2 o 3 tuorli d'uova sode, della midolla di pane inzeppata nell'a- ceto, la polpa di 6 grosse olive e un po' di saie. Pesterete ogni cosa contempo- raneamente, avendo cura di ridurre il tutto a una densa pasta. Passate quindi allo staccio, unitevi mezzo bicchiere di aceto e uno d'olio fino e stemperate be- ne con un cucchiaio e servitèvene. tanto per pesce quanto per carne allesso. — L'Abbonata T ITTORIA PETRACCA, Trieste. SALSA PER CONDIRE CARNE 0 CACCIA Fate ridurre in una casseruola sei cuc- chiai d'aceto di vino fino con sei grani di pepe, riducete a metà; lasciate raf- ESOTISMI LA « ICA-KA » dello TZAREVICH E' il farinaggio nazionale dei russi, me lo ha dato una vecchia russa; mai ricetta culinaria suscitò di più il mio stupore e la mia attenzione. Confessate anche la vostra? Si fa così: Bisogna adoperare la gramolata di frumentone, comunemente detta tritel- lo da noi e Ka-Ka dai russi — prende- tene un chilo e stemperatelo con sette od otto decilitri d'acqua tiepida, lavo- rando bene l ' impasto perchè diventi omogeneo e compatto. Versatelo in casseruola alla russa, e pigiatelo bene prima di metterlo in forno caldo, dove lo lascerete due ore — passate queste vi troverete al cospet- to di uria polentina contenuta in una crosticina dorata. Togliete la crosta superiore e versate l ' interno molle, sen- za intaccare le pareti incrostate all'in- giro, in una casseruola pulita, aggiun- gete gr. 100 di burro, mescolate bene bene e rovesciate l ' impasto sul tavolo di marmo, ( o sull'asse della pasta), alto un centimetro, mettendovi sopra un piatto grande e un peso, perchè de- ve raffreddare sotto pressione; quando sarà ben freddo fatene dei dischetti della dimensione' di un marengo (se la memoria vi serve!) e fate passare il prezioso ricordo nel burro fuso, ser- vite in ciotoline di legno alla russa, che tutti', conoscono. , . La vecchia .signora; così ancora mi dis- se: era ' la predilezione. dello Tzarevich la ciqtolina idi monete , d oro. Spesse volte la Tzarina confezionava il sem- plicissimo,.¿piatto con . le sue; trepidanti mani presaghe: il bimbo ¡era coirteli-" to, la Mamma diceva che le mani di- ventavano bianche al contatto dell'im- pasto, non certo degno di una Regina ». — GINA ZANOTTI R USCONI - Milano. Preparazion divee-s 'del píllame MARINATA Si mette, in marinata ogni specie di polli e colombi, ed ecco come. Togliete la pelle, separatene le parti, risciacqua- tele nell 'acqua fresca, preparate una marinata composta di metà aceto e di agresto con metà brodo, sale, pepe, prezzemolo, cipolle, bulbi di cipolle ed una foglia di lauro. Mettetevi i pezzi di pollo o piccione ammorsellato e te- neteli per due o tre ore sulla cenere cal- da; poi fate scolare, bagnate in ¡uova sbattute, passateli per la farina e fate friggere servendo con guarnitura di prezzemolo fritto. CROCCHETTE Fate sciogliere in una casseruola «n buon pezzo di burro, unitevi del prezze- molo e funghi minutati, due cucchiaiate di farina, sale, pepe e noce moscata; date .:na prima cottura e bagnate con brodo ed alquanta crema. Questa spe- cie di salsa sarà della consistenza della pappina. Tagl iate in piccoli pezzi o da- di la carne del pollo che dovrà esser cotto alla sera innanzi e passate nella detta salsa lasciando raffreddare. Fatene delle pallottoline in uova sbat- tute e passate nel pane grattugiato; bagnate le pallottoline in uova sbattute e passatele una seconda volta nel pane grattugiato. Fate friggere, facendo pren- dere un bel colore, e servite con guarnì- tura di prezzemolo fritto. GALANTINA Disossate 1111 pol lo; dopo di averlo vuotato e passato alla fiamma, togliete- ne le ali, cominciando dalla parte su- periore e lasciando sulla carcassa meno carne possibile. Procurate di non gua- stare la pelle che deve rimanere ade- rente alla carne. Preparate dopo di ciò un ripieno nel modo seguente: Prendete 375 grammi di noce di vitello ed