LA CUCINA ITALIANA 1931

t.à\whàita e >id a ¿Tib.no Concessionari autorizzati- / nòstri mobili portano fa nastra marca 4sn EA CUCINA ITAEIXN35 N . 9 - 15 S e t t emEre 1931 solo tipo di pane che, conseguentemen- te, verrebbe a costare meno. ' Pasta : tipo corrente L. 2 ; idem Bo- logna L. 2,5£; idem Genova L. 2,50; idem Napoli L. 2,50-2,70. Variazioni si constateranno anche da negozio a ne- gozio e sopratutto da Comune a Comu- ne, ina limitate a centesimi. CARNI FRESCHE. — La materia prima che fornisce questo completo ali- mento, il bestiame da macello, ha fatto concessioni notevolissime da qualche anno in qua,, perdendo talora anche il cinquanta per cento del suo valore: eb- bene il prezzo delle carni non ha su- bito un eguale ribasso: perchè? C'è o non c'è anche in questo reparto la fa- mosa legge della « vischiosità » dei prez- zi? Ne inventano di tutt'i colori pur di ritardare i libassi! Domandiamo: non è esagerato oggi, vendere la carne ad un prezzo superiore a L. 20? Si dirà che si tratta di « parti » pregiate, di bestiame fino. Si, si, d'accordo, ma sono sempre 20 lire e qualche volta anche 22! Comunque, i prezzi delle diverse qua- lità di carni rispetto al mese preceden- te, non hanno subito variazioni. SALUMI E GENERI DI SALUME- RIA. — La materia prima che si im- piega nella preparazione dei salami, ha segnato recentemente rialzi di una cer- ta entità, ma al dettaglio nessuna oscil- lazione si è registrata. Ecco qualche prezzo: cacciatori L. 17; coppe crude L. 19; mortadella di Bologna di prima qualità L. 13; idem, di seconda L. 11; salsiccia L. 10; prosciutto crudo L. 22; idem cotto L. 19; coppe cotte L. 20; zampone cotto L. 16. L'articolo conserve alimentari, in pri- mo luogo quelle di pomidoro, è orien- tato nettamente al rialzo. La produzio- ne prossima di questa ultima non potrà esser© che scarsa dato lo scarso raccol- to di pomidoro, imputabile alla siccità che ha imperversato parecchi mesi sul Paese. Ci si potrebbe rimediare con un e- nergico atto di prudenza; preparan- do con i soliti procedimenti domestici, sempre del resto efficaci, conserve e sal- se appunto di pomidoro. LATTICINI. — La fisionomia di que- sto mercato tuttora è quella prospettata nel mese scorso nei confronti sia dei prezzi all'ingrosso che nei confronti di quelli al dettaglio. Recentemente una circolare del Ministero delle Corpora- zioni ricordava che i prezzi dei tipi di lusso, non subiscono restrizioni. Ecco pertanto qualche prezzo al det- taglio: reggiano stravecchio L. 18; idem vecchio L. 13; emmenthal svizzero lire 13; idem nazionale L. 9,50; gorgonzola di prima scelta L. 9; mascarpone L. 13; burro da tavola in rotoli L. 14-15; idem in panetti L. 13; idem naturale L. 12; cacio Reale (da tavola) L. 11. Vi è scarsezza nella produzione di quest'ultima derrata, donde si presume che possa rincarare prestissimo. Ma non c'è da preoccuparsi poi tanto, essendo questo fenomeno aderente alla stagio- ne nuova cui andiamo incontro. POLLAME E UOVA. — Questi due articoli tanto intimi tra loro, hanno seguito vie opposte nei prezzi registra- ti nell'ultimo periodo di agosto prima decina di settèmbre; polli in ribasso, di guisa che la miglior qualità si può ac- quistare a L. 15 al ohilogramma, e, quindi, in proporzione discendente! le altre qualità ; le uova si scambiano sulla base di L. 6 la dozzina. Su queste uova si potrebbe moltissimo scrivere, rappre- sentando esse un alimento completo e di alta importanza fisiologica, ben inteso quando