altrettanto prosciut- to; tagliate il tutto ben minuto, aggiun- gendovi pepe, sale, spezie, un uovo e tagliate- più minuto per la seconda vol- -a. Stendete la pelle sopra ari panno fi- no, mettetevi uno strato di ripieno del- lo spessore di due dita, poi uno di filetti di pollo che avrete separati e messi da parte. Fatevi uno strato di tartufi in ro- telle fini; poi uno di fette di lingua al- io scarlatto ed infine un nuovo strato di ripieno. Si prosegue nello stesso modo fino a che il pollo sia pieno. Dopò d'aver di- sposto il rimanente del ripieno al di »opra, si riduce la pelle, in modo che il ripieno non possa uscirne e che il pollo, per quanto possibile, ritenga la sua forma primitiva. Coprite la galan- tina con fétte di lardo, passate in un po' di sale; inviluppatela in un panno fino di cui legherete i due capi e assicure- rete con un po' di spago. Fatela cuocere ih una marmitta od in una casseruola, a guisa dello stufato, per quattr'ore, e Servite col fondo della cottura, passata alla stamigna e ridotta in gelatina. Per tagliare la galantina si procede in que- sto modo: Si colmincia a tagliare la ga Iantina pel mezzo in tutta la sua lun gliezza e perpendicolarmente. Si taglia, no delle fette traversali sottili, e man- tenendo il tutto in modo da lasciarle la sua prima forma. Dopo questo s'intro- ducono, in ciascuno dei due lati, degli apiedettini d'argento onde mantengano le due parti. Si decora poi con gelatina. Quando una di queste deve comparire più volte in tavola, non si taglia com- pletamente, ma se ne fanno delle fette fiottili, cominciando soltanto da una parte dei capi e per ogni fetta si serve la parte corrispondente di gelatina. TERRINE DI POLLAME, SELVAGGINA, FEGATI GRASSI, ecc. Una terrina di carne o selvaggina è un pasticcio senza crosta. Prendete una terrina di terra cotta, da poter stare al fuoco ed il cui coperchio chiuda bene. La sceglierete rotonda, ovale o -quadra, a vostro piacimento, o secondo la for- ma dell'animale che vi si deve mettere. Sarà , di forma oblunga per una lepre, rotonda pei tordi o per le -allodole, ecc. Se il piatto si compone d'un coniglio o d'una lepre, leverete la pelle, lo di- sosserete e vuoterete in imodo conve- niente. Praticherete allo stesso modo pei polli, introducendovi alla superficie dei lardelletti e dei* tartufi. Disponete in fondo della" terrina' ed all ' intorno, delle fettine di lardo e mettetevi il pollo o la selvaggina cruda. (Il prosciutto, quan- do si métte in (tuia terrina, dev'esser cotto per metà). Condite con sale, pe- pe, spezie in polvere, timo, lauro, pur esso in polvere, ma in piccola dose. Aggiungetevi un piccolo spicchio d'a- glio. Comprimete fortemente la carne in modo che prenda un tutto ben compat- to e senza -vuoti. Spianate la parte su- periore con un ripieno che avrete pre- parato . prima con pollo, prosciutto o carne di salsiccia. Coprite -con fette di lardo; e fra il coperchio ed il recipien- te méttete.delle^striscie di carta per pre- venire Io svaporamento, conservare "l'o- dore gustevoli;, e, per ultimo, mettete e cuocere al for.no . — CONTE CELSO DI CANDIANO, - (volgarizzatore per VItalia delle celebri ricette mondiali di Jean Marie Parmentier). Lisat P J o d e nMi s t di cuc ian rivoluzionaria Risotto mtrogìièerinato con tartufi e tacchi di gomma; Minestrone di cioccolatini all'acqua di Colonia; Zuppa al lucido per le scarpe; Vi tel le dinamitico passato al carbu- ratore ; Costolette di cane all'osso pesante; Salsa di bulloni, violette e dent ifrici; Insalata di papaveri, peli di barba e starnuti; Dolce catramato con puntine da di- segno ; Macedonia di gelato bollente e frutta marcia-acerba ; Vini alla magnesia effervescente. Qualche idea informativa? Subi to! Si iicangiava la polpo della carne e del pesce, trascurando le ossa, elimi- nando le spine. Retrogradi! Bisogna mangiar le ossa, cibo duro, d inamico, simultaneo, veloce ! Bisogna masticar le spine, pietanza acuminata punguìante inci tatrice! Ostracismo al traino, sotto tutte le forme ! Sostituirlo con prosciutti di aquile, salamini di copertoni d'automobile, zamponi di scimpanzè woronoffici! Fini re di scioglier la carile soltan:o tra ovini e bovini. I l rinoceronte, ii coccodrillo, la motocicletta, il verme solitario e il grammofono forniscono ormai delle squisite bistecche è o ttime costolette ! Nè bastai! Bisogna sostituire le pentole, le pignatte, i tegami! Vecchio arma- mentario da mummie antidiluviane. I nuovi arnesi pei cuochi futuri debbono essere i semicupi, le vasche da bagno, le latte di benzina, ce;:. II sale comune non ha efficacia! Ci vuole il sale inglese... Le cucine debbono essere fornite dì forni, fornì crematori e forni. .. teatra- li, tavoli anatomici, sedie elettriche, ferri chirurgici e fornelli a gas asfis- sianti. Soltanto allora l 'umanità potrà nu- trirsi bene, munendosi — beninteso — d esofago in cemento armato, stomaco La Qü i U ' c v c í a al "Com p ò, Per i non Milanesi bisogna premettere che il « Convegno » è una geniale e alia istitu- zione di cultura e di svago di cui è l'api- ma un giovane, letterato, tlinamiep, -pieno, d'ini- ziativa: il Dr. Enzo Ferricri — presso-la quale, ri riuniscono di frequente soci e invitati, per assistere a concerti, conferenze, letture, con la scopo prevalente di.... scoprire- 0 far meglio conoscere qualcuno e qualche cosa e presentare qualche celebrità già decretata ma 110:1 abbastanza nota in Italia. Qualche volta però le ragioni dell'adunata al Convegno, sono di natura un po' meno spi- rituale. Così nel Giugno scorso l'appello fu rivolto per •> La Quattrovata al Convégno» è la riunione riuscì quanto mai affollata e briosa. i l programma del banchetto originale fa com- pendiato in uno Statuto che veniva distribuito all'ingresso, e che spiegava tutto. Dopo aver detto che non sarebbero esistite tavole presidenziali «c l an» ermetici, ecc. e clic un solo discorso della durata corrispondente al tempo di cuocere un uovo alla cci jtìe, sa- rebbe stato urlato al megafono da un inno- cente estrattq a. sorte , — lo Statuto chiama : « Esiste un panorama gastronomico, rappre- sentato da diverse qualità di ricette che si serviranno a tavole diverse, fecondo una scelta che gli ospiti avranno la gentilezza di fare subito .alla ce.de .de) Convegno. Tale scelta de-' vra farsi fra tre ¿¡versi tipi di pranzi... ». Invece della consueta Usta, ogni commensa- le aveva a disposizione un bel volume illu- strato: « La Cucina Elegante », —k nel quale erano indicale mólte pietanze gustose col mo- do di manipolarle |s- c di più aveva un ca'a- tonchip nel quale era segnato il numero del- ia pagina del- volume, -ove si trovava- la" indi- cazione delle pietanze da ordinarsi... E' facile comprendere il chiasso giocondo che tale sistema provocò nella sala affollata da personalità di ogni campo: a cominciare da S. E. il prefetto Fornac iai! con la sua gentile signora, ai più bei nomi della Società mi lanese; artisti, giornalisti, letterati. di marmo e viscere di bronzo. O P O f i P R A À J Z G PER BEA! DIGERIRE. ? F VA AT E V A I A . 5 Q V I . 5 I T A Si G A R E T T A C A M O M I L LAI N COLOMBO — . C A L D A — CALMANTE - DIGESTIVO - INSUPERABILE S A L S O M A G G I O R E {distilleria) LA CASSA DI RISPARMIO RACCOGLIE IL DANARO DEL RISPARMIATORE, LO CUSTODISCE E LO AUMENTA. Deposeitat i vositr rispairm aall Casas di Rispaormi dell Pro. v Lombeard Fondata nel 1823 SEDE CENTRALE IN MILANO VIA MONTE DI PIETÀ N. 8 Depoisit a risparomi al 31 gennoai 1931 L. 4.300.000.00 Erogazioni in beneficenza L. 290.000.000,-^ VOLETE CONSERVARVI SANI E GIOCONDI? Bevete lo s q u i s i t o e d i g i e n i c o .Marsala DELLA DITTA PIETRO CUOIA uf Lòrehio M A R S A L A ( S i c i l i a) A RIGHI ESTASI SPEDISCE LISTINO GRATIS
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