sono sane e fresche. Sono sem- pre sane e fresche che si vendono an- che quando hanno sul cesto che le con- tiene il famoso cartellino : « uova fre- sche, della giornata » ? E' frode bell'e mercato alimentare metodo palmolive per conservare la Scaers variaizion nie prezlzia minout Nel campo dei prezzi al minuto man- cano novità di quelle che hanno la pos- sibilità di interessare il consumatore,, o, più, specificatamente, la Massaia in con- tinuo tormento per conciliare le dispo- nibilità finanziarie domestiche con il costo della vita. La « economia dome- stica » che non si apprende sui libri ma sulla breccia, consiste essenzial- mente nel bandire il superfluo, che è inutile e come tale significa sperpero di forze finanziarie, e provvedere chè non manchi il necessario. Di conseguen- za, esse, le Massaie, devono rivolgere la loro acuta attenzione al quadro varia- tissimo degli alimenti, dando la prefe- renza a quelli che offrano la loro unità nutritiva a condizioni vantaggiose. Tra due articoli di uguale potere nutritivo, dare la preferenza a quello la cui uni- tà appunto nutritiva, venga a costare meno. Ritegni? Perchè, per quale recondi- ta ragione sperperare danaro quando si ha la possibilità di risparmiarlo senza che il «bene familiare» ne soffra? Gran bella cosa è la toletta degli ali- menti e il modo di presentarli, ciò non soltanto e limitatamente dal punto di vista igienico, ma altresì estetico; tutta- via siamo di avviso che errerebbe quel- la Massaia che pei salvare questi ec- cellenti principii, si portasse a casa non soltanto la merce acquistata ma anche un pacco di cartaccia pesante e alle vol- te anti-igienica per preparati speciali che contiene, atti ad aumentare il pe- so. Un bel pacchetto è da preferirsi ad un pacchetto senz'arte e senza carta; ma non è proprio necessario che questa carta abbia un peso esagerato nei con- fronti del compito semplice chiamato ad assolvere, tanto più poi che la carta stessa verrebbe ad essere pagata ad un prezzo esageratamente alto a tutto van- taggio del dettagliante. Si sa, la merce viene pesata alla bi- lancia; ebbene si vigili attentamente chè queste, in caso di cattivo funziona- mento, non infrequente peraltro, mai pesino a vantaggio dell'acquirente. Preferire sempre quelle botteghe che vendano me.rce di buona qualità a prez- zi giusti, anche se non fossero nel pro- prio quartiere. Talora muoversi signi- fica realizzare buone economie. Piccoli risparmi, d'accordo; ma dob- biamo essere d'accordo anche se ricor- dassimo che la lira è fatta di centesimi. Tornando ai prezzi, osserviamo che il saldo tra il mese di agosto e quello in corso, è avvenuto meno facilmente che nei mesi scorsi e di ciò è responsa- bile la reazione determinatasi appunto nei prezzi all'ingrosso, nel settore der- rate animali e vegetali. Come resultato si è registrato un rialzo nell'indice del costo della vita, di modo che la stessa ascensione della lira si è arrestata ed è retrocessa, passando, il suo valore, da punti 30.20 nella terza settimana di a- gosto, a 30,20 nella quarta ed ultima settimana di dette mese. PANE E PASTA. — Dopo il ripie- gamento subito dai prezzi dèi pane nel- le ultime settimane di Luglio, altri non :«e ne sono registrati, per cui oggi essi battono pesante il passo sulle posizioni raggiunte. Sulla nostra piazza oscillano da L. 1,60 a L. 1,70 secondo la pezza- tura. Si sta studiando dalle competenti Fe- lerazioni, la possibilità di preparare un Le fanciulle americane hanno ogni cura per la conservazione della loro freschezza giovanile. "Io credo che il sapone quando è buono sia di incomparabile vantaggio per la quotidiana pu- lizia del viso. In realtà considero che il sapo- ne Palmolive sia il mi- ' gliore per questo uso „. I Lt^V«-®^ Prodotto in Italia Massaggiate la pelle con la morbida schiuma di sapone Palmolive e acqua calda. Poi risciacquatevi con acqua cai» da e, da ultimo, con acqua fredda. Constaterete che la vostra pelle resterà morbida e liscia. Milioni di donne ne fanno uso per conservare la loro freschezza giovanile. r a r o , SClllCtlO brodo di manzo occorre per fare una minestra degna del fine gusto italiano; occorre cioè il "BRODO DI CARNE MAGGI CROCE-STELLA ORO „ Scatola da 100 Dadi (25 litri di brodo) L. 14,40. mmmt In aceto Si puliscono le pesche con tela e in ogni pesca al posto del peduncolo, si conficca un chiodo di garofano. Allor- ché si sono aggiustate in un vaso, vi si versa sopra aceto di vino che avrà bollito con zucchero e pezzetti di can- nella. Per ogni litro di aceto si mei- te mezzo chilogramma di zucchero. Q°' po otto giorni si torna a cuocere l'ace- to, separato dalle pesche, si schiuma e si versa ancora caldo su di esse. Raf- freddate che siano si riempie compie-, iamente il vaso in modo che l'aceto co- pra del tutto la frutta, e si chiude er- meticamente. In sciroppo Le pesche mature, ma ancora so- de, si tagliano a metà, si sbucciano e do- po liberate dal nocciolo si collocano in bottiglie o vasi dal collo largo, in modo che la parte tagliata guardi in basso. Si versa quindi sciroppo di zucchero fred- do, tanto da coprire completamente le pesche. Si chiudono i recipienti, si imballano con fieno e paglia entro una caldaia ov'è acqua fredda; poi si fa bollire un quarto d'ora. Si toglie dal fuoco, si la- scia raffreddare; indi le bottiglie od i vasi si conservano in luogo asciutto e fresco. S^ possono anche conservare cc.iìla buccia, limitando la pulizia di essa ad una soffregatina con pezzuola nuova. Lo sciroppo di zucchero può essere fatto con 500 grammi di zucchero per litro d'acqua. La durata di sterilizzazione, se si usano vasi ed apparecchi Weck, sarà di 20 minuti alla temperatura di 80° se le pesche sono un po' molli, di 30 minuti se sono dure. per ai/ere in casa un e/eganie <? soO'c/o DIVANO-LETTO NOVARESI (//resto /n comoc/e rate mens///J " L/arieià e//modei// e sii/i ^ M I m Spedizione ovunque gratis Catalogo ÌÌ I' T . Divani e Poltro^teda A NOVARESI L FIGLI = MILANO l i b r i n o 52 GENOVA Sa!.S.Malleo 29R ;NAROLI - Via dei Mille 1G Senza dubbio, il mètodo più sempli- ce per cuocere il cibo è quello che cer- tamente fu il primo ad essere usato. Consiste nell'appendere il cibo al di so- pra delle fiamme o dei carboni ardenti. Questo metodo non poteva certo adat- tarsi ai vegetali che sarebbero andati distrutti, sebbene le radici ed i grossi semi possano esser cotti così. Ma le car- ni sanguinanti degli animali atterrati, non possono aver avuto cottura dissi- mile. L'invenzione dei forni viene in un secondo tempo — e segna un progres- so notevole. I primi forni non saranno stati che buche informi, scavate nel ter- reno, e nel cui cavo il cibo veniva po- sto. Il fuoco vi si accendeva sopra ed attorno. Un altro progresso ancora sarà stato quello di riscaldare la buca pri- ma di mettervi il cibo: spazzata via,la cenere, vi si metteva dentro l'oggetto da cuocere e lo si ricopriva, perchè con- servasse il calore. Infine, perveniamo allo stadio del for- no di pietra: mirabile costruzione in cui il genio dell'uomo si rileva in tutta la sua potenza. Ancora il metallo è se- polto nelle viscere della terra e. la ter- ra-cotta è un'industria ignorata: eppu- re col sistema di innalzare una pila for- mata di strati di cibo alternati con pie- tre riscaldate, ed interponendo uno stra- to di vegetali freschi fra pietre e cibo, i lontanissimi nostri antenati generava- no del vapore acqueo, agente attivo del- le cotture. Infatti, la scoperta dell'ebol- lizione dell'acqua e la capacità di far- la bollire, sono tappe certamente suc- cessive e quella dei forni di pietra. In alcune parti del mondo, per esempio nella Nuova Zelanda, ove esistono sta- gni bollenti, i selvaggi, ancor oggi, cuo- ciono i cibi immergendoli entro grandi ceste che tengono nell'acqua fino quan- do il cibo non sia cotto. Ma certe tribù australiane che non pososno usufruire di queste pentole enormi fornite da Madre Natura, non conoscono l'ebollizione dell'acqua ed usano sólo i forni di pietra. Il maggiore ostacolo per far bollire l'acqua deve esser stato la mancanza di recipienti resistenti al fuoco. Il va- sellame di terra è ignoto. Si potrebbe- ro utilizzare le conchiglie, ma non si trovano dappertutto. Vasi di pietra la- vorata, richiedono enorme lavoro e stru- menti adatti. Come avrà, dunque, appreso l'Uomo a far bollire l'acqua? Ecco uno dei ca- pitoli più interessanti della nostra sto- L'Uomo viveva ancora nelle caverne e contendeva la vita alle fiere. Aveva rozze armi di pietra e il corpo ravvol- to nelle pelli degli animali uccisi, quan- do per la prima volta il fuoco brillò sul limitare della sua caverna. Dinnan- zi al miracoloso divampare delle fiam- me, la mente dell'Uomo primitivo sarà rimasta turbata. Tanto turbata che, cer- to egli stesso ne avrà avuto sgomento e terrore. Poi, a poco a poco avendo appreso che bastavano pochi colpi del- la sua clava di selce su di un rude ma- cigno per rinnovare il miracolo, avrà preso dimestichezza col nuovo elemen- to che ingrandiva enormemente la sua potenza. Nessuna fiera più, di notte, si avvi- cinava alla caverna ed il sonno non era più turbato e la vita non era più tanto minacciata: ogni caverna ebbe così il suo nume tutelare attorno a cui le crea- ture umane si accostavano le une alle altre, mentre attorno a loro la foresta sovrastava con l'alto suo mistero ove ogni silenzio era- un agguato ed ogni rumore un pericolo. Ed ecco quindi costituito il primo focolare, al cui bagliore vengono ad in- ginocchiarsi gli uomini che tornano dal- la caccia per riposare e per riscaldare le membra, mentre i loro occhi seguo- no con ingorda voluttà i cibi che sul fuoco le donne preparano. Una delle prime applicazioni del fuo- co fu certamente quella di servirsene per cuocere il cibo; ma questa nuova èra della alimentazione umana non co- minciò veramente se non quando l'im- piego del fuoco al servizio dell'alimen- tazione divenne sistematico. E' interessante ricostruire la evolu- zione dei metodi di cottura. Ancor og- gi, sebbene enormemente distanziati et- nologicamente e geograficamente, vi so- no popolazioni primitive, nel cuore di terre quasi ignote del globo, che fan- no cuocere il loro cibo con sistemi che è facile arguire usino da secoli e seco- li. Così gli aborigeni dell'Australia e della California, i Bosmani, gli Ainus. ,3JBi \in-. \tit Mjiiili 1»1> l'iiVMtliuni i tiila «» iSui ài. —- .UUMVifl * ,x> »«•>• |

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